28 aprile - Astorga

28.04.2013 18:56
Categoria: In Cammino Parlando di Scuola

28 aprile

Da Villadangos del Pàramo ad Astorga

Abbiamo qualche problema con l’Hostal che ci ha ospitato per la notte. Ci avevano assicurato che alle sette ci avrebbero preparato la colazione ma alle otto ancora non c’era nessuno. Decidiamo di metterci in cammino avendo già pagato. Faremo colazione dopo 4 km. La strada all’inizio costeggia la provinciale. Successivamente la tappa diventa molto bella con continui saliscendi. C’imbattiamo in una grande sorpresa: il ponte di “Puente de Orbigo”, di origine romana, ricostruito nel secolo XIII con 20 arcate e lungo trecento metri. Teatro di battaglia tra Svevi e Visigoti nel 452, questo ponte ha tutta una storia romantica che val la pena ricordare.

Il ponte si chiama anche “Paso Honroso” (d’onore). Il nome deriva dalla leggenda che narra le imprese del cavaliere leonese Suero de Quinones. Il nostro cavaliere, per difendere il suo onore in faccende d’amore, sfidò per un mese 300 cavalieri giunti da ogni parte d’Europa. Vinse la sfida con la benedizione di San Giacomo e quindi portò a Santiago il nastro azzurro della sua amata. Oggi, a ricordo, hanno ricostruito a lato del  ponte l’antico campo di battaglia.

Lasciato il ponte ci immergiamo in dolci colline verdi di grano e pioppi. Saliamo. Improvvisamente dall’alto si apre una spettacolare vista di Astorga con la sua cattedrale che domina la città. Bepi ha prenotato un hotel di fronte alla Cattedrale gotica di Santa Maria e al Palazzo Episcopale costruito da Gaudì nel 1899, che sembra un edificio fiabesco e non stona con la Cattedrale.

Abbiamo continuato a parlare di valutazione. Ci sembra che la valutazione dell’insegnante assomigli, usando una metafora, ad un cruscotto di un’automobile, dove tener sotto controllo le varie funzioni. La valutazione è un “sistema” dove ogni variabile influenza l’altra e viceversa. Chi guarda solo la benzina, può restare senza olio e fondere il motore. Occorre aver un’idea “ecologica“ della valutazione, dove tutto è in equilibrio e nessuno viene “lasciato per strada”.

Per l’insegnante o il dirigente ci viene in mente un racconto di Martin Buber che vorremmo riproporre.

Un rabbino viene incarcerato e il suo carceriere vuole mettere in crisi la sua fede. Un giorno chiede al rabbino: “Il tuo Dio è onnisciente?”. “Certo” risponde il Rabbino. Il carceriere euforico accusa il rabbino: “Vedi che il tuo Dio inganna poiché, se fosse veramente onnisciente, non avrebbe bisogno di chiedere ad Adamo ed Eva dove si fossero nascosti quando presero la mela proibita”. Con molta serenità il Rabbino risponde: “Dio sapeva dov’erano Adamo ed Eva, ma voleva che anche Adamo si chiedesse dov’era”.

La questione della valutazione che esclude il giudizio si racchiude tutta in questo semplice storiella della tradizione cassidica: l’insegnante, il dirigente deve sapersi fermare e chiedersi “dove sono”. Insomma, citando Heiddeger “l’esser-si” (entwurf) che ci fa attori e protagonisti.

Arriviamo ad Astorga e abbiamo una grande sorpresa: è arrivato il nostro amico Raffaele Iosa, da domani i pellegrini diventeranno cinque! Questa sera brinderemo alla nostra amicizia.