Il governo, non noi, offende la dignità dei lavoratori. Scrima respinge accuse infondate a Cisl Scuola

23.09.2015 11:18

Alcune testate on line riportano una lettera del coordinatore del movimento GAE IN RUOLO in cui si lanciano infondate accuse alla Cisl Scuola per le critiche rivolte alle modalità di gestione del piano assunzionale riguardo al cosiddetto organico potenziato. Di seguito la risposta del segretario generale Francesco Scrima.

Il governo, non noi, offende la dignità dei lavoratori

Egregio coordinatore, la Cisl non si è mai sognata di contestare le assunzioni: al contrario, ha sempre avuto la convinzione che se ne dovessero e potessero fare di più, chiedendo per questo – invano – che si impostasse il piano con modalità diverse, proprio per consentire un utilizzo più razionale delle risorse investite e raggiungere pienamente un obiettivo dal quale saremo invece, alla fine, ben lontani. Avremmo potuto avere più assunzioni, non meno, senza costringere a mobilità forzose (la ragione per cui così tanti aspiranti delle GAE non se la sono sentita di chiedere l’assunzione fuori dalla provincia di residenza); si sarebbe data risposta a legittime attese di stabilizzazione del lavoro, cosa che invece ancora una volta, per migliaia di precari, non è avvenuta; si sarebbero date alla scuola, a partire da un consolidamento in diritto dei posti funzionanti in organico di fatto, risorse almeno pari a quelle che ogni anno le sono indispensabili per funzionare.

Si è invece scelto di puntare su un “potenziamento” che, per il modo in cui viene gestito, è – quello sì! - a dir poco irriverente proprio nei confronti della dignità professionale che lei ci accusa, con nessuna ragione, di offendere. Perché non solo si prescinde totalmente, anzi, si impedisce alle scuole di indicare puntualmente il proprio fabbisogno, ma non viene assicurato affatto al docente un utilizzo conforme ai requisiti di professionalità posseduta. Veda un po’, dunque, chi sta trattando le persone come numeri. Tant’è vero che il docente del potenziato verrà impiegato prioritariamente per le sostituzioni, a prescindere della classe di concorso sua e del sostituito. Problema che per fortuna si porrà in termini diversi nella scuola primaria, mentre nella scuola dell’infanzia – purtroppo - non si porrà affatto, stante la sua esclusione (da noi fortemente contestata) da ogni possibilità di ottenere posti aggiuntivi. A lei va bene? A noi no.

Legga allora le nostre parole senza gli occhiali del pregiudizio, e senza alimentare infondate ansie paventando rischi del tutto inesistenti (quello di veder sfumare le assunzioni della fase C): capirà che anche le espressioni volutamente provocatorie (“quel che passa il convento”, “il superfluo e non il necessario”) stigmatizzano il modo di procedere del governo, non certo dei lavoratori; il suo gestire, fin dall’inizio, l’intera operazione assunzioni con una buona dose di superficialità (“bene o male”, come dice lei), facendone un gigantesco spot pubblicitario, finendo per suscitare attese destinate a rimanere in gran parte deluse. I numeri parlano chiaro: sia quelli che abbiamo dedotto dalle informazioni – per quanto centellinate – raccolte al MIUR e confermati nella loro consistenza su tanti organi di stampa, sia quelli che definiscono lo scarto fra le promesse (150.000 assunzioni) e la realtà (alla fine, circa 80.000).

Fra i richiami che lei ci rivolge, il più superfluo di tutti è quello a occuparci di tutti i lavoratori, non solo di una parte: si tranquillizzi, è da sempre il nostro modo di fare sindacato. Chi, come noi, ha voluto in ogni circostanza farsi carico in termini generali di un problema complesso come quello del precariato scolastico, non può certo accontentarsi di soluzioni come quelle offerte con la legge 107, non a caso contestate duramente da tanti potenziali interessati, ivi compresi molti aspiranti delle GAE, che oggi chiedono giustamente certezze di prospettiva e che troveranno sicuramente su questo il nostro pieno appoggio. Mi auguro che non vorrà considerare anche questo alla stregua di un “continuo e imperterrito attacco al governo”.

Roma, 23 settembre 2015

Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola