Assegnazione del personale scolastico ai plessi e sedi staccate

01.09.2011 19:54

Con la nota 6900 del 1° settembre 2011 il MIUR indica i criteri che i Dirigenti Scolastici dovranno osservare nel disporre i provvedimenti di assegnazione del personale docente e a.t.a. ai plessi e alle sedi staccate per l’a.s. 2011/12.

Come è noto, nella prima stesura del testo del “CCNI sulle utilizzazioni” la materia, secondo quanto indicato dall’art. 6 del CCNL, era stata affidata alla contrattazione d’istituto: proprio su questo punto si erano però incentrati i rilievi mossi dalla Funzione Pubblica, che non aveva ammesso a registrazione gli artt. 4 e 15 del testo contrattuale determinando una situazione che ha impedito la definitiva sottoscrizione del contratto per il rifiuto delle Organizzazioni Sindacali di firmare un testo “mutilato” dei due articoli censurati.

Per questa ragione l’intera materia delle “utilizzazioni” - in assenza di contratto e secondo quanto previsto dall’art. 40, comma 3 ter, delle norme generali sull’ordinamento del lavoro pubblico (decreto legislativo 165/01) - è stata disciplinata quest’anno attraverso l’Ordinanza 64 del 21.7.2011, atto unilaterale del MIUR.

Analogamente, l’Amministrazione ha ritenuto di intervenire con proprio atto, in assenza di un accordo sottoscritto fra le parti, anche sulla materia delle assegnazioni del personale alle sedi staccate e lo ha fatto oggi con la nota 6900, dopo averla sottoposta nella giornata di ieri - in sede di informativa - alle Organizzazioni Sindacali.

La CISL Scuola - pur tenendo ferma la propria convinzione sul fatto che l’assegnazione alle sedi debba essere ricondotta (contrariamente a quanto affermato nei rilievi della Funzione Pubblica) alla disciplina negoziale - ha convenuto sull’opportunità di un intervento dell’Amministrazione che, in assenza di un’intesa contrattuale ancora da definire, evitasse comunque di veder affidata la materia a decisioni assunte unilateralmente e indiscriminatamente dai dirigenti scolastici. Al riguardo, si è registrato lo scorso anno un diffuso contenzioso, che ha dato luogo a sentenze spesso tra loro contrastanti.

In questo quadro, alla CISL Scuola l’intervento dell’Amministrazione - il cui carattere di provvisorietà si è chiesto di evidenziare con chiarezza - sembra accettabile e opportuno, anche considerato che nel merito i criteri indicati appaiono sostanzialmente condivisibili e in linea con quanto si riscontra in precedenti atti negoziali, ivi compresi gran parte di quelli prodotti in questi anni nelle contrattazioni d’istituto.

Come già detto, la CISL Scuola ritiene indispensabile che il “tavolo negoziale” sulle “utilizzazioni” debba essere comunque riaperto e concludersi, come prevede lo stesso decreto legislativo 165/01, con un’intesa tra le parti che superi, senza subirli passivamente, i rilievi mossi dalla Funzione Pubblica, riconducendo alla disciplina negoziale la materia dell’assegnazione ai plessi.

Data la natura fortemente controversa del tema che stiamo trattando, è facilmente prevedibile che l’invio della nota 6900 veda il riaccendersi di forti polemiche da parte di chi sostiene che alla luce delle nuove norme sul lavoro pubblico la gestione del personale debba essere rimessa pienamente all’autonomia decisionale del dirigente scolastico.

Una tesi che ovviamente la CISL Scuola non condivide, trattandosi di atti che riguardano la mobilità del personale sul territorio, materia che attiene alla sfera della contrattazione.