Gissi all'ANSA: in una situazione "di guerra" l'incapacità della politica

23.10.2020 17:50

(ANSA - ROMA, 23 OTT) 12:56 "La scuola nelle mani della politica rischia di essere dilaniata e devastata e con lei il futuro dei nostri ragazzi. In una situazione "bellica", come quella che stiamo vivendo, mi sarei aspettata una procedura super partes in grado di realizzare da subito e in modo inderogabile le indicazioni delle autorità sanitarie. L'interpretazione politica delle tante delibere promosse dal Cts, sta evidenziando una grande bagarre istituzionale dove ogni soggetto difende le proprie prerogative e si rigira in un groviglio di giustificazioni. Alle nostre rimostranze e in fugaci incontri, le dichiarazioni sono state all'insegna del "abbiamo tutto sotto controllo".
Lo afferma all'ANSA la segretaria scuola della CIsl, Maddalena Gissi. "Prima ci hanno detto che era tutto pronto grazie al cruscotto che avrebbe determinato le misure per il distanziamento in ogni aula, poi c'è stata la moda del centimetro in più o in meno per costruire nuovi spazi e poi ancora è arrivata l'interpretazione del metro tra le rime buccali in attesa dei banchi monoposto, dei quali non sappiamo più nulla. Per ultimo, ed era uno degli argomenti che da maggio si segnalava, la mobilità territoriale che risente dei ritardi negli investimenti come hanno denunciato in ogni riunione gli EELL. Mi sarei aspettata un dpcm e un provvedimento economico straordinario, solo e soltanto su scuola e servizi collaterali, con due livelli di programmazione: uno per garantire la presenza in classe con il potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali, ricordo che avevamo proposto i prefabbricati della protezione civile ma ci voleva il personale e su questo ci sono arrivati parzialmente con l'organico Covid, quando il fiume del virus aveva già rotto gli argini. La seconda opzione era la gestione calibrata con attività da remoto che doveva prevedere un grande potenziamento dei devices e della copertura di rete e ancora una volta il personale per garantire sia la presenza in classe che la Didattica digitale integrata. E anche in questo secondo caso ci ritroviamo a fare i conti con una linea scalcinata che in alcune realtà non permette nemmeno il contatto telefonico o i limiti delle connessioni utilizzate dalle scuole senza potenziare i contratti. Nel frattempo abbiamo sottoposto la scuola ad una pressione mediatica che la faceva apparire a seconda dei casi e degli opinionisti, colpevole o innocente sulla diffusione del virus. Direi che bisogna dire basta e in modo definitivo. Non si affronta una vera e propria situazione di guerra con la baionetta e all'arma bianca, gli eroi del Risorgimento avrebbero fatto di meglio sicuramente". (ANSA).VR