ESAMI DI STATO: in Gazzetta Ufficiale la nuova legge

16.01.2007 16:24

E' stata pubblicata nella G.U. (n. 10 del 13.1.2007) la legge n. 1 dell'11.1.2007 ("Disposizioni in materia di esami conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la scuola e le università") che riforma gli esami di maturità. E' la prima legge del nuovo anno, vogliamo considerarla un buon auspicio.

Il provvedimento entra subito in vigore, tranne per ciò che attiene alla disciplina dei debiti formativi e dell'attribuzione del punteggio per il credito scolastico che andrà a regime a giugno 2009.

Come la CISL Scuola ha già rilevato durante la discussione parlamentare (con proprie specifiche considerazioni e valutazioni), si tratta di un intervento che restituisce dignità e giusto rigore ad un momento fondamentale della vita scolastica e personale dello studente, recependo istanze, aspettative, sensibilità diffuse sia all'interno del mondo della scuola che all'esterno nel mondo del lavoro e nella società.

Serietà, trasparenza, verifica ed accertamento delle conoscenze e delle competenze con modalità oggettivamente più funzionali anche sul piano organizzativo profilano un'innovazione importante nel quadro della riforma più complessiva della scuola secondaria superiore, tuttora in fase di "ridefinizione", cui dovrà connettersi in termini di strategia formativa e di coerenza progettuale, anche con eventuali successivi adeguamenti.

Mentre per una valutazione più analitica del testo - rimasto invariato nell'ultimo passaggio parlamentare alla Camera - si rinvia alle considerazioni già diffuse anche attraverso "Scuola e Formazione" (il periodico della CISL Scuola), si riportano, di seguito, le novità essenziali della riforma, con l'attenzione già rivolta alla fase attuativa ed alle prossime indicazioni operative che il ministero dovrà emanare.

  • Sono ripristinate le commissioni miste di cui il 50% costituito da docenti interni all'istituto; il presidente è esterno e nominato su due classi.
  • E' reintrodotto lo scrutinio finale per l'ammissione all'esame nonché l'obbligo di aver saldato i debiti formativi relativi anche agli anni precedenti.
  • Sono modificati i punteggi della valutazione finale con aumento di 5 punti al credito scolastico (da 20 a 25) a svantaggio del colloquio(da 35 a 30) ed introduzione della lode (100 punti senza integrazione del bonus).
  • E' valorizzata la dimensione tecnico-pratica e laboratoriale nella seconda prova per l'istruzione tecnica, professionale, artistica.
  • E' affidata all'autonomia degli istituti la strutturazione della terza prova rispetto alla quale l'INVALSI è impegnato a svolgere una funzione di supporto  tramite la predisposizione di modelli da mettere a disposizione dell'autonomia.
  • Il colloquio è multidisciplinare su argomenti relativi ai programmi ed al lavoro didattico dell'ultimo anno di corso.
  • Sono disciplinate più rigorosamente le modalità riferite ai candidati esterni.
  • E' introdotto il riconoscimento dell'eccellenza, anche tramite misure di natura economica finalizzate alla prosecuzione degli studi.

La legge contiene (all'art. 2) la delega al Governo che sostanzialmente prevede - attraverso iniziative di orientamento per gli studenti e partecipazione degli stessi istituti superiori alle prove di accesso all'università - l'organizzazione di azioni da realizzare nell'ultimo anno di scuola superiore volte

  • a sostenere gli studenti nella consapevolezza della scelta (lauree, IFTS, corsi più direttamente orientati alle professioni ed al lavoro);
  • a potenziare il rapporto tra mondo dell'istruzione e realtà accademica;
  • a valorizzare gli esiti scolastici degli studenti in relazione all'ammissione a facoltà a numero chiuso;
  • a riconoscere, appunto, l'eccellenza anche tramite incentivi economici.

Il Governo dovrà approvare i decreti attuativi entro dodici mesi; già nei prossimi giorni il MPI dovrebbe emanare le prime indicazioni per consentire l'avvio della macchina organizzativa.

Il passaggio alla fase gestionale non è meno importante, anche perché si tratta di accompagnare, comunque, una situazione di transizione tra un "prima" ed un "dopo" ("vecchio" e "nuovo" paiono in questo caso categorie troppo dilatate, visti i tempi delle modifiche intervenute sulla materia).

Nel nuovo impianto dell'Esame di Stato:

  • ci sono novità da tradurre in certezze e coerenze di sistema;
  • ci sono opportunità da valorizzare per sostenere e potenziare esperienze innovative a livello territoriale proiettate sul modello dell'integrazione;
  • c'è anche qualche imprecisione da correggere.

Non meno rilevante la gestione delle risorse finanziarie, fissate in prima attuazione nella misura di € 143.000.000 complessivi, di cui 138.000 per i compensi delle commissioni.

La nuova legge stabilisce che la determinazione della misura di tali compensi sia affidata alla contrattazione collettiva di comparto; soltanto in assenza di norme contrattuali è previsto un decreto del Ministro della Pubblica Istruzione, di concerto con il Ministro dell'Economia.

La CISL Scuola

  • ritiene, comunque, che sul complesso delle disposizioni attuative sia urgente aprire un "tavolo di confronto" con l'Amministrazione sia per gli aspetti che riguardano la corresponsione degli emolumenti sia per il complesso delle norme che attengono all'utilizzazione del personale;
  • sottolinea che la riforma in questione - pur "condizionata" sia dai delicati "equilibri" parlamentari che ne hanno ridotto gli spazi di modifica in senso migliorativo sia dai vincoli economici imposti dalla situazione generale (vedi ad esempio l'ordine di nomina ed il numero dei componenti le commissioni) - abbia comunque conseguito gli obiettivi fondamentali e rappresenti un positivo risultato, da potenziare attraverso una gestione intelligente delle norme e l'esperienza diretta di quanti vi sono impegnati.