Gissi su sentenza Consiglio di Stato: questione diplomati da risolvere in sede politica. Basta guerre tra poveri

28.02.2019 09:47
Palazzo Spada, sede del Consiglion di Stato

Rese note ieri le due sentenze emesse dal Consiglio di Stato in adunanza plenaria, nelle quali viene ribadito quanto l'Alto Consesso aveva deciso con la sentenza n. 11/2017, ovvero che il solo possesso del diploma magistrale non è requisito sufficiente per accedere alle graduatorie ad esaurimento. In merito alla decisione del Giudice Amministrativo la segretaria generale della CISL Scuola, Maddalena Gissi, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

La Sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sui docenti diplomati conferma quella già emessa nel dicembre del 2017, ribadendo le motivazioni che escludono in modo perentorio la possibilità di accedere alle GAE col solo possesso del diploma magistrale. Gli spazi per gestire attraverso il contenzioso amministrativo una questione che si è rivelata molto controversa, tanto da essere oggetto di sentenze contrastanti, devono dunque considerarsi definitivamente chiusi.
Si può ora comprendere ancora meglio quanto sia stato giusto e utile l’impegno speso dalla CISL Scuola per trovare una soluzione in sede politica, anziché affidarsi in modo esclusivo alle decisioni dei tribunali, per loro natura imprevedibili e mai come in questo caso altalenanti e contraddittorie. Un impegno che oggi continua con due obiettivi che devono essere tenuti entrambi presenti. Anzitutto evitare che si profili, per chi ha maturato una consistente esperienza di insegnamento, il rischio di rimanere disoccupato; nello stesso tempo, restituire il diritto all’assunzione nei casi in cui sia stato ingiustamente negato.
Basta con le insopportabili guerre tra poveri che fatalmente si scatenano quando all’azione sindacale si sostituisce il ricorso ossessivo al contenzioso. Nelle aule dei tribunali si scontrano inevitabilmente interessi e controinteressi, compito del sindacato è costruire attraverso il confronto soluzioni che possano rappresentare un interesse comune e condiviso. La tutela per via giudiziaria è sempre stata per noi l’
extrema ratio cui ricorrere quando le soluzioni politiche non si riescono a trovare, per miopia o mancanza di volontà di chi dovrebbe provvedervi. È una consapevolezza che tutti dovrebbero avere e che per quanto ci riguarda rappresenta da sempre un preciso punto di orientamento del nostro agire.