Organici. Per la CISL Scuola è necessario un cambiamento a partire dalle "situazioni di fatto"
Anche sugli organici un segno di discontinuità con le politiche penalizzanti del passato.
E' quanto ha chiesto la CISL Scuola, ieri, durante l'incontro al Ministero dell'Istruzione sull'adeguamento degli organici alla "situazione di fatto".
L'Amministrazione ha proposto una bozza di circolare in linea con quelle degli anni precedenti, dove i vincoli sono prevalenti sulle possibilità reali di soddisfare le esigenze delle scuole in termini di risorse professionali docenti ed ATA.
La CISL Scuola ha rifiutato tale impostazione, sottolineando che l'adeguamento degli organici non può essere, quest'anno, un atto di ordinaria amministrazione ma deve rappresentare il segnale di un'inversione di tendenza, in coerenza con gli impegni assunti in compagna elettorale e sulla base del programma di governo.
La richiesta formulata è, pertanto, quella di una profonda revisione della filosofia contenuta nella circolare, di indicazioni e disposizioni orientate a garantire il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche nell'oggettivo rispetto delle disposizioni vigenti.
Gli anni scorsi hanno visto la negazione di diritti di alunni e studenti, in termini di modelli didattici (tempo pieno e prolungato), di modelli organizzativi, di indirizzi di studio, attraverso l'imposizione di tetti regionali tanto invalicabili quanto inadeguati.
La CISL Scuola ritiene che fin da questa imminente fase di adeguamento degli organici debba giungere al mondo della scuola un messaggio politico di cambiamento che consenta in modo effettivo di erogare un servizio migliore.
Pur nella consapevolezza che per il pieno raggiungimento di questo obbiettivo è necessario che la scelta politica si realizzi attraverso modifiche normative di vario livello (che richiedono tempi necessariamente più lunghi), oggi sono ineludibili interventi immediati, che devono concretizzare la loro efficacia fin dal prossimo anno scolastico.
La CISL Scuola, a solo titolo meramente esemplificativo, ha sottolineato alcuni di questi interventi e priorità:
- i danni provocati dai "tetti regionali" inadeguati in tutti gli ordini di scuola; i suddetti "tetti" hanno determinato, tra l'altro, la produzione di ben 300.000 ore di spezzoni, pari a 16.000 cattedre, con le ovvie conseguenze negative sul piano della didattica e delle procedure di gestione del personale
- gli anticipi della scuola dell'infanzia, a fronte di liste d'attesa, peraltro finora non rilevate dall'amministrazione
- il tempo pieno e il tempo prolungato che - anche dove sono concessi - hanno subito un'erosione dell'organico previsto dalle disposizioni con conseguente alterazione del modello didattico
- l'impossibilità di coprire il tempo-mensa per mancanza di personale
- accorpamenti di classi, anche terminali, oltre i limiti
- classi composte con un numero di alunni superiore al previsto, spesso in presenza di più alunni diversamente abili
- posti di sostegno autorizzati solo parzialmente, nonostante le diagnosi funzionali e le conseguenti richieste dei competenti organismi
- blocco degli organici EDA (educazione degli adulti).
Accanto alle questioni relative agli organici del personale docente va messa in evidenza la altrettanto drammatica situazione delle dotazioni organiche del personale ATA: dotazioni, oggi, assolutamente insufficienti a garantire la funzionalità dei servizi, in alcuni casi finanche l'apertura della scuola: scelte miopi di natura esclusivamente economicistica, aggravate nelle realtà ove è presente personale inidoneo.
L'Amministrazione, in conclusione dell'incontro
- ha convenuto che il particolare momento nel quale si vanno a collocare le operazioni di adeguamento dell'organico richiede un'attenzione politica
- ha sottolineato, comunque, i limiti dell'attuale quadro normativo nel quale si colloca tale intervento
- ha chiesto di considerare l'incontro un primo approccio al problema
- si è impegnata a riferire al "livello politico".
Nei prossimi giorni sarà calendarizzato un nuovo appuntamento.