Inclusione scolastica: il parere del CSPI sull'“adozione del modello nazionale di PEI e delle correlate linee guida”
Nell'adunanza plenaria svoltasi ieri, 7 settembre, in modalità telematica nel rispetto delle misure governative concernenti l'emergenza sanitaria, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha espresso, a stragrande maggioranza (1 astenuto), il proprio parere sullo schema di decreto avente per oggetto la "Adozione del modello nazionale di piano educativo individualizzato e delle correlate linee guida, nonché modalità di assegnazione delle misure di sostegno agli alunni con disabilità, ai sensi dell’articolo 7, comma 2-ter del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66".
Nella premessa del parere il Consiglio Superiore
- evidenzia che la prossima emanazione del provvedimento e degli strumenti di lavoro proposti - che necessitano di attenta analisi ed approfondite riflessioni - debba essere supportata da adeguate azioni e misure di accompagnamento che rispondano ai bisogni delle scuole affinché possano operare nelle migliori condizioni, soprattutto in considerazione della fase incerta e complessa, dal punto di vista organizzativo, didattico e amministrativo, che le scuole medesime si troveranno ad affrontare all'inizio dell’a.s. 2020/21;
- evidenzia altresì la contraddizione tra la richiesta alle scuole di elaborazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) secondo i criteri del modello bio-psico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento della disabilità e della salute (ICF) e l’assenza delle Linee Guida relative al Profilo di Funzionamento (documento non ancora emanato dal Ministero della Salute);
- ritiene che si possa prevedere in questa prima fase un utilizzo flessibile del modello PEI al fine di trarne gli elementi utili a rispondere in maniera coerente alle differenze individuali e alle esigenze ambientali;
- segnala, dalla lettura comparata tra il Decreto e le Linee Guida, il diverso approccio culturale relativamente all’idea di PEI: nelle Linee Guida si configura come strumento di progettazione, mentre nel Decreto sembra risultare poco finalizzato a tale funzione a causa delle rigidità e dei vincoli a cui è sottoposto.
Nel merito il CSPI propone numerose modifiche al testo del decreto esaminato: in primis, l'eliminazione della previsione del GLO come Organo Collegiale, Gruppo di Lavoro di cui al contempo è evidenziata un’articolazione troppo "rigida".
Il CSPI, in conclusione “consapevole dell'estrema importanza di dare piena attuazione alle disposizioni in materia di inclusione previste dal decreto legislativo 66/2017 novellato e alla luce delle numerose criticità evidenziate nel testo del parere, chiede che siano accolte le proposte di modifica indicate come condizione per potersi esprimere favorevolmente. Qualora ciò non fosse possibile a causa della ristrettezza dei tempi, il CSPI ritiene opportuno suggerire il differimento dell'emanazione del decreto al fine di migliorare le misure ivi contenute e attivare le necessarie azioni di supporto”.
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