Servono buon senso e ragionevolezza. Articolo di F. Scrima, Segretario Generale CISL Scuola, sulla "Proposta di Legge Aprea"

31.03.2009 15:36

Riportiamo, di seguito, l'articolo di Francesco Scrima - pubblicato sul numero odierno di "Italia Oggi" - dal quale risaltano le forti preoccupazioni della CISL Scuola per un'"iniziativa inopportuna nei tempi, politicamente contraddittoria, sbagliata nei contenuti e invasiva delle relazioni sindacali e delle prerogative contrattuali".

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Servono buon senso e ragionevolezza

di Francesco Scrima

Com'è noto, è in discussione presso la VII Commissione Cultura della Camera la "Proposta di Legge Aprea" al cui iter di approvazione si intenderebbe imprimere una decisa accelerazione.

La CISL Scuola considera la suddetta iniziativa inopportuna nei tempi, politicamente contraddittoria, sbagliata nei contenuti e invasiva delle relazioni sindacali e delle prerogative contrattuali.

Pur nel rispetto della sovranità legislativa del Parlamento, riteniamo assolutamente inopportuna un'iniziativa legislativa che intende intervenire sulla scuola - con propositi di evidente destrutturazione del sistema scolastico pubblico - in una fase in cui recentissimi provvedimenti del Governo ne stanno mettendo a rischio la tenuta sul duplice versante degli assetti organizzativi e didattici.

Lo stato di profondo disagio che vive oggi la scuola consiglierebbe al Parlamento una "moratoria" per fermare questo accanimento pseudo-riformistico.

C'è bisogno di una doverosa pausa di riflessione sugli esiti di un sommovimento che - privo di coinvolgimento, partecipazione e condivisione - ha finora generato disorientamento sociale e professionale.

Buon senso, realismo e ragionevolezza imporrebbero l'esigenza di evitare, per quanto possibile, motivi e occasioni di ulteriore inasprimento ed esasperazione della conflittualità attualmente esistente.

Nel merito osserviamo che l'evidente sovrapposizione, in materia di formazione iniziale dei docenti, della Proposta di Legge con il Regolamento delegificato che il MIUR sta predisponendo in materia, risulta politicamente contraddittoria in quanto prefigura un evidente conflitto istituzionale tra Governo e Parlamento.

E' necessario che il Parlamento mantenga, per quanto possibile, una linea di continuità rispetto alla disciplina di una materia così rilevante sotto il profilo sociale, culturale e professionale, nell'interesse della scuola, della società e di quanti aspirano ad intraprendere la professione docente.

Esiste, inoltre, un ulteriore profilo di confliggenza della Proposta Aprea con la recente legge 15/09 (Brunetta) sulla figura della vice-dirigenza, affidata dalla prima alla legge e assegnata, invece, al contratto dalla seconda. Nuova figura, in ogni caso, che ci vede assolutamente contrari perchè alimenterebbe un eccesso di burocratizzazione nella governance delle scuole.

Rispetto ai contenuti manifestiamo la nostra contrarietà all'ipotesi delle "fondazioni" e dei "consigli di amministrazione".

La possibilità di trasformazione delle scuole in "fondazioni" snaturerebbe l'assetto istituzionale delle nostre istituzioni scolastiche.

La previsione, inoltre, di un Consiglio di Amministrazione, quale organo di governo aperto anche a soggetti esponenziali del mondo economico e produttivo, introdurrebbe una visione "aziendalistica" della scuola, che non solo rischia di ridurne gli ambiti di autonomia organizzativa e didattica ma  risulta estranea alla nostra idea di comunità educante e  non coerente con i supremi principi costituzionali.

Non meno preoccupante risulta l'affidamento alla legge di materie disciplinate dalla contrattazione collettiva quali inquadramenti, modalità, condizioni, tempi delle progressioni di carriera e conseguenti livelli retributivi.

La soppressione delle RSU a livello di istituzione scolastica, oltre a violare le norme del D.L.vo 165/01, depotenzierebbe sostanzialmente l'autonomia scolastica, privandola della rappresentanza dei lavoratori e della contrattazione d'istituto.

Roma, 31 marzo 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola