Incontro con l'Ufficio di Gabinetto del Ministero dell'Istruzione sulle problematiche della dirigenza scolastica
Si è svolto oggi un incontro con l’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione, dedicato alla specifica situazione dei dirigenti scolastici nell’ambito degli impegni assunti dalle Organizzazioni sindacali e dal Governo nel Patto per la scuola al centro del Paese. L’incontro aveva lo scopo di disegnare una via per affrontare le numerose criticità che riguardano la dirigenza.
L’Amministrazione ha aperto i lavori delineando con precisione i contorni di uno scenario professionale sempre più aggrovigliato e dettagliando gli aspetti più rilevanti, citati peraltro anche nel “Patto”: mobilità, questioni retributive e responsabilità in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro. Nel corso dell’incontro l’elenco è stato ulteriormente integrato dalle Organizzazioni sindacali (stress lavoro correlato, semplificazioni amministrative, carenze degli organici delle segreterie, dimensionamento, ecc.).
La CISL Scuola ha sottolineato la natura politica del tavolo e il fatto che occorrono pertanto risposte della stessa natura. Negli anni scorsi le organizzazioni sindacali hanno avanzato proposte concrete, alcune frutto di prolungati lavori di confronto tecnico in sede ministeriale, come nel caso delle semplificazioni. Ma nonostante le diverse soluzioni proposte in tema di molestie burocratiche, FUN, equiparazione retributiva, mobilità, sicurezza, non ci sono state risposte concrete ma solo decisioni parziali, una tantum e mai pienamente risolutive. Questa difficoltà a passare dal progetto ai fatti, di realizzare concretamente quanto concordato nei tavoli tecnici, di avere una visione d’insieme, è stata registrata non solo a livello politico, con i diversi sbarramenti di volta in volta posti nei tanti provvedimenti legislativi che si sono succeduti, ma anche a livello amministrativo, come dimostra anche l’ultima vicenda del confronto sulla mobilità. Su questo ultimo argomento le Organizzazioni sindacali avevano chiesto che le scuole dimensionate per effetto della legge di bilancio fossero considerate disponibili per la mobilità interregionale, che si procedesse ad una armonizzazione dei comportamenti degli USR nell’applicazione di normative nazionali per i diritti delle persone con disabilità o per il ricongiungimento familiare, che si provvedesse ad un superamento del vincolo della quota del 30 per cento dei posti vacanti per la mobilità interregionale.
Il confronto è stato l’atto finale di una interlocuzione tanto lunga quanto deludente sia con l’Amministrazione sia con la politica, avviata già a partire dagli incontri con la viceministra Ascani. Nessuna riposta è stata fornita, su nessun punto, su nessuna proposta. Lo stesso atteggiamento è stato registrato su tutti i problemi della dirigenza scolastica, salvo interventi condotti sul filo di lana per evitare, in questo o quell’anno scolastico, addirittura la restituzione dello stipendio percepito.
Sono dunque necessari chiarimenti relativi alla cura che l’Amministrazione e la politica vogliono dedicare al settore della dirigenza scolastica, occorre un chiaro indirizzo politico che costituisca la cornice di una ipotesi di realizzazione delle diverse proposte che potranno essere formulate da eventuali tavoli tecnici.
Senza questa cornice l’utilità dei tavoli tecnici è a nostro parere dubbia. L’esperienza degli scorsi anni ha dimostrato infatti che nessuna proposta tecnica può avere un significato se non viene collocata, come avvenuto ad esempio con la Ministra Valeria Fedeli, in uno scenario politico che ne consenta una vita effettiva.
Abbiamo dunque chiesto all’Ufficio di Gabinetto di offrire indicazioni in relazione alle ipotesi che si vogliono introdurre rispetto ai dirigenti scolastici. Nei prossimi mesi sono all’orizzonte alcune scadenze di grande rilevanza che devono essere opportunamente preparate, ossia la legge di bilancio e il rinnovo contrattuale. Rispetto a quest’ultimo neppure è ancora definita la composizione delle Aree, rimandata a successiva sessione negoziale da concludere entro tre mesi dalla sottoscrizione del CCNQ per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale (2019-2021).
Per quanto riguarda le tematiche retributive da affrontare in legge di bilancio, appare sostanzialmente azzardato formulare una previsione per calcolare le risorse necessarie, visto che gli stipendi sono ancora legati all’ultrattività dei CIR 2016/2017, che nulla si sa del 2019/2020, che manca un sistema di raccolta dei dati necessari a livello centrale, che c’è una sperequazione non solo entro l’Area contrattuale ma persino tra Regione e Regione. Peraltro, in queste condizioni, gran parte del CCNL 2018 non ha potuto trovare applicazione.
Ci auguriamo inoltre che in legge di bilancio eventualmente non si provveda ad introdurre interventi collocati al di fuori del triennio di rinnovo contrattuale. Questo è già avvenuto in occasione del rinnovo contrattuale precedente, costringendo a soluzioni acrobatiche per non perdere le risorse o rinviarne l’utilizzo a chissà quando.
Ma, oltre che agli impegni dei prossimi mesi, la Cisl Scuola guarda anche ai provvedimenti di immediata attuazione: si attende che vi sia coerenza tra i contenuti del Patto sottoscritto a Palazzo Chigi e l’attività parlamentare della maggioranza, ad esempio nella fase di conversione del decreto Sostegni bis. Dimensionamento, mobilità e responsabilità penale dei dirigenti scolastici in relazione a contagi Covid 19 sono infatti oggetto di numerosi emendamenti presentati da diverse forze politiche, oltre ad essere punti specifici del Patto.
L’Amministrazione si è impegnata a riportare al Ministro le posizioni espresse dal tavolo e a restituire in un successivo incontro le determinazioni conseguenti.