Anche per gli ATA aumentano i vuoti in organico, da rimuovere i limiti alle assunzioni. Il paradosso dei facenti funzione
Anche per il personale ATA, oltre che per i docenti, aumentano i posti vacanti: ultimate le operazioni di mobilità, ne rimangono infatti 24.920 privi di titolare, oltre il 25% in più dello scorso anno, quando erano 19.816. Purtroppo non sarà possibile coprirli tutti con personale assunto stabilmente, visto che da anni le assunzioni sono limitate alla sola copertura del turn over, cioè al rimpiazzo di chi va in pensione. A settembre lasceranno il servizio più o meno 9.000 addetti, quindi si potrà assumere su poco più di un terzo dei posti vacanti. Un criterio che andrebbe superato, visto oltretutto che gli organici coprono a malapena il fabbisogno.
Di particolare rilevanza l’alto numero di posti vacanti per il profilo di DSGA, pari a 3.378. Ben più di quelli messi a disposizione del concorso attualmente in fase di svolgimento, che sono 2.004. Quindi, anche ammesso che tutti i posti fossero considerati disponibili per assunzioni il prossimo settembre (e sarebbe quanto mai opportuno un intervento del Governo in questo senso), rimarrebbero centinaia di posti da affidare a personale assistente amministrativo facente funzione. Magari lo stesso personale che sta svolgendo quelle mansioni da anni, e per il quale inutilmente abbiamo chiesto che fossero riconosciute specifiche opportunità di stabilizzazione. Ci è stato risposto di no, e questo è il risultato: ora dovremo augurarci che quelle persone, ricche di esperienza e competenza, si rendano ancora disponibili ad impegnarsi nello svolgimento di mansioni superiori senza alcuna prospettiva di sviluppo professionale. Un altro esempio di come sia sbagliato affrontare col paraocchi dell’ideologia il tema del reclutamento.
Roma, 8 luglio 2020
Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola
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