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Anno VII - n. 19 - 21 maggio 2018

In questo numero

Cosa bolle in pentola
- Un difficile identikit per la scuola gialloverde

In cartella
- Valutazione dei dirigenti scolastici: novità nel Portfolio – parte 3
- Trattamento dati e nuovo regolamento, in arrivo indicazioni dal MIUR
- Intanto, un po' di strumenti
- Riforma degli istituti professionali, un altro tassello
- Incontro del Comitato di sorveglianza Pon per la Scuola
- Edilizia scolastica: piano da 1.7 miliardi per il triennio 2018-20
- Tragica sequenza di incidenti sul lavoro, i sindacati si mobilitano

Note sindacali
- Avviato il tavolo all'ARAN, report del primo incontro
- Attribuzione incarichi dirigenziali, incontro al MIUR

Iniziative

Cosa bolle in pentola

Un difficile identikit per la scuola gialloverde

Il nuovo governo, che pensavamo di conoscere già lunedì scorso, ancora non c’è. In compenso, pur non essendo ancora reso noto ufficialmente il nome del possibile premier, che in giornata i leader di M5S e Lega dovrebbero sottoporre al vaglio del Capo dello Stato, siamo ora a conoscenza delle linee programmatiche su cui si indirizzerebbe l’azione dell’esecutivo “gialloverde” in fase di gestazione.
Sul “contratto per il governo del cambiamento” non sono certo mancati, nei giorni scorsi, analisi e commenti, che hanno posto per lo più in evidenza il notevole divario tra gli impegni di spesa (stimati dall’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica fra i 107 e i 125 miliardi di euro) e le coperture indicate, che non supererebbero i 500 milioni.
Tralasciando questi aspetti di carattere generale, su cui si continuerà sicuramente a discutere nei prossimi giorni, vogliamo invece soffermarci in particolare sul capitolo del “contratto” riguardante in modo specifico la scuola. Lo spazio dedicato non è molto, tanto da confermare la sensazione di marginalità riservata a un settore sostanzialmente ignorato anche nei ricorrenti pronostici sui possibili incarichi ministeriali.
Vediamole, le quarantasei righe del capitolo 22: si parte dall’asserita necessità di riportare la scuola “al centro del sistema Paese”, e francamente non ci sembra un’affermazione tanto diversa da quelle di tutti i passati governi, a prescindere dal colore. Va da sé che il vero nodo sia il “come” recuperare tale centralità, con quali scelte di politica scolastica e, a monte, di politica economica.
Poiché come causa delle sofferenze del sistema vengono indicate “le politiche dei tagli lineari e del risparmio”, se ne potrebbe dedurre l’intento di avviare una fase di investimenti, di cui tuttavia l’assoluta genericità delle affermazioni rende azzardata ogni stima.
Il riferimento alla buona qualità dell’insegnamento come “condizione indispensabile per la corretta formazione dei ragazzi”, concetto in sé ovvio e scontato, sottende una  nutrita serie di implicazioni sulle quali sarebbe davvero interessante capire qualcosa di più: quale percorso per formare gli insegnanti, quali modalità di selezione e reclutamento, quali strumenti per sostenerne la formazione in servizio e l’aggiornamento. Temi sui quali non mancano qua e là gli accenni, ma sempre – e forse inevitabilmente, in un documento del genere – piuttosto vaghi e generici.
Si allude alla necessità di rivedere “graduatorie e titoli per l’insegnamento” (problema che, come è noto, apre a diverse e infinite soluzioni), si assume come problema di valenza generale “il precariato nella scuola dell’infanzia e della primaria”, indicando come meritevole di “particolare attenzione” la questione dei diplomati magistrali, della cui complessità, oltre che urgenza, ci auguriamo vi sia piena consapevolezza, indispensabile per chiunque voglia favorire una soluzione politica che tenga conto in modo equilibrato dei tanti interessi e diritti in gioco in quella vicenda.
Il tema reclutamento ritorna qualche riga più avanti, rafforzando l’impressione di un testo scritto a più mani e collazionato in modo un po’ sbrigativo: dopo aver ribadito che “una delle componenti essenziali per il corretto funzionamento del sistema scolastico è rappresentata dal personale scolastico”, indicando come punti fondamentali da affrontare “l’eccessiva precarizzazione e la continua frustrazione delle aspettative dei nostri insegnanti”, si afferma la necessità di “assicurare … anche attraverso una fase transitoria, una revisione del sistema di reclutamento dei docenti”. Sarebbe anche in questo caso interessante avere qualche lume in più sul modo in cui verrebbe condotta tale revisione; lo stesso dicasi per gli “strumenti” con cui affrontare “all’origine il problema dei trasferimenti”, tenendo conto del “legame dei docenti con il loro territorio”, espressioni di cui non è difficile cogliere la paternità politica.
Molto esplicita, anche se formulata in termini apodittici, la posizione assunta sulla chiamata diretta dei docenti, definita strumento inutile e dannoso, dunque da superare. Altrettanto esplicitamente viene affermata la necessità di garantire agli alunni con disabilità “lo stesso insegnante per l’intero ciclo”.
Da notare il taglio centrato in modo pressoché esclusivo su questioni che investono la funzione docente, tanto che ai dirigenti è riservato unicamente il breve passaggio sulla chiamata diretta, mentre del personale ATA e dei suoi problemi non vi è proprio il minimo cenno.
Da decifrare il senso del paragrafo conclusivo, dedicato all’alternanza scuola lavoro; per come è scritto, non vi si coglie un’opposizione di principio al modello dell’ASL (di cui si dice che avrebbe dovuto essere “strumento efficace di formazione”), quanto piuttosto una critica alle modalità con cui lo si è attuato. Viene da pensare che con la garanzia di un efficace controllo sulla qualità delle attività svolte e sulla loro attinenza (e non “attitudine”, come impropriamente troviamo scritto anche nel testo definitivo) con i percorsi di studio lo strumento dell’alternanza potrebbe meritare un giudizio diverso da quello che gli viene impietosamente riservato in chiusura del capitolo.
Resta un interrogativo di non poco conto, rispetto al quale il “contratto per il governo del cambiamento” non offre alcun indizio da cui far discendere una possibile risposta: quale spazio il costituendo Esecutivo vorrà riservare al dialogo e al confronto (con le parti sociali, ma non solo) nei percorsi che necessariamente dovrà intraprendere per la definizione degli atti normativi con cui mettere mano alle questioni evocate nel documento programmatico.
La storia recente ha dimostrato che molte delle criticità riscontrabili nella sovrabbondante produzione di provvedimenti in materia di istruzione e formazione degli ultimi vent’anni sono dovute anche alla sostanziale autoreferenzialità con cui governi e maggioranze pro tempore hanno proceduto nella fase della loro elaborazione. Ne siamo talmente convinti da avere indicato, nel documento inviato alle forze politiche in occasione delle ultime elezioni, la necessità di promuovere un momento di ampio e corale coinvolgimento cui dare visibilità e formale riconoscimento attraverso una conferenza nazionale sulla scuola. Non sappiamo se il governo che potrebbe nascere nei prossimi giorni, per il contesto in cui si troverebbe ad agire e per le modalità con cui viene composto, sarà nelle condizioni di poter mettere mano a un progetto del genere, che naturalmente non si improvvisa richiedndo al contrario tempi congrui di preparazione. Ma non sarebbe male sapere, almeno in linea di principio, che cosa ne pensa chi ambisce a “governare il cambiamento”.

In cartella

Valutazione dei dirigenti scolastici: novità nel Portfolio – parte 3
di Antonia Carlini

In questo numero, proseguiamo con l’analisi della struttura del Portfolio, in particolare la parte terza del documento, riferita agli Obiettivi e alle azioni professionali, che documenta la gestione dirigenziale e la sua coerenza con gli obiettivi dell’incarico e con i criteri generali di valutazione previsti dal comma 93 dell’art.1 della legge 107, tradotti nelle dimensioni professionali oggetto della valutazione. Attraverso una lettura integrata della nota esplicativa n.3 diffusa di recente dal MIUR e dell’analoga nota n.2 diramata lo scorso anno, analizzeremo i principali aspetti confermati anche per questa seconda fase valutativa e focalizzeremo le novità che riteniamo più significative, per coglierne il senso e leggerne l’intento.

