Parlamento e precari - Dichiarazione di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola

21.10.2009 18:46

Non è esaltante il dibattito che si trascina in queste ore a Montecitorio sul "decreto precari": ancora una volta si raccoglie la sgradevole impressione di una superficiale conoscenza delle questioni che si discutono, spesso piegate in modo forzoso a ragioni di mera polemica.

Sorprende, in particolare, l'enfasi con cui si commenta la formulazione del primo comma del decreto, che assicurerebbe non si sa bene quali nuove garanzie ai precari, sventando non si sa bene quali attentati alle loro prospettive di assunzione in ruolo: ai precari, in realtà, viene garantito quello che già oggi hanno, cioè la possibilità di entrare in ruolo, in futuro, se saranno autorizzate le assunzioni che stiamo chiedendo con forza, anche in questi giorni, al Governo.

Non ci pare, in verità, che la formulazione originaria del testo di legge mettesse a rischio tale opportunità: si limitava infatti ad escludere la possibilità che un contratto a tempo determinato potesse trasformarsi in uno a tempo indeterminato al di fuori delle ordinarie procedure di reclutamento (i due consueti canali dei concorsi o delle graduatorie).

E' probabile che letture diverse e "allarmate" siano dovute anche al travisamento del testo operato da autorevoli parlamentari di maggioranza nel corso del dibattito in Commissione, che lascia francamente sconcertati.

Per la CISL Scuola restano urgenti e necessarie le misure che permettono di far fronte, sia pure in modo parziale e limitato, all'emergenza dei precari rimasti senza contratto.

Parimenti urgente e necessario è un provvedimento che eviti di lasciare il reclutamento dei precari in balia del contenzioso e delle sentenze dei tribunali amministrativi, in una triste e infinita guerra fra poveri.

Roma, 21 ottobre 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola