Morena Passeri

“La scuola per genitori”, un ponte fra le generazioni

A cinquant’anni dall’introduzione degli organi collegiali, i tempi sono maturi per provare a rispondere ad alcune domande. Come si è evoluta la partecipazione delle famiglie nella vita della scuola? Quale tipo di comunità è stata garantita dagli organi collegiali? Il tentativo di condividere con le famiglie e gli altri stakeholders le scelte strategiche del PTOF è fallito? Perché malgrado la presenza di questi organi la partecipazione è su livelli decisamente bassi, soprattutto in alcune aree geografiche?
Per rispondere occorrerebbe un’analisi approfondita e ad ampio raggio per comprendere come la scuola sia riuscita a interpretare i bisogni di una società investita da cambiamenti sempre più rapidi e profondi. Una società “liquida”, come la descrive Bauman, nella quale i mutamenti sociali cambiano e moltiplicano anche i diritti partecipativi, rivendicati da soggetti anch’essi in continua evoluzione (basti pensare ai tanti e spesso inediti contesti familiari: genitori single, genitori non italiani, “step parents”, famiglie di fatto, coppie arcobaleno, minori non accompagnati…).
C’è poi un altro aspetto. Forse la maggiore complessità del funzionamento della scuola spaventa e inibisce: le famiglie si allontanano, accettando di delegare la gestione a quanti si sentono all’altezza di partecipare alle decisioni, mentre si rinforza l’idea della cultura come eredità di “chi già sa”.
Ci sono, però, esempi virtuosi, dove non si accetta la scuola come realtà isolata, separata e talvolta in conflitto (con le famiglie contrapposte al personale scolastico), ma ci si attiva per creare uno spazio di partecipazione sentita. Ne voglio proporre qui una testimonianza.
Nell’anno scolastico 2019/20 l’Istituto Comprensivo 9 di Perugia ha iniziato a riflettere sul gap tecnologico tra genitori e figli, sempre più difficile da superare. Le osservazioni sulle famiglie rivelavano che la tradizionale diversità tra le generazioni si stava allargando anche in riferimento alle tecnologie, usate ormai da tutti. La differenza nelle modalità di utilizzo diventava un ostacolo alla comunicazione, oltre a fare delle nuove tecnologie un ambito poco conosciuto che sollevava preoccupazioni a livello educativo con problematiche non sempre facili da analizzare e affrontare.
L’idea di collegare le competenze tecnologiche presenti all’interno della scuola con le esigenze delle famiglie è stata spontanea, docenti con un ricco e variegato background culturale e lavorativo si sono messi a disposizione. La “Scuola per genitori dell’icpg9” nasce così, da un’idea semplice e dal desiderio di far crescere alunni e alunne in contesti familiari che potessero più agevolmente capirli.
Il primo anno gli argomenti scelti per incontri e approfondimenti puntavano ad ampliare la visione delle tecnologie, osservandone anche il “dietro le quinte”; Marco Morello e Michela Angeletti (che con lo stesso spirito hanno fondato l’associazione “webgenitori”) e il prof. Federico Panduri, nei tre incontri proposti, hanno analizzato i risvolti economici connessi al sistema dei social, l’impatto dei videogiochi sulle persone, le problematiche legate al bullismo in rete.
Dopo il terzo incontro è cominciato purtroppo il lockdown 2020. L'esperienza ci ha insegnato che dalla pandemia ci hanno salvato i vaccini, insieme alla tecnologia e al suo uso consapevole!
L’esigenza di aiutare le famiglie ad acquisire questa consapevolezza ci ha confermato che la strada scelta era quella giusta. Quindi abbiamo rilanciato: dopo una videolezione solo per ragazzi sulla vita di Dante interpretata e proposta dal prof. Iuri Angeli (dietro le telecamere c’erano tanti genitori, tutti benvenuti), in occasione del “Dantedì 2021” la prof.ssa Chiara Fardella, con la sua lettura del canto VIII dell’Inferno, ha affrontato da un altro punto di vista la questione dell’odio online, e l’incontro con Domenico Geracitano della Polizia di Stato ci ha fatto riflettere sulle tecnologie a disposizione.
Le limitazioni della pandemia ci hanno reso più consapevoli dell’importanza di condividere le esperienze e di mettere insieme tante voci per costruire un nuovo modo di affrontare il mondo, e la scuola per genitori è diventata un’occasione di incontro per le famiglie.
Nel 2022 la dott.ssa Sonia Ferrarotti, psicologa e psicoterapeuta, e la prof.ssa Antonella Ubaldi ci hanno accompagnato nei tanti e variegati mondi di bambini, bambine, ragazze e ragazzi, per provare a dare loro le riposte e l’aiuto di cui hanno bisogno. Le chiacchierate nate con i genitori, che hanno fatto domande o proposto le proprie esperienze, hanno rappresentato un grande momento di “scuola condivisa”.
Nel 2023, Federico Panduri ha lavorato sull’importanza delle relazioni, che da virtuali diventano reali; a seguire una lezione informativa sui controlli parentali di Enrico Brega, un genitore esperto del tema. Il percorso si è concluso con un laboratorio di Sonia Ferrarotti sulla comunicazione attraverso il corpo.
Nell’ultimo anno è nato il coro-laboratorio “Le voci del 9”, guidato dalla prof.ssa Eleonora Cicchi, che coinvolge alunni, alunne, docenti e genitori. E piace pensare di essere solo all’inizio!
Ecco cosa abbiamo imparato da quest’esperienza, solo sommariamente descritta: i genitori sanno cogliere le occasioni di formazione che si presentano, e sono disposti a mettere a disposizione le proprie competenze per un progetto che ritengono educativamente valido. È giunto il tempo in cui la scuola può valorizzare le competenze delle famiglie in ambito educativo.