Portfolio parte terza: Obiettivi e azioni professionali
La parte più importante del Portfolio, obbligatoria nella compilazione, è stata completamente riformulata rispetto alla versione precedente provata sul campo nel corso del primo step valutativo. Sono state eliminate le rubriche valutative che, come ricorderemo, si riferivano direttamente alle aree di processo del RAV di scuola - quattro riferite ai processi didattici e tre a quelli organizzativi. Nella precedente edizione le rubriche consentivano di rilevare puntualmente le azioni professionali, poche e significative, messe in atto dal dirigente in relazione alle priorità e agli obiettivi di miglioramento della scuola e coerentemente con la lettera di incarico. Le ragioni della riformulazione sono probabilmente da ricondurre ad alcune criticità strutturali dello strumento che abbiamo rilevato già in occasione del suo lancio con la nota esplicativa n.2.
Come ricorderemo, infatti, nei numeri di Dirigenti News di marzo 2017, in occasione della riflessione a tappe sulle sezioni del documento originario, abbiamo preliminarmente segnalato criticità strutturali che, a nostro parere, avrebbero reso parziale la compilazione di questa parte così importante ai fini della valutazione di prima istanza. Ci riferiamo proprio al disallineamento tra le rubriche valutative della parte terza che riproducevano il format del RAV e quelle della parte quarta, riservate al Nucleo di valutazione, strutturate, invece, rispetto alle dimensioni professionali – criteri di legge e perfettamente allineate con la parte seconda del documento relativa alla autovalutazione e facoltativa nella compilazione. Il disallineamento tra le rubriche valutative e la focalizzazione delle azioni dirigenziali sugli obiettivi della scuola, come abbiamo segnalato allora e come di fatto si è verificato, hanno reso parziale la compilazione del Portfolio.
Nella nuova versione della parte terza, in realtà, non è ancora chiara la struttura, né la logica operativa che renderà più agevole al dirigente la documentazione delle azioni professionali e la correlazione dei processi promossi, rispetto al contesto di appartenenza, per il miglioramento degli esiti degli studenti e per il perseguimento degli obiettivi – nazionali, regionali e di scuola – fissati nella lettera di incarico. Nella nota esplicativa, difatti, viene indicato solo in modo generico un maggiore collegamento chiaro ed esplicito tra le azioni del dirigente le dimensioni professionali – criteri della legge e gli obiettivi dell’incarico e sono richiamati gli elementi portanti della struttura di questa sezione del Portfolio: la lettera di incarico, i documenti, gli obiettivi, le dimensioni professionali e le azioni, l’integrazione del Portfolio, la sintesi e il repertorio.

Trattamento dati e nuovo regolamento, in arrivo indicazioni dal MIUR

Si è svolto venerdì scorso al Miur l’incontro di informativa relativo alle modalità di applicazione del “Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali”. Lo scorso 26 aprile le organizzazioni sindacali, in una nota unitaria, avevano richiesto che l’Amministrazione fornisse indicazioni relativamente agli obblighi del Titolare del trattamento e che i singoli istituti scolastici non fossero costretti a procedere in solitudine all’individuazione del Responsabile per la protezione dei dati (RPD); nella nota sindacale, inoltre era stato sottolineato come la professionalità richiesta per questa figura fosse elevata e i costi conseguentemente impegnativi.
La riunione di venerdì si è aperta con una preliminare protesta di tutte le organizzazioni sindacali presenti, per l’emanazione da parte di alcuni USR di indicazioni inviate alle scuole, prima ancora che si svolgesse l’incontro tra Amministrazione e sindacati. Nel merito della questione oggetto dell’incontro, ancora una volta, la Cisl Scuola ha evidenziato le difficoltà delle scuole nell’individuazione del RPD e sottolineato come la mancanza di fondi a ciò dedicati sia un ulteriore aggravante nella gestione dell’impianto organizzativo per la protezione dei dati. L’Amministrazione, nella persona della dott.ssa Palumbo, Capo Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, ha affermato che il Miur fornirà quanto prima istruzioni (probabilmente oggi stesso, come ipotizzato), invitando gli Uffici Scolastici Regionali ad assumere un ruolo di coordinamento per consentire l’individuazione e designazione di uno stesso RPD su ambiti territoriali ampi (provinciali o sub-provinciali).  La nota pertanto conterrà indicazioni sulle procedure di nomina e sulle modalità di coordinamento degli USR. Sarà annunciato anche il rilascio di un modello per il Registro dei trattamenti.
Entro due settimane sarà resa disponibile un’iniziativa di formazione “on line” della durata di 9 ore, alla quale seguirà una formazione in presenza (grazie all’impiego di fondi PON-FSE) con il coinvolgimento della rete dei poli formativi già utilizzata per quella legata ai temi PNSD. La formazione in presenza dovrebbe coinvolgere Dirigenti scolastici e DSGA. Si tratta evidentemente di costruire un sistema di procedure complesse: non aiuta, al riguardo, il ritardo con il quale il Miur ha affrontato la questione, insieme al fatto che non sono stati previsti fondi dedicati e che ancora non è definito il testo del decreto legislativo per l’adeguamento della normativa nazionale, provvedimento del quale ci è stata fornita una bozza (vedi allegato).

