Primo settembre, un nuovo inizio e un impegno che continua per la scuola, i suoi lavoratori, il Paese

01.09.2017 12:31

Primo settembre, un nuovo inizio. Ricominciare, riprendere il ritmo post-feriale degli impegni di lavoro. Aprire l’Agenda (una nuova) con i primi compiti, le scadenze, le responsabilità. E gli incontri: le relazioni, le riconferme e i cambiamenti, le attese. Cominciare significa inaugurare qualcosa di nuovo, qualcosa di vivo, un percorso, un affidamento, una nascita. Cominciare è sporgersi sul futuro ed essere chiamati ad agire.
Allora, per inaugurare l’avvio dell’anno scolastico 2017 – 2018 credo possiamo partire con le osservazioni e l’augurio che ci vengono da queste parole di Primo Levi: “Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra”.
Forse noi più di altri, noi gente di scuola, possiamo essere tra quei fortunati in grado di avere amore per il proprio lavoro. Insegnanti o personale amministrativo, presidi o ausiliari o tecnici, tutti possiamo dare un senso alto e forte alla nostra fatica e al nostro impegno. Tutti possiamo e dobbiamo essere orgogliosi per ciò che facciamo.
La scuola è comunità educativa e fondamentale servizio pubblico sociale; noi abbiamo il privilegio e la responsabilità di essere accanto, a guida e a sostegno della vita che cresce, che irrompe nella vitalità e nella curiosità dei bambini, nell’energia, nelle ansie nell’esplorazione avventurosa dei ragazzi e dei giovani. È una consapevolezza che ci accompagna e di cui si nutrono anche le motivazioni del nostro fare sindacato.
Si avvia un nuovo anno, ma non si è mai interrotta nei mesi scorsi l’attività delle nostre scuole: se sono riuscite a far fronte a una mole straordinaria di incombenze lo si deve alla serietà, alla professionalità, all’etica del lavoro di cui il personale ha dato ancora una volta prova, contribuendo in modo decisivo alla corretta funzionalità del servizio che tutti giustamente esigono ma che troppo spesso trova nell’impegno e nel senso di responsabilità degli operatori scolastici l’unica risorsa su cui poter fare davvero affidamento.
Anche l’azione sindacale non ha conosciuto soste, rivelandosi anch’essa fattore determinante perché non si ripetessero, nelle operazioni di mobilità, anomalie e disagi che nell’anno precedente avevano penalizzato fortemente i lavoratori e l’attività delle scuole. Se ciò è avvenuto, lo si deve anche al clima più positivo che si riscontra sul versante delle relazioni sindacali, con un riconoscimento di valore al dialogo sociale che ci auguriamo trovi conferma anche nell’imminente negoziato per il nuovo contratto.
Ottenere un più giusto riconoscimento delle tante professionalità che insieme rendono viva e presente la nostra scuola in ogni parte d’Italia è l’obiettivo che ci poniamo con determinazione e per il quale spenderemo il massimo del nostro impegno: lo consideriamo una sfida della quale vogliamo essere all’altezza.
Il contesto in cui ci muoviamo non è dei più semplici: le difficoltà del presente si sommano a quelle accumulate in tanti anni nei quali su istruzione e formazione sono mancate la capacità e la volontà di realizzare politiche di significativo investimento.
Per affrontare e vincere le sfide che ci attendono, a partire da quella del nuovo contratto, servono almeno tre condizioni: una forte coesione fra le diverse componenti professionali, ciascuna indispensabile all’altra, che agiscono il mondo della scuola; un’azione sindacale intelligente, onesta e seria, che senza demagogia e velleitarismi confermi la capacità di ottenere risultati positivi anche in condizioni in apparenza proibitive, come dimostrato con l’ultimo contratto sulla mobilità; un forte sostegno, in termini di consenso sociale, per obiettivi che non appartengono unicamente a un settore lavorativo, ma all’intera comunità.
Noi sappiamo il valore che la scuola genera e sappiamo anche quanto sono importanti i valori che nella scuola si custodiscono, si trasmettono, si fanno garanzia di futuro. Per questo l’attenzione e il riconoscimento che pretendiamo risponde a un più ampio interesse del Paese. Insieme, forti di questa convinzione e impegnati a darne testimonianza coerente nel lavoro di ogni giorno possiamo scambiarci l’augurio di buon lavoro per il nuovo anno scolastico.

1° settembre 2017

Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola