E. Affinati - Elogio di un ripetente

17.06.2014 15:10
Categoria: LETTURE ESTIVE

Non ti ascolta. Tu parli ma lui gioca col cellulare. Scrive sui banchi. Entra alla seconda ora perché, dice, si è svegliato tardi. Oppone resistenza in ogni modo: non ha i libri, dimentica il quaderno, rompe le penne, straccia il foglio, non consegna gli elaborati. Interrompe i discorsi. Rumoreggia. Litiga coi compagni. Non studia. Non esegue i compiti. Non mantiene le promesse. Durante le interrogazioni canticchia.
Farlo partecipare a qualsiasi evento è un'impresa. Tiene la testa dentro il cappuccio. Mangia durante la lezione spargendo le briciole dappertutto. Sta sempre al bagno. Se resta in aula è peggio: disturba, non mantiene l'attenzione, porta il pallone in classe, getta dalla finestra lo zaino del compagno, trasforma la biro in una cerbottana, ripete i cori che ha sentito allo stadio.
I suoi problemi diventano i tuoi: ha gli occhi rossi, lo sguardo abulico, si sente male, telefona a casa per farsi venire a prendere ma non c'è mai nessuno, quindi rimane in sala insegnanti a litigare col bidello. Risponde a monosillabi. Fa domande fuori luogo. Scrive "vado ha casa". Dice "sette per otto quarantotto". Secondo lui la Luna ha una superficie più grande della Terra. La Francia sta in Africa. La Costituzione è un quadro di Michelangelo.
Ruba le confezioni di Cipster e le lattine di Coca-Cola. Come fa? Inclina la macchinetta automatica senza mettere i soldi. Disegna il teschio sulla parete. Firmato 666, il numero del Diavolo. Bestemmia a raffica. Rifiuta i questionari: a che servono? Te lo chiede ghignando con le gengive scoperte, mentre dondola come se fosse sulla giostra. Non vede nemmeno il film che avevi deciso di proiettare per distrarlo. Non ha tempo. Cosa deve fare? Vai in cortile per capirlo. Lo trovi semisdraiato sul sellino della moto a farsi una canna.
Ha le unghie sporche. I capelli unti. I denti gialli. Non si lava. Vorrebbe indossare il tuo giubbotto. In cambio ti fa provare i suoi occhiali da sole con la montatura rossa. Quando ride sembra catatonico. Mischia i lamenti alle battute. Perde sangue dal naso. Salta in braccio all'amico del cuore. Lancia la felpa verso la cattedra. Fuma dove è vietato. Strappa il cartellone delle assenze per evitare che gli altri scoprano quante ne fa lui. Non presenta la giustificazione. Falsifica la firma del padre. Cancella il proprio nome dal registro di classe: tanto è come se non ci fosse. In realtà tutto quello che accade lo vede protagonista.
Si accanisce sulle attrezzature. Distrugge il computer. Smonta i lampadari. Forza i lucchetti. Manomette i termosifoni. Spacca le sedie. Danneggia i sanitari. Incendia i cartoni. Butta via il cancellino. Sfonda le porte. Apostrofa il preside chiamandolo "panzone".
Prende sei in condotta. Allora si dispera, sputa, dà in escandescenze, minaccia.
Invece di seguire la spiegazione, dorme con la fronte appoggiata sul gomito. Fa sì senza sapere perché. Fa no prima che tu parli. Se sa una cosa la nasconde. Se non la sa dice che ha perso gli appunti. È permaloso. Sensibilissimo. Scappa. Scompare. E ritorna. Vuoi sapere cosa è successo. Balbetta. Farfuglia. S'impappina.
Ti lascia il segno.

Eraldo Affinati
Elogio di un ripetente
Mondadori, 2013, pagg. 150