Intanto, un po' di strumenti...

Come si può vedere anche nel calendario delle iniziative, sui temi del trattamento dati personali si svolge oggi a Roma, all'ITI Galilei, con inizio alle ore 10, un seminario formativo promosso dalla Cisl Scuola di Roma Capitale-Rieti, di cui forniremo sulle nostre pagine web la registrazione audio e i materiali didattici. Nel frattempo rendiamo disponibili alcuni modelli di supporto per gli adempimenti cui le scuole dovranno far fronte in attuazione delle nuove disposizioni; i modelli non costituiscono consulenza legale né sindacale ma vogliono essere un aiuto ai dirigenti scolastici, che dovranno naturalmente adattarli alla specificità dei loro istituti.
Per quanto riguarda la redazione del Registro dei trattamenti, rimandiamo al modello che il Miur si è impegnato a fornire alle scuole, ricordando comunque che l’art. 30 del Regolamento indica le informazioni che necessariamente il Registro del Titolare deve contenere:
- “il nome e i dati di contatto del titolare del trattamento e, ove applicabile, del contitolare del trattamento, del rappresentante del titolare del trattamento e del responsabile della protezione dei dati;
- le finalità del trattamento;
- una descrizione delle categorie di interessati e delle categorie di dati personali;
- le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati o saranno comunicati, compresi i destinatari di paesi terzi od organizzazioni internazionali;
- ove applicabile, i trasferimenti di dati personali verso un paese terzo o un’organizzazione internazionale, compresa l’identificazione del paese terzo o dell’organizzazione internazionale e, per i trasferimenti di cui al secondo comma dell’articolo 49, la documentazione delle garanzie adeguate;
- ove possibile, i termini ultimi previsti per la cancellazione delle diverse categorie di dati;
- ove possibile, una descrizione generale delle misure di sicurezza tecniche e organizzative di cui all’articolo 32, paragrafo 1”.
Tra le indicazioni relative alle misure di sicurezza il Regolamento indica l’introduzione di pseudonimi e la cifratura dei dati personali; la capacità di assicurare su base permanente la riservatezza, l’integrità, la disponibilità e la resilienza dei sistemi e dei servizi di trattamento; la capacità di ripristinare tempestivamente la disponibilità e l’accesso dei dati personali in caso di incidente fisico o tecnico; una procedura per testare, verificare e valutare regolarmente l’efficacia delle misure tecniche e organizzative al fine di garantire la sicurezza del trattamento.
Nella redazione del Registro possiamo suggerire di fare riferimento al DM 305/2006, costituendo una sezione nel Registro per ogni trattamento elencato nelle schede allegate al DM stesso.
Segnaliamo infine che l’autorità Garante ha reso disponibile la procedura per la comunicazione in via telematica dei dati di contatto del Responsabile per la protezione dei dati. La comunicazione che è prevista dall’art. 37, par. 7 del Regolamento UE, va eseguita accedendo all’applicativo disponibile all’indirizzo https://servizi.gpdp.it/comunicazione-rpd/.

