Inaugurazione del “Museo del Presente” a Palermo. Sbarra: “La Cisl è orgogliosa di far parte del progetto della Fondazione Falcone"
“Il volto feroce delle mafie ormai si mostra sui canali internazionali della finanza, del commercio, dell’industria, un virus che va neutralizzato con una mobilitazione che unisca sindacato e imprese, governo e Autonomie Locali”. Così il segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, che martedì 16 aprile è intervenuto a Palermo alla conferenza stampa indetta per l’apertura della prima sede del museo diffuso della legalità dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati antimafia uccisi nel 1992 da Cosa Nostra.
L’iniziativa rientra nel progetto promosso dalla Fondazione Falcone, di cui è presidente la sorella del magistrato, Maria, insieme alla quale Sbarra ha sottoscritto un protocollo che conferma la stretta collaborazione tra CISL e Fondazione Falcone (suggellata dalla firma del manifesto “Siamo Capaci” in occasione del Congresso CISL del 2022) per promuovere “la cultura della legalità e del lavoro”.
“L’obiettivo della Fondazione Falcone di aprire un Museo del Presente dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con sedi in tutta Italia ed Europa, a partire da Palermo, ha un enorme valore rispetto all’obiettivo del radicamento e del rafforzamento della cultura della legalità”, ha affermato il leader della CISL. “Siamo fieri – ha aggiunto - di essere dentro un progetto così bello e ambizioso come parte sindacale e di collaborare con la Presidente Maria Falcone. Lo sosteremo con tutto il necessario impegno, anche attraverso la responsabilità che assumeremo nell’allestimento della Biblioteca Blu e della Galleria del Presente, che ospiteranno volumi d’arte dedicate al lavoro e alle conquiste sindacali. Vogliamo coinvolgere tante persone, e in particolare tanti giovani per contribuire a trasferire quei valori testimoniati dall’azione dei due grandi giudici palermitani”.
Sbarra nel suo intervento ha indicato tre direttrici urgenti su cui sviluppare la lotta alla criminalità organizzata. “Chiediamo al Governo di sostenere in Europa una direttiva che promuova l’estensione su tutto il continente della Legge La Torre sulla confisca dei beni mafiosi. Occorre poi istituire un fondo speciale per la sicurezza sul lavoro alimentato anche dalle risorse sottratte alle famiglie mafiose”.
Terza sfida, la partecipazione, “con una evoluzione anche normativa per dare più poteri di decisione nella governance delle aziende, secondo quanto previsto dalla proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl, in approvazione alla Camera. Sarebbe una conquista essenziale per alzare barriere contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia reale”.
“Lavoro dignitoso e legalità – ha sottolineato Sbarra – sono due facce della stessa medaglia. Non può esserci l’uno senza l’altro, ed entrambi chiamano a uno sviluppo equo e partecipato dalla società. Lo hanno dimostrato, pagandone il prezzo più alto, grandi uomini delle istituzioni come sono Falcone, Borsellino. È il lavoro, insieme al civismo, che contribuisce ad innalzare le difese immunitarie di legalità".
“Far nascere un Museo diffuso in un bene dato in disponibilità dalle Istituzioni Locali significa promuovere tutto questo, cancellare cultura di oppressione e sostituirla con una opposta, di libertà e riscatto. Significa dire a tutti che la rassegnazione deve lasciar posto alla speranza. Falcone ci ha insegnato che la mafia è un fenomeno umano, e come tale si può vincere. Con l’azione delle istituzioni - ha concluso -, con la cultura, con il lavoro partecipe e di qualità, la sconfiggeremo”.