13 aprile - Logrono

14.04.2013 22:11
Categoria: In Cammino Parlando di Scuola

13 aprile
Da Los Arcos a Logrono

Ieri sera ci ha stupiti il piccolo paese della Navarra Los Arcos. Per vari motivi. La sua chiesa per esempio.

All’arrivo una simpatica vecchietta, alla quale chiediamo notizie per l’ostello, ci tiene a farci sapere che la “sua" chiesa è meravigliosa e ci tiene a dire che alle “ocio de la tarde” ci sarà un’importante funzione. Non la deluderemo. Ci ha incuriositi tutti e quindi alle 20 visitiamo la chiesa e assistiamo alla cerimonia.

La chiesa è un barocco molto bello. In attesa della funzione, nel parco giochi accanto alla chiesa cogliamo le mamme che portano i bimbi a giocare e notiamo mamme con il velo, di pelle nera. Da esterni ci sembra una buona integrazione e alle otto tutti, anche la donna con il velo, entrano in chiesa. Ceniamo con l’amico Gaetano di Bologna che ci saluta perché domani partirà molto presto, alle sei. Forse si è già stancato di sentire le chiacchiere noiose di “quattro maestri in cammino”.

La tappa di oggi ci porterà fuori dalla Navarra ed entreremo nella regione della Rioja e la città dove arriviamo, Logrono, ne è il capoluogo. Entriamo in una regione  “terra del pane e del vino” così viene descritta nel “Codex Calixtinus” nel XII secolo. Ricordiamo che il “Codex Calixtinus” è la prima guida per i pellegrini del cammino di Santiago. Il sentiero è facile, largo, in terra battuta e ben segnalato.

La novità è che fa caldo e, per la prima volta, sudiamo. La tappa è lunga e si decide una sosta a Viana, cittadina su un colle che ci affascina. Qui è nato e morto Cesare Borgia, non sappiamo dirvi di più. Abbiamo visto la targa che ne ricordava la nascita e la morte. Sicuramente è terra di vino, le vigne basse ci accompagnano per tutta la giornata, così pure uno stupendo verde offerto dai campi di grano. All’arrivo a Lagrono abbiamo una sgradita sorpresa: tutti gli ostelli e gli alberghi sono occupati dai pellegrini che hanno prenotato in anticipo o dalla presenza dei partecipanti ad una manifestazione motoristica molto famosa nella zona.

Ci accontentiamo di una casetta di legno in un campeggio fuori città senza ovviamente collegamento internet. Visto che c’è la cucina decidiamo di acquistare degli spaghetti, del tonno e mangiamo nell’intimità della nostra casetta di legno. Fa bene, una volta tanto, non dormire in camerata con il letto a castello. Ci siamo procurati anche una bottiglia di “vino tinto” per brindare ai nostri familiari e a tutti voi amici che seguite il nostro e - perché no - vostro Cammino verso Santiago.

Oggi abbiamo parlato di emozioni e come sia l’apprendimento, sia lo sviluppo di qualsiasi persona dipenda dall’educazione che esso riceve rispetto ai sentimenti. Noi assorbiamo tutto dai nostri genitori e tendiamo ad avere una gestione simile delle emozioni (che in molti casi va benissimo, in altri no) che comunque va ampliata, sviluppata ed educata. Molte ricerche ci raccontano e dimostrano che l’apprendimento è legato a tanti fattori. In questa giornata vi elenchiamo quello che abbiamo preso in considerazione.

  1. gli apprendimenti significativi sono intrisi di emozioni
  2. fondamentale la relazione emotiva tra insegnante e allievo per i risultati degli apprendimenti (noi non conosciamo mai le persone, ma sempre la relazione che abbiamo con esse e conseguentemente le emozioni provate)
  3. per sviluppare buoni e significativi apprendimenti occorre creare un buon clima in classe che si ottiene con una buona gestione delle emozioni.
  4. non c’è schisi tra emozione e ragione. Anzi è l’emozione che “colora” i pensieri
  5. gestire le emozioni non è dato in natura ma è frutto di un lungo e coerente percorso educativo.
  6. l’emozione non è femminile, è un patrimonio sia della donna che dell’uomo

Ciò che rileviamo è  che molto si è scritto in merito all’apprendimento e poco invece sulle “relazioni di apprendimento” che mettono in gioco l’emozione dell’allievo, della classe, dell’insegnante, del gruppo docenti. Tutti siamo concordi di chiudere il nostro racconto di giornata perchè dobbiamo prepararci la pastasciutta e Bepi ricorda che da 10 minuti l’acqua bolle.

P.S. durante la cena abbiamo tanto riso. Qualcuno di noi ha comunicato di aver  prenotato, accendendo un mutuo, una suite all’inferno. Bepi sorpreso ed esterrefatto esclama: “Visto che dovevi fare un mutuo, lo potevi fare per il paradiso”. Ridendo andiamo a riposare. Ilarità che fa dimenticare per un po’ il male alle ginocchia e alle gambe.

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