ALLEGATI

Incarico collaboratori scolastici

Incarico docenti

Incarico responsabile esterno

Incarico segreteria

Informativa dipendenti

Informativa famiglie

Informativa fornitori

Riforma degli istituti professionali, un altro tassello

Il 10 maggio è stato aggiunto un altro tassello al complesso iter della Riforma degli istituti professionali. Infatti nella Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, è stato raggiunto l’Accordo per la definizione dei passaggi tra i percorsi di istruzione professionale e i percorsi di formazione professionale.
Alla luce dell’Accordo appena concluso, dovranno essere approfonditi strumenti che sono diffusi nella formazione professionale, dai portfolii al riconoscimento di crediti sino al Bilancio di competenze ed alla capacità di strutturare misure di accompagnamento già prima che il passaggio si realizzi.
Solo per fare un esempio delle ricadute didattiche ed organizzative, l’Accordo definisce il credito formativo ai fini dei passaggi tra i due sistemi, come “il valore attribuibile alle competenze, abilità e conoscenze acquisite dallo studente nel proprio percorso di apprendimento, certificate, validate e comunque riconoscibili ai fini dell’inserimento nel percorso richiesto”.
La determinazione dell’annualità di inserimento avverrà secondo criteri a cui dovrà attenersi l’apposita Commissione istituita presso l’istituzione per la quale è richiesto il passaggio e che dovrà anche indicare eventuali supporti o moduli formativi aggiuntivi e personalizzati.
La possibilità di passaggio tra i due sistemi è certamente un elemento di flessibilità importante e l’Accordo illustra in modo abbastanza analitico procedimenti, tempi e momenti fondamentali, con le rispettive responsabilità delle istituzioni coinvolte.
Nel frattempo il Miur è anche impegnato nel coordinamento della redazione delle Linee guida relative alla riforma, il cui testo base sarà prodotto entro la fine di luglio. In tal modo le Linee guida saranno disponibili per le scuole all’inizio del prossimo anno scolastico. Al centro della riflessione vi sono non solo gli aspetti legati alla definizione degli organici ed ai riflessi che hanno sul personale, ma anche gli assetti propriamente didattici ed organizzativi, profondamente innovativi.
Se veramente si vorrà incidere sulla flessibilità e sulla personalizzazione, saranno necessari interventi di supporto e di formazione, come peraltro sarebbe sempre auspicabile quando si attuano innovazioni ordinamentali di così ampio impatto. La sensazione è che la volontà di non concedere proroghe pur nei tempi resi evidentemente stretti dalla necessità di intese ed accordi interistituzionali, abbia causato un avvio difficile della riforma, che avrebbe avuto invece necessità di robusti interventi formativi preventivi e di sostegno agli istituti scolastici coinvolti.

Incontro del Comitato di sorveglianza Pon per la Scuola

Si è svolto nei giorni scorsi un incontro del Comitato di sorveglianza Pon per la scuola, presieduto dalla Dott.ssa Alessandra Augusto, nuova autorità di gestione subentrata alla Dott.ssa Anna Maria Leuzzi, in quiescenza da pochi giorni.
La relazione di attuazione annuale del Pon ha evidenziato che alla data del 31/12/2017 risulta impegnato il 41,4% del totale programmato. In particolare “l’asse 1 – Istruzione” ha visto l’autorizzazione di un numero elevatissimo di progetti. Per il futuro, in riferimento a tale asse, obiettivo prioritario sarà quello di promuovere la “cittadinanza digitale” quale strumento per favorire l’inclusione sociale.
Per quanto riguarda “l’asse 2 – Infrastrutture per l’istruzione” il percorso è stato più lento poiché è stato indispensabile prevedere alcune modifiche al Programma Operativo. Intanto la priorità assoluta riguarda l’edilizia scolastica e l’idea è quella di fare in modo che i beneficiari siano i proprietari degli immobili e non più le scuole pubbliche. Questa scelta consentirebbe di alleggerire il lavoro delle scuole specie in termini di procedure di appalto. La modifica sostanziale del programma operativo riguarda l’individuazione di nuovi indicatori per l’edilizia scolastica. Il vecchio indicatore “Quota di edifici in possesso del documento di valutazione dei rischi” viene sostituito dai seguenti:
1. Percentuale di edifici progettati o successivamente adeguati secondo le norme antisismiche;
2. Percentuale di edifici con il livello massimo dello stato di conservazione degli impianti (impianto elettrico, idrico e igienico-sanitari).
Altra modifica riguarda l’inserimento delle scuole paritarie tra i soggetti beneficiari. Questa introduzione comporta la definizione di procedure di controllo specifiche da individuare all’interno del piano di rafforzamento amministrativo.
Il piano di rafforzamento amministrativo si pone come obiettivo la semplificazione legislativa e procedurale e l’introduzione dei costi standard rappresenta il primo passo.
Infine è stato presentata la sezione del sito “Pon in chiaro”. L’accesso è libero e la navigazione consente di ottenere informazioni sullo stato di avanzamento dei progetti delle singole scuole compreso bandi di gara, avvisi pubblici e bandi per il reclutamento degli esperti.

