Sistema in tilt, il rinvio delle scadenze è scelta rischiosa, ma obbligata
Sta conquistando gli "onori della cronaca" il malfunzionamento generale del sistema che dovrebbe gestire le procedure di scelta delle scuole per i precari inseriti nelle graduatorie di supplenza di II e III fascia. A questa ennesima "cattiva prova" di POLIS, che sta provocando notevole disagio e un sovraccarico di lavoro per le stesse sedi sindacali, ormai da tempo affollate all'inverosimile, danno oggi risalto molti organi di informazione, ma sono settimane che la Cisl Scuola e le altre organizzazioni segnalano al MIUR i tanti e continui problemi, sollecitando adeguati interventi.
È di ieri la nota inviata dalla Cisl Scuola alla Direzione Generale del Personale per chiedere una proroga dei termini di chiusura delle procedure, in queste condizioni una scelta pressoché obbligata. In precedenza, analoghe difficoltà le avevano incontrate anche le segreterie scolastiche, costrette a "lavorare" le domande di supplenza in tempi ristrettissimi e in condizioni non certo ottimali quanto a disponibilità di personale e funzionalità dei supporti informatici.
C'è da augurarsi che questa situazione, ennesima dimostrazione della distanza che corre tra il dire e il fare, quando si parla di informatizzazione e digitalizzazione dei servizi, non abbia a ripercuotersi negativamente sul regolare avvio dell'anno scolastico, visto che il ritardo nella pubblicazione delle graduatorie aprirebbe la strada al consueto "balletto" delle supplenze conferite fino all'avente diritto, dunque provvisorie e prima o poi da rifare. Un rischio che andrebbe in ogni modo scongiurato.
In queste condizioni, dilazionare i termini è purtroppo un a scelta obbligata; ma è chiaro che la prima garanzia da dare è quella di sistemi che assicurino la necessaria affidabilità. Se manca questo, è inevitabile il riproporsi di situazioni che non solo si ripetono, ma ogni volta finiscono per aggravarsi.
Roma, 18 luglio 2017
Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola