M. Isnenghi - Passati remoti. 1914-19 Due saggi sulla Grande Guerra

17.06.2014 16:40
Categoria: LETTURE ESTIVE

Nota editoriale

Perché abbiamo chiesto a Mario Isnenghi, insigne autore di alcuni dei libri fondamentali sulla storia dell'Italia del Novecento, e di una formidabile sintesi sulla nostra storia nazionale dall'Unità ai nostri giorni, di poter ripubblicare due testi, il primo dei quali da tempo introvabile, sulla Grande guerra? C'è, è ovvio, un motivo evidente: 1914-2014, fanno cent'anni dallo scoppio della catastrofe, dai due colpi di pistola di Sarajevo. Molte saranno le rievocazioni e le cerimonie, dettate più dalla consueta e frastornante frenesia mediatica che dal sentimento del lutto per i milioni di morti ammazzati di quegli anni. Poche le proposte editoriali rigorose o le riproposte (i nostri "classici" sull'argomento, da Un anno sull'altopiano di Lussu a La paura di De Roberto a Con me e con gli alpini di Jahier, dalle poesie di Rebora a quelle di Ungaretti) e tante le evocazioni opportunistiche dei giornalisti dalla penna facile. E ci sarà qualche opportuna rassegna cinematografica (All'ovest niente di nuovo di Milestone, La grande illusione di Renoir, Orizzonti di gloria di Kubrick...), qualche convegno accademico più o meno valido, qualche visita guidata ai cimiteri di guerra dalle parti di Trento Udine Gorizia... Non ci sarà – è finito quel tempo – l'ondata della retorica tricolore sul cui ricatto sono cresciute molte generazioni. "La guerra continua", disse Badoglio della seconda mondiale al momento del cambio di fronte del nostro esercito, ed è ben vero che dopo i lutti della prima ci furono anche più grossi quelli della seconda, e dopo di quelli, in giro per il mondo, ci sono state altre guerre che hanno però riguardato l'Italia in modi, per nostra fortuna, secondari. Se torniamo al ricordo della prima non è dunque per riaffermare
un'idea di nazione oggi più fragile che in passato, ma piuttosto un'idea di Europa diversa da quella delle due guerre, e da quella dei potenti di oggi, un'idea di Europa giusta e solidale al suo interno, mediatrice, portatrice di pace e non di conflitti al suo esterno.
La riproposta dei due saggi di Isnenghi ha un altro motivo, forse principale. Essa riguarda il nostro bisogno di sapere e capire quello che la scuola e la cultura ufficiale ci hanno mistificato o nascosto: la storia politica dell'Italia che decise di entrare in guerra, le ragioni o gli interessi dei gruppi in campo, le smanie retoriche e i narcisismi irresponsabili degli intellettuali, la cecità e il disinteresse della classe dirigente per i costi che una guerra avrebbe comportato, prima di tutto in vite umane di giovani, di contadini, di operai, di analfabeti che ben poco sapevano dell'Italia. Di essi ci si occupava soltanto in questo caso o ci si era occupati, prima, lasciandoli fuggire verso l'estero in cerca di quel pane che la patria non poteva o voleva assicurare.
Sapere e capire, e sapendo e capendo darsi qualche strumento per avere un parere nostro motivato e coerente, per poter giudicare. Il lavoro di Isnenghi è tra i pochi, a nostra conoscenza, che danno conto della complessità della situazione da cui nacquero all'interno del paese i venti di guerra, del dibattito che vi fu tra i vari gruppi e partiti, e in particolare all'interno della sinistra, delle posizioni tra loro contrastanti, ora superficiali ora motivate, ora losche ora perfino ragionevoli. I modi in cui Isnenghi interroga se stesso interrogando la storia ci sono sembrati un raro esempio di onestà intellettuale.
Il secondo di questi saggi è la "lezione" riguardante la Grande guerra che fa parte delle dieci in cui Isnenghi ha ricostruito la storia d'Italia in occasione dei centocinquant'anni dall'Unità. Il libro che le raccoglie (Dieci lezioni sull'Italia contemporanea) è stato edito nel 2011 da Donzelli, che ringraziamo per averci permesso di riproporlo. Ne consigliamo la lettura, per la sua solidità e chiarezza, così come consigliamo la lettura di un altro fondamentale saggio del nostro autore, Il mito della grande guerra (Il Mulino 2007) e, tra gli altri saggi dedicati a quest'argomento, uno che ci è particolarmente caro, I vinti di Caporetto nella letteratura di guerra (Marsilio 1967). (Goffredo Fofi)

Mario Isnenghi
Passati remoti. 1914-19 Due saggi sulla Grande Guerra
Edizioni dell’asino, 2014, pag. 99