Fisco, sviluppo, salari e occupazione. L'agenda del sindacato

22.01.2013 16:59

Questi i temi al centro della conferenza stampa che Raffaele Bonanni ha tenuto oggi a Roma nella sede della Cisl.

Temi (con le relative proposte) che caratterizzeranno la fase congressuale, oggetto di confronto con le forze politiche e il futuro Governo.

Riforma fiscale

La prima mossa del prossimo Governo dovrà essere la riforma fiscale. “Alle forze politiche” - sottolinea il segretario generale della Cisl - “diciamo che bisogna finalmente dare il via, con un comportamento più serio, alla vicenda delle tasse: senza una recisione fortissima del peso fiscale, schiacciante per lavoratori e pensionati, noi non avremo una giustizia fiscale”.

Le tasse sono “una palla al piede per l'economia, serve una riduzione importante: è possibile, recuperando 10-15 miliardi dalla cancellazione di agevolazioni poco trasparenti, regali che ha fatto il Parlamento. E lavorando meglio su lavoro nero e lotta all'evasione fiscale: così si possono recuperare altri 10-15 miliardi. Bisogna colpire molto duramente”.

Dalla Cisl anche “un sostegno fortissimo al redditometro, uno strumento valido”. Bonanni lo ha detto parlando di una pressione reale che arriva fino al 52% considerando il sommerso, e sottolineando che una “riduzione delle tasse vuol dire anche e soprattutto riuscire a stimolare i consumi, il cui rallentamento è tra le cause di un crollo dell'occupazione”. “Serve più progressività fiscale” - aggiunge il leader della Cisl - “da raggiungere con meno tasse dirette e più dirette”.

Sono interventi urgenti anche perché, senza risorse per gli ammortizzatori, “potremmo perdere altri 500 mila posti di lavoro. Se non sarà rifinanziata la cassa integrazione in deroga è chiaro che i lavoratori che fruiscono degli ammortizzatori in deroga finiranno in mezzo a una strada e i disoccupati raggiungeranno la somma esorbitante di 3,5 milioni”.

Nuove risorse

Tra possibili risparmi e risorse dalla cessione di beni demaniali “possiamo avere risorse per 80 miliardi l'anno”.

10-11 miliardi, spiega il leader della Cisl, possono arrivare da risparmi complessivi legati ad una riforma delle istituzioni e dal controllo della spesa pubblica. Sono invece di 40 miliardi di euro i risparmi previsti da una riforma fiscale che ridistribuisca la pressione del fisco (anche riducendo il cuneo fiscale del costo del lavoro), elimini agevolazioni “poco trasparenti e clientelari”, punti su “una seria lotta all'evasione ed al sommerso”.

30 miliardi l'anno (e per almeno dieci anni), spiega ancora Bonanni, possono arrivare dalla dismissione di beni demaniali.

No all'IMU per chi ha una sola casa

“Per chi ha una sola casa l'IMU non ci deve essere, non deve pagare un soldo: si tratta di tutelare i più deboli. Chi di case ne ha di più deve invece pagare dalla prima casa all'ultima”. Questa la ricetta della Cisl sul tema “IMU”: “fate pagare di più a chi ha di più, togliete a chi ha meno, un intervento fiscale di questo tipo non si può fare per tutti a prescindere dal reddito”.

Ora fase costituente

La Cisl chiede di uscire dal degrado della politica: con la prossima legislatura “occorre un grande cambiamento politico, va aperta una fase costituente ad iniziare dalla revisione del titolo V sul federalismo”. Fatti salvi alcuni meriti del Governo Monti, uno spettacolo desolante del sistema politico tra scandali, illegalità, demagogia, populismi e ribellismi.

Per la Cisl “una fase costituente è oggi necessaria dopo venti anni di instabilità politica e andrà accompagnata da un’ampia condivisione attraverso la concertazione politica, interistituzionale e delle forze sociali, anche perché nessun partito e schieramento è in grado di affrontare da solo gli stravolgimenti istituzionali di questi anni. Risolverli vuol dire trasformare l'Italia, liberarla dalla paralisi dei mille corporativismi, riformare il sistema politico e l'assetto istituzionale. È necessario un grande impegno di comune responsabilità”.

E del Governo Monti, la Cisl dice: “rigore, anche però a spese dei più deboli con il “Salva Italia” senza confronto sociale, recupero del prestigio internazionale e di un clima di dialogo tra le forze del bipolarismo rissoso. Va combattuta questa elefantiasi degli apparati della pubblica amministrazione che porta sprechi, inefficienze, ruberie. Bisogna agire a partire da provvedimenti come l'abolizione delle province”.

Favorevole ad alleanza PD-Monti

“Sono molto favorevole a un'alleanza tra Monti e il PD”. Così Bonanni, rispondendo alla domanda di un giornalista sull'esito delle prossime elezioni. “Nell'attuale situazione” - ha spiegato il leader cislino - “sarebbe l'equilibrio più congegnale per dare più saldezza ad una realtà che invece potrebbe portare a grandi instabilità che pagheremmo fortemente anche in termini economici e sociali”.

Quanto al suo ruolo personale, dopo la partecipazione alla convention di Italia Futura, Bonanni ha ricordato di aver partecipato solo ad una “azione giusta di prepolitica, che serviva a spingere le persone a impegnarsi”, contro l'astensionismo che rappresenta un “rischio gravissimo che genererà ulteriore populismo a destra o sinistra”, e contro “il leaderismo, uno dei mali di questo Paese, con tanti finti leader che più che trascinatori sono dei trascinati, e con la partecipazione di finti comici”.

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Dal "link" la conferenza stampa integrale