Campioni di arroganza e ipocrisia

06.03.2012 09:38

Sui precari la Cisl non accetta prediche dalla Cgil e ne denuncia l'ipocrisia per iniziative chiaramente strumentali in occasione del voto per le RSU.

La Cisl Scuola ha fatto per i precari certamente molto di più di tanti parolai, bravissimi a denunciare l’esistenza dei problemi, incapaci di portarne a soluzione almeno uno. La Flc Cgil ha speso molte energie, in questi mesi, per screditare il nostro lavoro, prontissima però a tentare di intestarsene i risultati. Lo ha fatto sull’assunzione di 67.000 precari, resa possibile da un accordo che solo la Flc non ha firmato e che ora definisce “truffa”, insultando così ben quattro sindacati in un sol colpo. Aspettiamo di vedere come si comporterà qualora l’Amministrazione accettasse di sbloccare le nomine sui posti accantonati a seguito del contenzioso “pettine – coda”, come da richiesta fatta dalla Cisl e che la Flc, dopo molti tentennamenti, ha deciso in modo pilatesco di non firmare.

Ora ci accusa di aver paura dei precari, solo perché abbiamo contestato un’iniziativa a dir poco stravagante, che pensavamo circoscritta a una pur importante realtà metropolitana ma che riceve invece l’inopinato placet dalla segreteria nazionale.

Alla Cgil sembra normale che si possa, nelle stesse sedi e nelle stesse giornate in cui si vota per le RSU, allestire propri “seggi paralleli” per eleggere “rappresentanti dei precari da associare alle delegazioni Flc”. Sostiene che in tal modo non si interferisce sulla regolarità del voto: ci chiediamo cosa direbbe se alle elezioni politiche un partito pretendesse di dar vita ad una sua manifestazione negli stessi locali in cui si sta votando. Solo una buona dose di ipocrisia, unita all’assoluta mancanza di dimestichezza con i fondamentali della democrazia, può spingere a mettere in piedi iniziative così strumentali, offrendo peraltro ai precari una caricatura di elezioni di cui non hanno alcun bisogno, con una clamorosa mancanza di riguardo proprio nei loro confronti.

Non esiste infatti, e la Flc dovrebbe saperlo, la possibilità di “affiancare le proprie delegazioni” per i sindacati che partecipano alla contrattazione d’istituto; non lo prevedono le regole definite nel contratto nazionale, che non contemplano assolutamente tale “affiancamento”.

Per quanto ci riguarda, non abbiamo bisogno di ricorrere a simulacri di democrazia per consentire ai precari di prendere parte, a pieno titolo e non come “affiancatori”, alla contrattazione d’istituto, indicandoli come rappresentanti dell’organizzazione. Lo abbiamo fatto in molti casi e continueremo a farlo, seguendo regole da tutti condivise. Quelle regole che la stessa Flc ha prontamente invocato quando si è trattato di escludere dalle liste candidati della Cisl, proprio perchè precari. Se la Flc allude alla Cisl quando parla di una “presenza dei precari che preoccupa”, ha sbagliato indirizzo. Ci preoccupa piuttosto e ci indigna la strumentalizzazione che si fa del loro disagio. Noi lavoriamo seriamente per risolverlo, altri preferiscono limitarsi a cavalcarlo.

Di fronte alla strumentalità dell’iniziativa della Flc di Torino, la nota dell’ARAN, in risposta ad una nostra denuncia dei fatti, è ineccepibile nel richiamare al rispetto di regole che nessuno dovrebbe disattendere o piegare a proprio uso e consumo. La reazione della Flc rivela un’arroganza che purtroppo sta segnando sempre di più i suoi comportamenti, che appaiono di insopportabile e ingiustificata supponenza, accompagnati dalla ricorrente pretesa di ergersi a unico legittimo rappresentante dei lavoratori. Per quanto ci riguarda non abbiamo alcuna intenzione di riconoscerle questo primato, né di ascoltare le sue prediche o di subire le sue intimidazioni.