(note a cura di Roberto Calienno)

Edilizia scolastica: piano da 1.7 miliardi per il triennio 2018-20
a cura di Dionisio Bonomo

Su Dirigenti news n. 14 del 16 aprile 2018 abbiamo presentato il D.I. 03/01/2018 dando risalto ai criteri e alle priorità che governeranno la formazione della programmazione nazionale di edilizia scolastica per il triennio 2018-2020. Tale programmazione può per ora contare su un totale di 1,7 miliardi di euro, così suddivisi: 900 milioni per il 2018 e 2019, 700 milioni per il 2020. Le risorse sono finalizzate a interventi di edilizia scolastica, ricostruzione post-sisma e prevenzione del rischio sismico.
I fondi sono disponibili grazie ad apposita intesa siglata con la Banca europea degli investimenti (BEI), che permetterà alle Regioni di stipulare mutui con oneri a carico dello Stato. Sulla base del Protocollo di intesa, la BEI potrà stanziare fino a 1,3 miliardi di euro - cui si aggiungono 400 milioni residui della programmazione precedente - per finanziare gli interventi di adeguamento e messa in sicurezza delle scuole italiane.
Cassa Depositi e Prestiti utilizzerà queste risorse per la concessione di finanziamenti alle Regioni destinati alla realizzazione degli interventi attivati da comuni, province e città metropolitane, individuati sulla base di graduatorie di priorità predisposte dalle Regioni stesse.
Il Miur ha fissato al 2 agosto 2018 il termine concesso alle Regioni per trasmettere i piani regionali triennali di edilizia scolastica redatti sulla base delle richieste presentate dagli enti locali.

Tragica sequenza di incidenti sul lavoro, i sindacati si mobilitano

Dopo il ripetersi, nei giorni scorsi, di gravissimi incidenti sul lavoro, anche con esito mortale, i sindacati confederali, che quest'anno avevano scelto di dedicare proprio alla sicurezza sul lavoro le celebrazioni del 1° maggio hanno diffuso il seguente comunicato in cui annunciano azioni di sensibilizzazione e di mobilitazione su tutto il territorio nazionale e in tutte le categorie del mondo del lavoro. Di seguito il testo della nota unitaria.

Roma, 17 maggio 2018. Ancora un morto sul lavoro, ancora una vita spezzata che allunga quella che ormai va assumendo le dimensioni di una strage. Le Istituzioni non possono assistere con indifferenza, l'intero Paese deve mobilitarsi, devono farlo tutti coloro che hanno responsabilità in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Cgil, Cisl, Uil hanno elaborato una piattaforma unitaria per combattere gli infortuni, le malattie professionali e promuovere il diritto alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, sollecitando tutto il Paese dalle piazze del Primo Maggio a condividerne gli obiettivi.
Di fronte al ripetersi dei nuovi gravi infortuni mortali e non, non basta più la denuncia, ma occorre intensificare la mobilitazione nel Paese.
Cgil, Cisl, Uil lanciano una vasta campagna di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, da realizzarsi a partire dalla prossima settimana, con l'obiettivo di definire piattaforme aziendali in materia di sicurezza, che le categorie potranno sostenere anche attraverso 2 ore di sciopero a partire dai settori più colpiti, come ulteriore forma di denuncia e di mobilitazione.

