Maastricht: nasce l’Unione Europea

15.05.2017 18:33
Categoria: Agenda 2016/17

Il Trattato di Maastricht, dal nome della cittadina olandese in cui fu firmato il 7 febbraio 1992, segna un salto di qualità del processo di integrazione, un passaggio storico che conduce all’attuale Unione europea. A sottoscrivere il documento sono i rappresentanti di ben dodici Stati, il doppio di quelli firmatari dei Trattati di Roma del 1957). A rendere del tutto nuovo e diverso il contesto internazionale erano stati il dissolversi dell’URSS, nel 1991, due anni dopo la caduta - avvenuta nel 1989 - del muro di Berlino, premessa alla riunificazione tedesca. Cambiamenti che impongono di rivedere le strategie internazionali dell’Europa, chiamata a ripensare il proprio ruolo internazionale e a ridisegnare le proprie strutture istituzionali, politiche ed economiche così da poter affrontare le nuove grandi sfide poste dal mutato scenario mondiale. Si provvede quindi alla creazione di nuovi importanti organismi, a partire dalla Banca centrale europea, un istituto fondamentale, costruito sul principio di totale autonomia dalla politica. Un aspetto assai delicato, sotto molti punti di vista, perché rende il gruppo di banchieri riuniti negli organismi direttivi (Consiglio e Comitato esecutivo) dei tecnocrati svincolati da qualsiasi forma di responsabilità nei confronti della volontà popolare e degli organismi che la rappresentano. Anche il Parlamento europeo acquista nuove competenze, pur restando il potere di indirizzo politico saldamente in mano ai governi degli Stati membri (Consiglio Europeo). Un parziale sforzo verso il metodo comunitario e verso una maggiore democratizzazione dei processi decisionali era stato comunque compiuto.

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