CISL Scuola, consiglio generale nazionale riunito a Caivano. "Una scuola che non abbandona nessuno"
Dando seguito a un impegno assunto da tempo, si tengono oggi a Caivano, presso l’Istituto Comprensivo n. 3 “Parco Verde”, i lavori del Consiglio Generale nazionale della CISL Scuola, ai quali sarà presente il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, cui sarà affidato l’intervento conclusivo.
“Una scuola che non abbandona nessuno” è lo slogan scelto per caratterizzare i lavori della giornata, il cui inizio è fissato per le 9.30. Prima della relazione introduttiva della segretaria generale CISL Scuola, Ivana Barbacci, previsti gli interventi di saluto del dirigente scolastico dell’istituto ospitante, Bartolomeo Perna, e di Pasquale Longo, segretario generale della CISL Scuola di Napoli. Nel corso dei lavori è atteso anche un intervento di don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano.
“La nostra presenza oggi a Caivano ha un senso preciso – spiega Ivana Barbacci – che non è solo il mantenimento di un impegno assunto mesi fa con i dirigenti scolastici intervenuti con una loro preziosa testimonianza alla nostra Assemblea Nazionale: siamo qui per ribadire la necessità di sostenere quanto più possibile il lavoro che la scuola svolge nelle aree di maggiore criticità sotto il profilo socioeducativo. A Caivano, ma anche in tante altre realtà del Paese. Scuole che per le particolari condizioni in cui operano svolgono un compito fondamentale per garantire il diritto allo studio, per contrastare e contenere dispersione e abbandoni, per costruire una cittadinanza attiva e responsabile, rimuovendo in questo modo gli ostacoli alla effettiva libertà e uguaglianza di cui ci parla l’articolo 3 della Costituzione”.
“Va evitato il rischio – aggiunge la segretaria generale CISL Scuola – che nei confronti delle realtà in prima linea nel contrasto agli abbandoni e alla dispersione scolastica si intervenga con la logica dell’emergenza, magari legata a una temporanea maggiore disponibilità di risorse. Serve agire in modo strutturale, mettendo il sistema in condizione di agire ovunque con la massima efficacia. Insieme alle risorse, va assicurato un adeguato e costante supporto formativo al personale che opera in aree di più acuta emergenza educativa. E vanno garantiti incentivi e riconoscimenti per la particolare gravosità del lavoro svolto, in una logica che punti a favorire la presenza delle migliori competenze là dove ce n’è più bisogno. Su questo occorrono scelte chiare e coerenti anche sul piano contrattuale, su cui mi auguro si possa cominciare a ragionare il più presto possibile”.
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