La scuola italiana e la sfida della complessità. Itinerari di ricerca e azione promossi da Amica Sofia

16.02.2022 16:38

Da Luna Renda, responsabile nazionale formazione di Amica Sofia, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

La scuola secondaria potrebbe definirsi oggi, in Italia, un regno di nessuno. Penalizzata da una divisione in discipline sempre troppo rigida, che non solo non è capace di offrire agli alunni una visione complessa e completa dei vari scenari che bisognerebbe imparare a connettere e ad analizzare in maniera “globale”, ma anche nello stesso tempo dal fatto che tra docenti non si dialoga. Poiché è chiaro che senza un dialogo vero tra docenti appare inutile e fittizio tentare di mettere in connessione le diverse discipline.
La prima necessità sarebbe quindi quella di ricavare e recuperare uno spazio per il dialogo, per il confronto e per la ricerca. Un tempo per la “programmazione”, un po' come previsto e come dovrebbe avvenire nella scuola primaria, non inteso però come tempo dedicato alla compilazione di schede e tabelle, bensì come confronto vero sui contenuti, sui metodi e sulle esperienze. Uno spazio aperto di concertazione tra le attività e le discipline.
Uno spazio “strutturale”, proprio come quello pensato per la primaria, che purtroppo però non sempre viene inteso e utilizzato in questo spirito di ricerca e di confronto. Sarebbe questa l’unica possibilità per fare della scuola secondaria, a partire da quella di primo grado, il tempo giusto di una sperimentazione veramente “transdisciplinare”: che guardi ai contenuti, alle parole, ai problemi, al di qua di qualsiasi suddivisione in materie e discipline. Prima e non dopo che gli inesorabili confini disciplinari siano ancora tracciati.
Il tentativo di operare una sorta di interdisciplinarietà “forzata”, “a freddo, mettendo nei libri di testo le immagini dell’arte, i riferimenti all’attualità, alle tecniche, appare di contro miseramente insufficiente. Si tratta di input lasciati alla singola improvvisazione didattica, quando il più delle volte non è nelle intenzioni e nella visione dei docenti l’opportunità di affrontare in questo modo gli argomenti: presentare cioè accanto ad ogni nuovo tema uno spunto diverso, “extradisciplinare” che possa ampliare la percezione da parte dei ragazzi. A nulla vale tutto ciò se, alla base, non esiste la condivisione, il dialogo; in una parola, la filosofia.
Si tratta di un problema strutturale serio, imprescindibile. Risulta infatti inutile ed estremamente faticoso e frustrante, per i docenti, dover affrontare riunioni lunghissime di dipartimenti e commissioni varie, senza fare altro, il più delle volte, che dover rispondere a schede, schemi, tabelle. Senza potersi minimamente dedicare al confronto sui contenuti e sulle modalità, che sono ancora più importanti dei contenuti. È proprio questo ciò che intendiamo, con Amica Sofia, come la necessità di una “conversione alla filosofia” di tutta la scuola italiana, come ha recentemente affermato Mirella Napodano. Ed è precisamente in questo contesto che si colloca anche il nostro lavoro, ormai pluriennale, per la sperimentazione di percorsi di filosofia negli istituti tecnici e professionali.
È a partire da tali condivise necessità di ricerca e azione, che abbiamo deciso di aprire una serie di forum online. I primi due incontri, di formazione in dialogo, saranno lunedì 7 marzo alle ore 16,30 con Eraldo Affinati, scrittore ed educatore, promotore del modello “Penny Wirton” e autori di libri fondamentali per noi come “Via dalla pazza scuola. Educare per vivere” (Mondadori ); e giovedì 17 marzo con il prof. Piero Dominici, Fellow della World Academy of Art and Science, Scientific Director del Complexity Education Project e docente presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia.

Per info e iscrizioni: presidenza@amicasofia.it