Incontro col Ministero della Salute sulle misure per la riapertura delle scuole. Ancora troppe incertezze

14.07.2020 19:35

Si è svolto oggi, 14 luglio, un incontro tra il Ministero della Salute e le organizzazioni sindacali confederali relativamente alle misure previste per la riapertura delle istituzioni scolastiche a settembre. Lo scopo era quello di informare le parti sociali di quanto concordato tra alcune Regioni, i Ministri della Salute e degli Affari Regionali e il Commissario per la ripartenza delle scuole Domenico Arcuri. Come già anticipato in altre occasioni, è stato confermato che il personale scolastico delle scuole statali e paritarie sarà invitato a sottoporsi a test sierologico e che con una Ordinanza del Commissario si provvederà a qualificare il periodo di assenza intercorrente tra l’eventuale positività al test sierologico e l’effettuazione del tampone come periodo di malattia non incidente sul periodo di comporto. I test sierologici, per l’acquisizione dei quali è già stata avviata una gara, saranno disponibili a metà agosto e saranno effettuati dai medici di medicina generale. Nel caso in cui il personale della scuola lavori in luogo diverso da quello di residenza, l’effettuazione dei test sarà affidato ai distretti sanitari. I test saranno distribuiti alla Regioni e per la diffusione territoriale verranno utilizzati i medesimi canali logistici utilizzati per le vaccinazioni.
Molto complessa è l’individuazione del personale che potrà sottoporsi all’accertamento, a causa dell’alto numero di posti vacanti e delle supplenze che saranno necessarie. È comunque previsto un tavolo tecnico che dovrà approfondire le modalità organizzative di realizzazione dello screening che sarà comunque realizzato dal 24 al 29 agosto nelle scuole che avvieranno corsi di recupero dal primo settembre, entro il 15 settembre per tutte le altre istituzioni scolastiche.
Secondo quanto comunicato durante l’incontro, si procederà in modo centralizzato anche all’acquisto di mascherine per gli allievi e di igienizzanti.
Si è ribadita la necessità di giungere ad un protocollo condiviso con le parti sociali, nella consapevolezza che l’effettuazione dello screening costituisce una misura aggiuntiva che deve però innestarsi in un quadro generale.
Le Organizzazioni sindacali, a tal proposito, hanno nuovamente presentato le questioni di maggior rilievo, dalla individuazione e gestione dei lavoratori fragili, alle misure necessarie per la scuola dell’infanzia, i Cpia, i Convitti, sino alle deroghe legislative necessarie in tema di organizzazione dei servizi di refezione in classe e per l’organizzazione delle prove di esodo ai sensi del Dlgs 81/2008. Ulteriori domande sono state poste circa le misure di protezione per gli alunni con disabilità e sulla riattivazione del servizio del medico scolastico.
Ancora una volta, tuttavia, nonostante manchi ormai solo un mese e mezzo all’inizio del nuovo anno scolastico, ci si limita a prender nota delle questioni sollevate, ma non vengono fornite risposte, pur con l’impegno - ormai ricorrente - a successivi approfondimenti. Un ritardo che appare veramente sconcertante, e preoccupante, perché ancora non si riesce a definire, diversamente da quanto avvenuto per tutte le altre attività del Paese, un protocollo che definisca chiaramente le condizioni da osservare per una riapertura delle scuole in sicurezza. Mancano in particolare risposte fondamentali alle richieste più volte avanzate dalle organizzazioni sindacali, per alcuni aspetti sostenute anche dalle regioni, sugli incrementi necessari di spazi e organico, sull’organizzazione del curricolo, su quella del personale, dei trasporti e delle mense. Ritardi e silenzi davvero inquietanti, la rilevanza del settore meriterebbe ben altra attenzione, ben diverso livello di coordinamento e una decisa assunzione di responsabilità da parte di tutti i Ministeri coinvolti, a partire da quello dell’Istruzione, e complessivamente del Governo.