Emanate dal MIUR le "Linee guida sulla riorganizzazione delle attività di educazione fisica e sportiva nelle scuole secondarie"

03.09.2009 14:28

Trasmesso attraverso la nota prot. n. 4273 del 4.8.2009, detto documento ha il merito di porre in modo nuovo, all'attenzione del mondo scolastico, l'educazione sportiva. Appare superfluo sottolineare l'importanza dell'attività motoria per la crescita dei giovani, in particolare per il valore che assume nell'ambito delle "educazioni".

Centro dell'attenzione delle "Linee guida" è la pratica motoria con il proposito di dare un nuovo significato alle "ore aggiuntive di avviamento alla pratica sportiva, per un loro utilizzo più efficace e sistemico da perseguire attraverso una programmazione interna alla scuola da inserire nel piano dell'offerta formativa".

L'impianto organizzativo proposto punta alla valorizzazione del ruolo dei docenti di educazione fisica e della figura dei coordinatori territoriali.

Il settore, si sa, è in sofferenza da tempo, pressato dalla necessità di innovazione, da una parte, e dalle costanti richieste del mondo sportivo, dall'altra.

Le "Linee" proposte dal Ministro, a parere della CISL Scuola, rappresentano il riconoscimento che lo sport è un fatto realmente educativo: è auspicabile, in tal senso, che esse siano solo il primo di una lunga serie di "segnali", sulla strada di un quanto mai sperabile e generale rinnovamento.

L'accenno alla Federazione Internazionale Studentesca potrebbe significare un segnale di volontà di allinearsi con le altre più evolute nazioni europee. Se l'intenzione è quella di colmare uno storico ritardo, l'iniziativa sarà certamente degna della massima attenzione e del giusto sostegno da parte di tutti i soggetti interessati.

La nascita dei Centri Sportivi Scolastici (CSS) riconduce l'attività sportiva ad una forma organizzativa che ha dato - nel passato - notevoli frutti: per verificarne l'efficacia serve dotarsi di norme regolamentari comuni. Sarà necessario comprendere, pertanto, quali forme di organizzazione territoriale "prenderanno corpo" e quali opportunità saranno offerte agli studenti.

Il documento, altresì, si preoccupa anche di dare finalizzazione alle ore extracurricolari, auspicando una loro utilizzazione continua durante tutto l'anno: fatto di per sé, sicuramente positivo, ma che necessita di una "rivisitazione" in termini di distribuzione territoriale delle ore ed una certezza nella remunerazione degli addetti (a tal fine già è stata richiesta all'Amministrazione una ricognizione ed una puntuale verifica, anche in considerazione dello specifico istituto contrattuale).

Resta ancora "nebulosa" la parte riguardante gli "uffici periferici di educazione fisica". È evidente che in presenza di un deciso rilancio dell'attività sportiva anche il modello organizzativo del "coordinamento territoriale/regionale" dovrà essere rivisto e potenziato, quantitivamente e qualitativamente.