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Note sindacali

Avviato il tavolo all'ARAN, report del primo incontro

Lunedì 14 maggio si è svolto all’ARAN l’incontro di apertura per il rinnovo del CCNL dei dirigenti dell’Area "Istruzione e Ricerca". Il nuovo contratto sostituirà il CCNL Area V, la cui stipula risale addirittura al 15 luglio 2010. La delegazione Cisl Fsur era guidata dalla segretaria generale, Maddalena Gissi.
Com’è evidente, il lungo periodo di moratoria della contrattazione ha comportato l’inesigibilità di molte parti del vecchio contratto, a causa delle incursioni normative di questi ultimi anni. Il testo contrattuale vigente, inoltre, non risulta più rispondente all’evoluzione del contesto culturale, istituzionale e professionale nel quale i dirigenti scolastici sono chiamati ad operare. Per ammissione della stessa Agenzia, presso la quale è stato contestualmente avviato anche il confronto per il rinnovo del CCNL dell’Area delle Funzioni centrali, il tema della equiparazione retributiva della dirigenza scolastica rappresenta uno degli elementi centrali della trattativa.
A prescindere dai possibili sviluppi relativi alla formazione del nuovo Esecutivo, il Presidente Gasparrini ha precisato che vi sono tutte le condizioni per avviare e rapidamente concludere il negoziato. Sono stati citati sia gli Atti di Indirizzo (di Comparto e di Area) che la disponibilità delle risorse, ivi comprese quelle esclusivamente destinate in legge di bilancio all’equiparazione della retribuzione di posizione dei dirigenti scolastici.
Se l’ARAN ha molto insistito sulla inderogabilità del d.lgs. 165/2001, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la necessità che il contratto intervenga in tema di valutazione, formazione e conferimento e mutamento degli incarichi. Appare essenziale, altresì, affrontare il tema delle reggenze, che è diventato in questo momento un dato non più occasionale ma strutturale del governo del sistema scolastico. In generale occorre ricercare una puntuale regolazione della disciplina del rapporto di lavoro nella direzione di un sostanziale contenimento dei relativi carichi e verso la semplificazione del regime delle responsabilità, in coerenza con quanto previsto dall’art. 25 del d.lgs. 165/2001.
L’incontro si è concluso con l’orientamento a riconvocare il “tavolo” entro dieci giorni; il primo tema in discussione sarà quello relativo alle relazioni sindacali e all’articolazione della struttura del contratto, che per la prima volta unifica la disciplina delle ex aree dirigenziali quinta e settima.

Attribuzione incarichi dirigenziali, incontro al MIUR

Sempre lunedì scorso, 14 maggio, ha avuto luogo nel pomeriggio presso il MIUR un incontro di informativa convocato dall’Ufficio II della “Direzione generale per il personale”, avente per oggetto le operazioni di attribuzione degli incarichi dirigenziali (conferme, mutamenti, mobilità interregionale). La nota che ci è stata illustrata ricalca sostanzialmente quella degli anni precedenti. Le organizzazioni sindacali hanno richiesto che vi fosse un riferimento esplicito ai possibili esiti del rinnovo in atto del CCNL, principalmente in relazione alle aliquote da destinare alla mobilità interregionale.  La Cisl Scuola inoltre ha richiesto all’Amministrazione di fornire agli USR precisi indirizzi affinché sia facilitato l’accoglimento delle istanze di mantenimento in servizio dei dirigenti scolastici eventualmente destinatari di un provvedimento di pensionamento d’ufficio. Questa misura infatti consentirebbe di attenuare il ricorso sempre più massiccio all’istituto delle reggenze e risponderebbe all’interesse pubblico di garantire la continuità dell’azione di governo delle istituzioni scolastiche.
Con il medesimo obiettivo, la Cisl Scuola ha anche chiesto che gli USR non diano luogo a provvedimenti legati all’applicazione della legge 190/2012 relativamente alla rotazione degli incarichi quale misura anti-corruttiva. Avviene infatti che dirigenti spostati dalla propria istituzione per somma di anni di permanenza, se la vedano paradossalmente affidata in reggenza!
L’Amministrazione si è riservata di valutare le richieste sindacali, sottolineando tuttavia che la materia rientra nelle dirette competenze dei direttori regionali.

