Secondaria di I grado, una scuola da preservare e potenziare

07.11.2012 14:58
Categoria: Comunicati Stampa

Con le comunicazioni di Gustavo Pietropolli Charmet e Andrea Gavosto entra nel vivo il convegno della Cisl Scuola sulla secondaria di I grado, dopo l'intervento di Luciano Corradini sui cinquant'anni della scuola media unica.

La criticità del profilo psicologico degli adolescenti, accentuata dai modelli dell'odierna sottocultura mediatica, è stata sottolineata da Pietropolli Charmet che ha messo in evidenza come la formazione rivolta alla fascia di età da 11 a 14 anni debba puntare a ristabilire un più autentico e diretto rapporto con la realtà vera, sfuggendo il rischio del ripiegamento su se stessi come illusoria strategia di difesa.

Andrea Gavosto, riportando una sintesi della ricerca condotta dalla Fondazione Agnelli di cui è direttore, ha illustrato i dati che attestano come l'idea di una scuola media "anello debole" del sistema non possa essere ritenuta solo una "vox populi".

Quali le ricette per rilanciare questo segmento formativo, che per Gavosto rimane essenziale nella struttura dell'ordinamento? Più ore di scuola, anzitutto, per favorire strategie didattiche personalizzate e diverse dalla sola lezione frontale; più collegialità nella programmazione e una scelta forte per la cooperazione nell'apprendimento; essenzialità nella scelta delle discipline, ampliando l'area delle opzionalità.

Resta una questione di fondo, che è quella del deficit di equità segnalato dai dati rilevati in sede di ricerca: sono le fasce di maggior disagio socio-economico a scontare il rischio più alto di insuccesso scolastico, ed è questo un segnale che si accentua proprio a partire dalla frequenza della secondaria di I grado.

Su quest'ultimo aspetto si sofferma anche Francesco Scrima, che assume le parole di Gavosto come la conferma della necessità di un più alto livello di attenzione alla scuola da parte di chi governa il Paese. Servono scelte di investimento, coraggiose e lungimiranti, dopo anni di tagli. D'accordo, Scrima, anche sulla inopportunità di nuove revisioni degli ordinamenti che possano mettere in discussione la permanenza di un segmento come quello della secondaria di I grado, strategico ed essenziale.