Concertazione responsabile, per Bonanni non ha alternative

12.07.2012 11:29
Categoria: Comunicati Stampa

Il segretario generale della Cisl interviene in merito alle polemiche innescate dalla dichiarazione di Monti, secondo cui la concertazione sarebbe di ostacolo a un'efficace azione di governo.

Dichiarazioni sorprendenti, come lo sono anche certe "difese" fatte da chi la concertazione ha spesso faticato ad accettarla e praticarla. Secondo Bonanni, "non c'è alternativa alla concertazione in nessun paese a democrazia matura e ad economia avanzata. I governi, per quanto autorevoli e composti da personalità di altissimo profilo, non possono guidare da soli questa difficile stagione di cambiamenti e di riforme senza un ampio consenso sociale".

Ma la concertazione, aggiunge il leader della Cisl, esige la disponibilità delle parti non solo a discutere, ma anche ad assumersi le necessarie responsabilità; chi giustamente ricorda il 1993, non può sorvolare sul diverso atteggiamento che allora contraddistinse i comportamenti delle parti sociali.

La Cisl, come è noto, di quella stagione fu indubbiamente protagonista, spesso contrastata e contestata, non sempre pacificamente, da chi vedeva nelle politiche concertative un segno di arrendevolezza e cedimento. In realtà è proprio la concertazione fra governo e parti sociali a poter favorire, oggi, la coesione di cui ha bisogno il Paese per reagire più efficacemente alla crisi.

"Proprio perché abbiamo intrapreso un percorso da guerra, come dice il presidente del consiglio Monti, bisogna moderare i toni sia da parte di chi ci governa, sia delle parti sociali, e collaborare tutti insieme, come è successo in altre stagioni complicate della vita del paese", afferma Bonanni. "Il governo non può pensare di avere il dono dell'infallibilità, ma nello stesso tempo le forze sociali devono partecipare alla ricerca delle soluzioni più idonee, senza porre veti al confronto. Vedo invece troppa agitazione e troppo toni esacerbati da una parte e dall'altra. Dobbiamo tutti portare un contributo per uscire dalla crisi, ed il governo deve sforzarsi di fare sintesi, leggendo e facendosi interprete di tutte le istanze del mondo sociale per il bene dei cittadini"