Cisl Scuola web e social

Iniziative

21 maggio, Roma - Il nuovo Regolamento Privacy. Adempimenti per le Scuole

Si tiene all'ITIS Galilei di Roma (Via Conte Verde, 51) il seminario organizzato dalla segreteria territoriale CISL Scuola Roma Capitale e Rieti, insieme a Irsef Irfed, su un argomento di grande attualità, "Il nuovo Regolamento Privacy. Adempimenti per le Scuole".
All'iniziativa, che prende avvio alle ore 10, partecipano Fabrizia De Cuia e Vincenzo Persi.

LOCANDINA

23 maggio, Reggio Emilia - Valorizzazione degli IdR tra contratto e concorso

"La valorizzazione professionale dei docenti di religione cattolica, tra contratto e concorso" è il tema dell'iniziativa promossa dalla Cisl Scuola Emilia Centrale insieme a Irsef Irfed e all'Ufficio Scuola della Diocesi di Reggio Emilia, che si svolge presso la sede Cisl Scuola di Reggio E. (via Tutti, 55) mercoledì 23 maggio con inizio alle ore 15.
Intervengono Umberto Remo Zobbi, Michele Manzo e Francesco Di Ciocia. Conclusioni di Federico Ghillani, coordinatore della consulta IDR Cisl Scuola Emilia Romagna.

LOCANDINA

13 aprile/24 maggio, Reggio Emilia - La scuola di oggi: criticità, complessità, responsabilità

La Cisl Scuola Emilia Centrale, territorio di Reggio Emilia, in collaborazione con Irsef Irfed organizza un’ attività di formazione per il personale docente sul tema "La scuola di oggi: criticità, complessità, responsabilità".
Di seguito, il calendario delle attività di approfondimento con i contenuti e le relatrici.

  • "Le domande del minore adottato: le risposte della scuola. Dalle linee guida alla pratica didattica" - Relatrice, dott.ssa Federica Anghinolfi, responsabile servizio sociale integrato Unione Val d'Enza - Venerdì 13 aprile 2018, ore 16,30-19,30

  • Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto al cyberbullismo. Il ruolo della scuola" - Relatrice, dott.ssa Manuela Marchetti, criminologa, vittimologa, sociologa professionista ANS, counselor, trainer, supervisore - Venerdì 20 aprile 2018, ore 16,30-19,30

  • "Prevenzione e strategie della difesa personale" - Relatrice, Ombretta Oleari, "tecnico/istruttore ju-jitsu, close combat self defence” - Venerdì 11 maggio 2018, ore 16,30-19,30

  • "La relazione a scuola di fronte alle nuove complessità dello stress da lavoro correlato" - Relatrice dott.ssa Monica Magnani, pedagogista clinico e counselor professionale - Giovedì 17 maggio 2018, ore 16,30-19,30

  • "La responsabilità del docente tra privacy, vigilanza, conoscenza di reati" - Relatrice, avv. Erica Romani, libera professionista - Giovedì 24 maggio 2018, ore 16,30-19,30

Sede incontri: Cisl Scuola Reggio Emilia, via Turri, 71, c/o auditorium “Sala Simonazzi”. Ci si potrà iscrivere formalizzando la propria adesione presso la sede.
Costi: gratuito
Ulteriori informazioni: Cisl Scuola Reggio Emilia, via Turri, 71 - tel. 0522/357465 - 0522/357466

LOCANDINA

25 maggio, Paola (CS) - Il difficile compito della "Gestione della classe"

Cisl Scuola Cosenza e Irsef Irfed, organizzano un seminario formativo dal tema "Il difficile compito della Gestione della classe" che si terrà a Paola presso l'IPSEOA "San Francesco" (via Sant'Agata) con inizio alle ore 9,00.
Interverranno nell'ordine: Enzo Groccia (segretario generale Cisl Scuola Cosenza), Emanuela Gallucci (psicologa), Lella Cecere (pedagogista), Annachiara Monardo (docente esperto), Giancarlo Viola (insegnante esperto); modera Pina De Martino (segretaria regionale Cisl Scuola Calabria).
Per le iscrizioni si invia al link http://www.cislscuolacosenza.it/index.php/19-sito/274-iscrizioni-seminario-25-maggio-paola

LOCANDINA

Cisl Scuola: via Bargoni, 8 - 00153 ROMA - tel. +39 06 583111 fax +39 06 5881713
e-mail: cisl.scuola@cisl.it web: http://www.cislscuola.it
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