I giovani e il lavoro, il pane e le brioches

07.02.2012 17:00
Categoria: Comunicati Stampa

C’è in Italia una questione giovanile? Ha fondamento l’osservazione che l’Italia non è un paese per giovani? L’incontro tra giovani e mercato del lavoro avviene in modo corretto ed efficace o si riscontrano patologie, chiusure e vizi che vanno affrontati con serietà e determinazione?

E’ un problema di strutture e di politiche inadeguate o di culture arroccate e pigre? O un mix di più cose che richiedono capacità di discernimento e risposte articolate? Chi sono i giovani che abbiamo allevato, come è la società che abbiamo preparato per loro? Che cosa offriamo ai giovani e che cosa chiediamo loro?

Fa specie che un governo di tecnici possa liquidare questi problemi con raffiche di battute, ultima quella proferita dal Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Dai ventottenni sfigati alla monotonia del posto fisso, ai bamboccioni che non si staccano dalle gonne di mammà c’è stato un susseguirsi di affermazioni da cui traspare che chi parla così allude a situazioni che non capisce perché non vive. Vengono in mente le brioches che una stupefatta Maria Antonietta chiedeva di dare al popolo, al posto del pane esaurito.

Bene dunque che il Ministro Cancellieri abbia oggi chiesto scusa per quanto affermato ieri; vogliamo anche sperare che, con l’attenzione ad un linguaggio più controllato e sobrio, chi ci governa e quanti fanno politica affrontino questioni tanto delicate assumendo per intero le preoccupazioni e l’ansia della gente normale, di quella stragrande maggioranza di famiglie e di giovani che fanno di tutto per lavorare e per darsi un futuro. E’ di questa sensibilità che ha bisogno il Paese per rimettersi in cammino.

Roma, 7 febbraio 2012

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola