Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo, didattico dei licei: valutazioni CISL Scuola sullo schema di Regolamento

05.06.2009 19:11

Nel tardo pomeriggio di ieri, 4 giugno, l'Amministrazione - nello specifico incontro con le Organizzazioni Sindacali - ha illustrato il testo del provvedimento (e dei suoi allegati), soffermandosi sull'opportunità di "essenzializzare" e "semplificare" i nuovi percorsi liceali, nonché sulla necessità di avviare le modifiche ordinamentali dei licei a partire dall'anno scolastico 2010/11, contemporaneamente a quelle dell'Istruzione Tecnica e Professionale.

La CISL Scuola, nel condividere l'esigenza di individuare un percorso unitario di approvazione dei provvedimenti riguardanti il Secondo Ciclo d'Istruzione

  • ha ribadito la propria contrarietà all'avvio dei nuovi ordinamenti congiuntamente per le classi prime e seconde, come già previsto dal regolamento riguardante l'Istruzione Tecnica.

Aver incluso anche le classi seconde è rivelatore del principale intento del Governo: intervenire sulla spesa a discapito della qualità del servizio, modificando impropriamente un percorso che studenti e famiglie hanno ormai intrapreso.

Desta non poche preoccupazioni che la prevista decretazione successiva sia ancora una volta operata di concerto con il Ministero dell'Economia, a conferma delle finalità "di cassa" dell'operazione. A tale proposito si è richiesto l'apertura di un "tavolo negoziale" che possa accompagnare e gestire un percorso non privo di novità e complessità.

La nuova formulazione dell'orario e l'assorbimento di tutte le sperimentazioni comporterà ricadute di non poco conto sugli organici. La formulazione del comma 3 dell'articolo 10 sulla dotazione aggiuntiva di organico dovrà rappresentare un'opportunità di arricchimento dell'offerta formativa e non una mera modalità per recuperare le situazioni di esubero, che non è possibile oggi quantificare, in assenza di un quadro certo e definito.

La CISL Scuola, inoltre

  • ritiene necessario ridefinire il percorso del liceo artistico che, cosi strutturato, penalizza discipline e professionalità presenti negli Istituti d'Arte che, è bene ricordarlo, rappresentano un patrimonio di grande valore per il nostro Paese.