Riordino dell'istruzione tecnica e professionale: brutta conclusione di un percorso ben avviato - Dichiarazione Scrima

28.05.2009 17:31

Ancora una volta le ragioni dell'economia condizionano pesantemente scelte di ordinamento del nostro sistema di istruzione. I Regolamenti sull'Istruzione Tecnica e Professionale, licenziati oggi in prima lettura dal Governo, rischiano di segnare la brutta conclusione di un percorso che si era ben avviato.

CISL e CISL Scuola hanno condiviso e sostenuto la scelta, fatta con la legge 40 del 2007, di ricollocare a pieno titolo istituti tecnici e professionali nel sistema dell'istruzione secondaria. Hanno sempre individuato nel documento elaborato dalla Commissione De Toni ("Persona, Tecnologia, Professionalità") un essenziale punto di riferimento nell'indispensabile riordino dei percorsi di studio.

Non possono accettare che la riforma sia condizionata oltre misura dalla logica del risparmio a tutti i costi.

Chiediamo, quindi, che si apra immediatamente un confronto politico vero, che consenta di intervenire con le necessarie modifiche ai regolamenti prima della loro definitiva approvazione.

In particolare CISL e CISL Scuola giudicano sbagliata e senza precedenti la scelta di far partire il nuovo ordinamento anche sulle seconde classi, con buona pace della gradualità che un elementare buon senso dovrebbe sempre assicurare quando si introducono rilevanti cambiamenti.

Anche la riduzione a 32 ore per le terze e quarte classi, a curricolo invariato, espone a gravi ripercussioni il buon andamento di percorsi già avviati e consolidati, che subiscono un inaccettabile cambiamento delle regole in corso di partita.

Al Governo chiediamo di utilizzare il percorso istituzionale che attende i nuovi regolamenti per una reale apertura al confronto: chiediamo anche certi e consistenti investimenti per quelle che il documento De Toni definisce "le scuole dell'innovazione".

Roma, 28 maggio 2009

Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola