Graduatorie ad esaurimento: dal MPI ulteriori FAQ (dal n. 39 al n. 44)
Il MPI ha diffuso, in data odierna - questa volta senza il preventivo confronto con le Organizzazioni Sindacali - una terza serie di FAQ (dopo la prima e la seconda serie, emanate rispettivamente il 5 aprile e il 15 maggio scorsi) concernenti il D.D.G. 16.3.2007 "Graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo".
I quesiti proposti affrontano prevalentemente situazioni già ampiamente chiarite dalla CISL Scuola nelle proprie schede di lettura; l'Amministrazione non introduce, inoltre, particolari delucidazioni rispetto alla valutazione dei titoli.
La FAQ n. 39, invece, affronta nuovamente - e in modo volutamente ambiguo - il problema della valutazione dei corsi di perfezionamento.
La CISL Scuola, al riguardo nel corso degli incontri tenutisi in materia, aveva già espresso la propria assoluta contrarietà rispetto alla proposta dell'Amministrazione. Sembra, infatti, che così si voglia riconoscere ad alcuni corsi di perfezionamento (quelli strutturati in 1500 ore e 60 crediti) non quanto previsto dallo specifico punto C.8 della tabella (p. 1) ma la valutazione di p. 3 (come avviene per i master e i diplomi di perfezionamento, menzionati nel punto C.7).
C'è il rischio, in tal modo che corsi non accademici on line siano "recuperati" e valutati 3 punti, con una palese alterazione della distinzione operata dalla tabella di valutazione.
Si tratta evidentemente non di una integrazione ma di un "dietro front" rispetto alla precedente FAQ n. 13 ed alla previsione del punto C.7 della tabella predisposta dallo stesso MPI ove è chiaramente citata la dizione "diploma di perfezionamento" e non genericamente "il titolo che si consegue al termine del corso di perfezionamento".
La FAQ n. 39 non è coerente con le dichiarazioni del Ministro e non risponde all'obiettivo posto dalla Finanziaria 2007 che intendeva arginare il "mercato" dei titoli: evidente e grave appare, pertanto, il compromesso con i "potentati" universitari.
La suddetta legge finanziaria, peraltro, imponeva al MPI la definizione dei requisiti per l'accreditamento delle strutture formative e dei corsi. Cosa che l'Amministrazione, finora, si è ben guardata dal fare!
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