9 aprile - Pamplona

13.04.2013 00:06
Categoria: In Cammino Parlando di Scuola

9 aprile 2013
Pamplona

Siamo 4 maestri in cammino. Certo poi siamo diventati direttori didattici, alcuni presidi, qualcuno provveditore. Con soddisfazione ci confessiamo l’un l’altro che siamo rimasti “maestri”. Ci soffermiamo a commentare ogni scuola che vediamo e chiediamo di entrarci.

Ieri l’argomento era incentrato suoi pro e sui contro del dispositivo Brunetta, riguardante l’obbligatorietà dell’azione disciplinare, previste dal Decreto Legislativo 165 del 2001 e successive integrazioni e modifiche. Quando il responsabile di un ufficio e in modo particolare il Dirigente viene a conoscenza di un comportamento sanzionabile disciplinarmente, ha l’obbligo di avviare la complessa procedura disciplinare per non incorrere a sua volta in un’azione disciplinare da parte del suo superiore, per omissione di atto dovuto. Ciò, se da un lato è opportuno per non innescare pericolose omertà o collusioni, dall’altro rischia di vanificare ogni possibile mediazione, innalza immediatamente il conflitto e rischia di annullare la discrezionalità della quale un dirigente ha bisogno di disporre per assicurare la “mission” dell ufficio. Approfondiremo.

Altro argomento: è meglio fondi a pioggia o a progetto? Anche qui i 4 maestri hanno argomentazioni diversificate. Pancrazio riferendosi alle possibilità di cambiamento della scuola ricorda Pirandello. Adriano Meis, il fu mattia Pascal, in treno al ritorno dal casinò, dove aveva realizzato una vincita, dice all’incirca: “Avevo in tasca un gruzzolo di denaro e in testa un bel mucchio di idee che senza di quelli non ti possono venire”. Tale citazione ci mette tutti d’accordo: occorrono tutte e due, ciò significa che i nostri governanti scelgano di investire, non occasionalmente, sulla scuola e sui suoi operatori. D’altra parte Bepi ricorda che “c’est l’argent qui fait la guerre”. Non solo. I vecchi dicevano “senza soldi non si canta messa”.

Ciò che ci colpisce in questo nostro pellegrinare per i Pirenei è la facilità della comunicazione con persone di diversa nazionalità. Troviamo australiani, belgi, tedeschi, inglesi, francesi e, stranamente, pochissimi italiani. Troviamo però un camminatore originale, che per la somma di 10 euro ha realizzato un carrellino che si trascina dietro con difficoltà ma con fede. È milanese. Lo sorpassiamo e ci scambiamo una promessa: a Santiago! C’è sempre una parola da scambiarsi, un gesto. Quando un’impresa, un progetto ci coinvolge, siamo tutti più sereni verso gli altri, la comunicazione più efficace e pronta a superare ogni difficoltà e barriera.

Abbiamo ormai superato i Pirenei e scendiamo sotto una doccia battente verso Pamplona.  Le nostre ginocchia soffrono moltissimo, ci diamo creme antidoloranti, antiinfiammatorie. Si continua, l’età si fa sentire, siamo tutti sopra i 60 anni e il più vecchio ne ha 70. Uscendo dalle strette, impervie, faticose valli e pendii dei Pirenei ci si spalanca la valle e appare subito strategico il sito di Pamplona, ieri forse più di oggi. Sembrerebbe che la memoria sia qualcosa di riconosciuto in questi luoghi che attraversiamo e a noi, uomini di scuola, non sfugge l’edificio splendidamente tenuto, in vago stile liberty, e tuttora attivo, che ospita l’Istituto professionale per l’agricoltura della Navarra.

L’impressione è che il territorio sia molto curato e l’agricoltura valorizzata. Bello il ponte romano che attraversiamo per superare il Rio Arga ed entrare in città. Il nome Pamplona deriva dal generale romano Pompeo che stabilì i suoi accampamenti su un colle lungo il fiume. Fu conquistata da Carlo Magno e a causa della sua repressione la leggenda narra che la popolazione aggredì le sue retroguardie a Roncisvalle. Nella città c’erano tre gruppi in lotta: mussulmani, cristiani e franchi. Re Carlo terzo il nobile riuscì a riappacificarli.

Da ciò è nata un’altra discussione: chi è il pacificatore nella scuola? Lasciamo al cammino tutte le nostre idee, riportiamo la conclusione: nella scuola ogni operatore deve essere un rappacificatore, un uomo e una donna di pace e di unione e con una frase magica Pancrazio chiude i discorsi di questa giornata piovosa: “Guardare in alto per non inciampare”.

Ammiriamo la cattedrale di Santa Maria La Real dove si trova la tomba in alabastro del pacificatore Carto III e della moglie. Ci accoglie un rifugio dei Pellegrini molto bello in un’antica chiesa sconsacrata vicinissimo alla cattedrale. Ci sono stanzoni enormi, ci saranno un centinaio di pellegrini, molti dei quali, come noi, doloranti.

Ma domani è un altro giorno.

************

Un saluto ai viandanti

Un caro saluto ai viandanti e un po' d'invidia per l’esperienza che stanno vivendo, esperienza meravigliosa che io stesso ho vissuto due anni fa. A proposito di maestri, Norberto Bobbio era abituato all’uso senza parsimonia dell’aggettivo “quale”(quale democrazia, quale libertà, quali diritti). Io penso e dico: quale futuro?

Un dato dell’Istat: disoccupazione giovanile al 37,1%. Un dato del Rapporto giovani: i Neet passano dal 25,3% del 2011 al 26,9% del 2012. Quale futuro? La risposta sembra essere un grigio presente senza prospettive.

Chiamata in causa è la scuola del successo formativo, che in questo caso non raggiunge neppure l’obiettivo di una qualifica almeno triennale, alimentando la dispersione e in prospettiva il progressivo smarrimento del profilo di cittadinanza attiva. Ma nel nuovo profilo di welfare che si va ridisegnando, si tratta di allocare risorse ormai sempre più scarse. Non si può certo gonfiare la spesa, senza programmarne gli obiettivi. Va affrontato il tema della rendicontazione sociale della scuola. E poi va realizzata un’interazione scuola-mondo del lavoro, che la scuola nella sua autonomia, garantita costituzionalmente, dovrà poi saper sfruttare al meglio.

Ho già sproloquiato troppo per oggi, e dopo aver messo un “sello”virtuale sulla mia “compostela”digitale, mi fermo a sorseggiare una “caña”ghiacciata.
Buen camino a tutti voi!

9 aprile 2013
Mirco

 

Un saluto dal congresso del Piemonte

Cari amici, mentre voi siete in cammino, anche noi stiamo cominciando il nostro cammino. Un caro saluto dal Congresso della CISL SCUOLA Piemonte

Torino 9 aprile 2013
Maria Grazia