Riapertura delle scuole: gli errori fatti e quelli da non ripetere. Maddalena Gissi su "In Terris"

01.12.2020 09:46

"Non ci voleva molto a capire che la riapertura delle attività in presenza sarebbe stata una prova particolarmente difficile e impegnativa". Lo scrive Maddalena Gissi in un suo articolo pubblicato oggi dal quotidiano on line "In Terris", nel quale si evidenziano gli errori che hanno pregiudicato lo svolgimento delle attività didattiche in presenza, errori da non ripetere se si vuole che la riapertura delle scuole non sia solo un'ennesima parentesi. "Abbiamo più volte richiamato ciò che era necessario e urgente assicurare col concorso attivo di tutti i soggetti coinvolti, ognuno con le proprie competenze - scrive la Gissi - Anzitutto la disponibilità di spazi e di dotazioni indispensabili alla salubrità dei locali e alla protezione individuale in ogni edificio scolastico, e nel frattempo che si garantissero tre condizioni fondamentali per un rientro sicuro a scuola: la presenza puntuale, e in numero adeguato al fabbisogno, di personale docente e ATA; un supporto costante e tempestivo sotto il profilo sanitario per gestire al meglio ogni emergenza; un rafforzamento della rete di trasporto pubblico finalizzato a limitare ogni eccesso di affollamento sui mezzi utilizzati dagli studenti". Rimangono queste, anche oggi, le priorità, "non risolvibili in un’ottica di ordinaria amministrazione, ma soltanto prendendo atto dell’impatto straordinario che la gestione dell’emergenza assume nella scuola e trarne le debite conseguenze".
"Il personale della scuola - conclude Maddalena Gissi - non può essere abbandonato a sé stesso in un’emergenza di questa portata, dovendo magari subire, nel frattempo, anche odiose insinuazioni su una presunta scarsa disponibilità all’impegno, gravemente offensive sul piano umano e professionale. Mi è sufficiente ricordare la campagna imbastita prima degli esami di stato, dove il paventato assenteismo di docenti e dirigenti ha ricevuto nei fatti una sonora smentita. Avremmo gradito se ne desse atto con altrettanto risalto, cosa che purtroppo non è avvenuta. Ma questo non fa comunque venir meno il nostro impegno, che in ogni caso continua".