21 aprile - Fromista

21.04.2013 22:25
Categoria: In Cammino Parlando di Scuola

21 aprile
Da Castrojeriz a Fromista

Tappa di 26 km. Oggi è domenica. Bepi è preoccupato per conciliare gli orari con la SS. Messa. Gli troviamo una soluzione. Data la giornata festiva decidiamo di non parlare di scuola lungo il Camino e di dedicare più tempo agli incontri.

Come al solito, alla partenza, fa freddo. Ci pensa il kilometro e mezzo di salita a riscaldarci con il 12% di pendenza. I pellegrini sembrano una processione che senza canti s’inerpica al Teso de Mostelares. Passiamo un ponte di legno sull’Odrilla e la salita inizia subito.

Nelle varie guide che abbiamo del Camino la vista che si vede dalla sommità è descritta come “un’ icona del Camino”. È vero. Sotto di noi Castrojeriz si allunga a mo’ di falce attorno alla collina dove ci sono i ruderi di un vecchio castello. Alzando gli occhi ecco la meseta che abbiamo percorso ieri.

Ci fermiamo cinque minuti per ammirare il luogo. Ci aspetta una discesa con 18% di pendenza che temiamo moltissimo per le nostre tibie e ginocchia. In effetti tutti i pellegrini rallentano. Troviamo l’amico inglese, ormai grande amico di Pancrazio, che si ferma a pregare ad ogni croce o capitello.

Raggiungiamo anche la signore brasiliana che ha un passo lungo e disteso ed ogni mezz’ora si ferma a fare ginnastica per la schiena; la incontrerà anche Bepi nella sua passeggiata serale. Di questo riferiremo dopo.

Dopo la discesa, una lunga striscia di strada bianca di 4 km ci porta ad un’antica chiesa ora gestita dalla Confraternita italiana di San Giacomo. Speravamo di trovarla aperta anche per ringraziarli di averci fornito di “credenziali”, ma purtroppo apre da maggio a settembre. I volontari italiani lavano, alla sera, i piedi ai pellegrini che passano e lì sostano. Li salutiamo e lasciamo un messaggio simbolico scritto in un foglietto che il vento porterà chissà dove.

Proseguiamo e superiamo un ponte con il quale lasciamo la provincia di Burgos ed entriamo in quella di Palencia. Eccoci arrivati nel villaggio di Itero della Vega. Qui conosciamo Roberto, un giovane operatore sociale del Canton Ticino e precisamente di Locarno. Con lui affrontiamo i problemi dell’assistenza degli anziani e dei disabili.

Spinti dalla discussione avuta con Roberto, dobbiamo incontrare Marco 1 che fa lo stesso lavoro ed è stato licenziato dalla cooperativa come vi abbiamo raccontato in precedenza. In Svizzera, nel Canton Ticino, hanno bisogno di 1.000 persone tra infermieri e operatori sociali.

Roberto è giovane e allunga il passo. A Boadilla del Camino, il cui campanile spunta tra il verde, incontriamo il trio, ormai inseparabile di Alessandro, Giorgio e Mirco. Giorgio è in difficoltà con i suoi piedi. Dante si adegua al suo passo e percorrono piacevolmente alcuni km insieme.

Ora costeggiamo per più di tre km un canale molto curato che dà acqua alle distese di grano che ci circondano. Finalmente arriviamo a Fromista. Mentre Dante, Pancrazio e Aladino si fanno la doccia, Bepi intreccia per tutti le relazioni sociali con i pellegrini. Riceve un gradito invito a cena dalla nostra amica brasiliana.

Celeste, è il suo nome, racconta che ormai il quartetto di “maestri camminatori” italiani ha una certa fama tra i pellegrini. Celeste, a dir la verità, ha una strana concezione del Camino. Asserisce che dati i rapporti che si istaurano è una grande terapia di gruppo in itinere. Lei piange, canta, ride e il bello del Camino sta nel vivere tutte queste emozioni assieme agli altri.

Bepi si arrabbia perché, stimolato da tali discorsi ed osservazioni, vorrebbe che Aladino, che è un’ esperto di gruppo, facesse una dinamica. La risposta è stata un netto rifiuto perché siamo troppo amici e ogni pellegrino è trainer di se stesso in questa occasione.

Con sommo dispiacere di Bepi, che aveva dato appuntamento a Celeste per la cena, a causa dei suoi lenti amici, dovrà saltare l’ appuntamento e, a suo dire, “Mangerà tardi anche questa sera”.

Buona domenica sera a tutti.