No alla violenza, appello della CISL

15.11.2012 12:33

La Cisl, dopo i gravissimi episodi avvenuti in questi giorni, con attacchi rivolti anche ad alcune sue sedi, invita a condannare con fermezza ogni atto di violenza per contrastare il propagarsi di un clima di odio e di intolleranza.

La Cisl condanna nel modo più fermo la grave aggressione alla sede della Cisl di Bologna avvenuta nel corso di una manifestazione di un collettivo studentesco. Questo grave fatto, preceduto ieri da altre situazioni analoghe, è una conseguenza di un clima sempre più avvelenato che da più parti si sta alimentando, anche all'interno del movimento sindacale, di fronte ai problemi reali che vivono oggi i lavoratori e i giovani relativi alla mancanza di lavoro e di prospettive per il futuro.

Questo clima di scontro e contrapposizione porta ad individuare come bersagli da colpire le sedi di quei sindacati che da anni nel nostro Paese costruiscono, attraverso il confronto negoziale e responsabile con imprenditori e istituzioni, le risposte per tutelare al meglio i lavoratori ed i pensionati dentro una crisi lunga e difficile.

E' necessario che tutte le forze democratiche, a partire da quelle sindacali, condannino nel modo più fermo questi atti di violenza per non prestare in nessun modo il fianco al propagarsi di questo clima di odio e di intolleranza pericoloso per la tenuta della democrazia. Anche per questo motivo vogliamo prendere le distanze dalle dichiarazioni sbagliate rilasciate dalla dirigenza della Cgil sulla Giornata indetta dalla Confederazione Europea dei Sindacati alla quale hanno aderito convintamente anche le Confederazioni sindacali italiane Cgil, Cisl, Uil.

Sarebbe stato preferibile organizzare in Italia iniziative di mobilitazione e approfondimento comune tra le tre Confederazioni, come era previsto anche dalle indicazioni del documento della Ces, ma questo è stato impedito da una scelta non condivisibile, anche se legittima, della Cgil di indire uno sciopero generale in occasione della Giornata Europea.

Facciamo rilevare che su oltre venti Paesi europei che hanno aderito all'iniziativa della Ces, solo in tre Paesi (Spagna, Portogallo e Grecia) si è scioperato, perché già era stato precedentemente deciso, mentre in tutti gli altri Paesi sono state organizzate iniziative di assemblee e manifestazioni.

Questa scelta è indicativa di un utilizzo dello sciopero come strumento politico ed indistinto per inglobare tutte le forme di protesta che la Cgil persegue in Italia negli ultimi tempi, con il rischio di confondere il ruolo sindacale con quello dei movimenti antagonistici.

La Cisl non condivide questa linea, la ritiene pericolosa per la stessa prospettiva del Sindacato Confederale. Per questo la Cisl continuerà in questa grave situazione di crisi e di disoccupazione a costruire con le proposte e la contrattazione tutte le soluzioni possibili per tutelare i lavoratori e per aprire le porte del lavoro ai giovani in Italia, accompagnandole con le necessarie mobilitazioni legate a risultati da realizzare, senza mai confondersi con la protesta violenta ed indistinta, priva obiettivi di avanzamento sociale in un contesto difficile per l'Italia e l'Europa".