Faverin e Scrima: “Nuove regole sindacali nelle amministrazioni pubbliche e nella scuola: rinnovare i contratti”

06.03.2013 20:37

Netta la posizione espressa dai due segretari generali di Cisl FP e Scuola sull'incontro svoltosi oggi all'ARAN.

“Siamo i primi a volere il rinnovo dei contratti di lavoro fermi al 2010 e abbiamo definito irresponsabile l’intento di bloccarli ancora. Ma questo non basta. Per gestire opportunamente i processi di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione è indispensabile che l’accordo quadro sulle relazioni sindacali vada velocemente in porto, sulla spinta dell’Intesa unitaria del 3 maggio 2012”.

“Troppe amministrazioni stanno già illegittimamente disdettando o modificando unilateralmente i contratti integrativi, con grave danno ai salari accessori dei dipendenti pubblici” attaccano i due segretari, citando i casi eclatanti dei comuni di Firenze e Parma.

“Proprio per questo, e a maggior ragione in una fase in cui contratti nazionali sono bloccati, serve un accordo nazionale che rilanci la contrattazione integrativa e non lasci i lavoratori in balia dell’arbitrio delle amministrazioni. Non dobbiamo permettere che con la scusa del risanamento dei bilanci gli enti finiscano per tagliare gli stipendi”.

“Non si possono relegare materie decisive come gli orari di lavoro, gli assetti interni, i processi produttivi, alla sola competenza datoriale quando devono essere oggetto di confronto con i rappresentanti dei lavoratori. Così come i processi innovativi collegati alla riorganizzazione, devono assicurare che i risparmi generati vadano anche nelle buste paga dei lavoratori e non solo a ripianare i buchi di bilancio lasciati da qualche amministratore incapace”.

“Per questo chiediamo che si proceda speditamente verso la definizione di un contratto nazionale quadro per tutti i settori e riconoscendo la specificità di ciascun comparto: per rilanciare il cambiamento nella Pubblica Amministrazione, con più qualità ed efficienza nei servizi ai cittadini e più riconoscimento professionale dei lavoratori”.

Roma, 6 marzo 2013