Dal presidente ANP affermazioni infondate sulle regole per le supplenze

11.09.2019 14:45

Consigliamo al presidente dell’ANP, intervistato oggi da Maria Latella su Radio 24, l'emittente de Il Sole 24 ore, di aggiornare le sue conoscenze per quanto riguarda i meccanismi di conferimento delle supplenze, perché le cose non stanno assolutamente nei termini in cui le ha descritte nella trasmissione radiofonica andata in onda stamattina.
Non è assolutamente vero che a minare la continuità didattica sia la libertà dei supplenti di rinunciare a una supplenza per accettarne un’altra più conveniente, “e così via”. Semplicemente perché quella libertà non c’è, salvo in un unico caso, quello di chi lascia una supplenza breve per accettarne una di durata annuale. In tutti gli altri casi di abbandono, scattano sanzioni che impediscono di ottenere altre nomine. Così stanno le cose, grazie al fatto che la gestione delle supplenze soggiace a norme precise e chiare di uno specifico Regolamento. E proprio nella circolare ministeriale in materia di quest’anno, emanata pochi giorni fa, su richiesta dei sindacati si prevede espressamente che le sanzioni per rinuncia o abbandono di supplenza siano estese anche a chi viene assunto dalle cosiddette MAD (domande di messa a disposizione).
Non è dunque certo la déregulation delle nomine, quella che sembra auspicare il presidente ANP, la soluzione a problemi che in realtà hanno ben altra origine, legati a una precarietà troppo estesa del lavoro a scuola, che va assolutamente contrastata e corretta in direzione della stabilità del lavoro, premessa indispensabile per la continuità didattica. Questo l’obiettivo per il quale la CISL Scuola e gli altri sindacati hanno lavorato con grande impegno nei mesi scorsi, in un confronto costruttivo col MIUR che contiamo di riprendere nei prossimi giorni col nuovo ministro, a partire dall’incontro che avremo con lui martedì prossimo.
Certo non dà un contributo altrettanto costruttivo alla risoluzione delle questioni chi si lascia andare ad affermazioni prive di fondamento, che lo fanno apparire molto lontano dalla realtà vera della scuola e dei problemi con cui è costretta quotidianamente a fare i conti.

Roma, 11 settembre 2019

Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola