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Anno IV, n. 20 - 1 giugno 2015

In questo numero

Cosa bolle in pentola
- Ma come si fa a non prestare ascolto?

Riforma, a che punto siamo

In cartella
- Il nuovo modello di formazione dei docenti neoassunti
- Risorse per il funzionamento delle scuole, informativa al MIUR
- Sciopero scrutini, qualche indicazione e qualche chiarimento sui servizi minimi
- “Sicurezza e benessere nelle scuole”. Focus sul rischio biologico

Note sindacali
- L'ANP non è "garante dell'interesse generale"

Iniziative

Navigando nel sito Irsef Irfed

Cosa bolle in pentola

Ma come si fa a non prestare ascolto?

Davvero senza precedenti l’ampiezza del dissenso che si esprime contro il progetto di riforma sulla scuola messo in campo dal governo Renzi. Le audizioni informali svolte il 27 e il 28 maggio presso la 7ª commissione del Senato hanno visto alternarsi al microfono, per ore e ore, in diretta streaming, associazioni di vario tipo e di vario segno, tutte orientate, pur con accenti e sfumature diverse, verso richieste di modifica al testo di legge in discussione.
Trascurando le posizioni più estreme, tanto velleitarie quanto vacue, destinate per loro natura a lasciare il tempo che trovano, è facile rendersi conto che non si ritrova in questo progetto praticamente nessuna delle organizzazione professionali storicamente presenti nel panorama scolastico italiano (dall’AIMC al CIDI, passando per UCIIM e MCE), né le maggiori confederazioni sindacali, insieme alle quali si pronunciano con accenti nettamente critici le rappresentanze dei genitori e degli studenti (da quelle “di sinistra” al movimento studenti di Azione Cattolica).
La sostanziale convergenza con gli obiettivi della mobilitazione messa in atto dai maggiori sindacati di categoria è sintetizzata nel documento che 32 associazioni, già firmatarie in aprile di un appello al Parlamento (“La scuola che cambia il Paese”) diffuso all’avvio del percorso di approvazione del disegno di legge, hanno sottoscritto in questi giorni, indicando al Senato i punti su cui chiedono di intervenire con opportune azioni emendative.
Difficile far passare queste prese di posizione come resistenze corporative al cambiamento: a pronunciarsi, infatti, sono espressioni associative da sempre impegnate sul versante della ricerca, dell’aggiornamento, della sperimentazione, del sostegno attivo e convinto ai processi di innovazione del sistema scolastico. Soggetti dotati di un solido bagaglio culturale e professionale, ma soprattutto di forti motivazioni ad agire nel segno della miglior qualità possibile dei processi formativi. Legittimo chiedersi, dunque, come possa il Legislatore non prestare la dovuta attenzione alle loro proposte, nel momento in cui gli è data l’opportunità di rimettere sulla giusta rotta un progetto che sconta il fatto di essere stato concepito, con grave presunzione, senza la scuola e contro la scuola.
C’è ancora tempo per sanare la frattura pericolosa e potenzialmente devastante tra i contenuti di una riforma e coloro che dovranno farsene carico nella concreta attuazione: chi ha in mano le decisioni che contano lo utilizzi al meglio.
Avremo modo, in queste ore, di verificare quanto la chiusura al dialogo e al confronto abbia pagato, per il governo e per il suo premier, in termini di convenienza politica. Noi continuiamo a muoverci su un piano diverso, che è quello di fornire argomenti e ragioni, utili a far maturare la convinzione che le nostre proposte di modifica non sono la miope difesa dello "status quo", ma l'unico modo per avviare quella stagione di positivo cambiamento che chi lavora con passione nella scuola attende da troppo tempo.

Riforma, a che punto siamo

E' stata, quella appena conclusa, la settimana delle audizioni. Tra mercoledì e giovedì sono state sentite dalla 7ª Commissione del Senato associazioni sindacali, professionali e dell'utenza. Tra queste CISL e CISL Scuola, che hanno illustrato le loro proposte e depositato memorie scritte.

memoria CISL (intervento di Maurizio Bernava, segretario confederale)
memoria CISL SCUOLA (intervento di Francesco Scrima, segretario generale)
proposte del gruppo delle 32 associazioni

In cartella

Il nuovo modello di formazione dei docenti neoassunti

di Antonia Carlini

Dal corrente anno scolastico, come sappiamo, viene sperimentato il nuovo modello di formazione dei docenti, predisposto dal MIUR ed illustrato dalla nota n.6768 del 27 febbraio 2015. Un modello che valorizza l’esperienza sul campo dei docenti prevedendo modalità più attive e partecipate di tipo laboratoriale orientate a far emergere le competenze metodologico-didattiche e relazionali dei docenti in anno di prova.
Il percorso formativo, articolato in quattro momenti, dopo la fase iniziale dedicata all’accoglienza e ad un primo orientamento dei 28.716 docenti coinvolti, prevede fasi dedicate alla formazione vera e propria secondo modalità innovative rispetto al passato. Le riepiloghiamo evidenziando anche gli aspetti che coinvolgono il dirigente scolastico.

  • I laboratori formativi con approfondimenti su tematiche di attualità: nuove tecnologie e loro impatto sulla didattica; gestione della classe e delle problematiche relazionali; sistema nazionale di valutazione; bisogni educativi speciali e disabilità; educazione all’affettività; dispersione scolastica; inclusione sociale ed aspetti interculturali; alternanza scuola-lavoro; orientamento; specifici approfondimenti disciplinari e didattici; 
  • la formazione “peer to peer”: sicuramente la più rilevante perché consente al docente di svolgere l’attività didattica con il sostegno e l’affiancamento del tutor accogliente per complessive 10 ore di cui 3 ore nelle quali il docente neoassunto osserva il tutor nella sua classe; 3 ore di progettazione e programmazione, con il tutor, dell’attività da svolgere in classe; 3 ore di presenza del tutor nella classe del docente neoassunto; 1 ora di valutazione condivisa dell’attività svolta. Questa modalità di formazione facilita la mediazione di esperienze, lo sviluppo di capacità professionali, l’autoanalisi dell’ attività svolta in classe e la sua valutazione sul piano culturale, metodologico e didattico  
  • il dirigente scolastico attesta le attività peer to peer sulla base delle dichiarazioni del tutto e del docente neoassunto 
  • la formazione on-line e la documentazione dell’esperienza: questa fase è centrata sulla costruzione di un portfolio del docente e sulla compilazione di questionari previsti nelle diverse fasi del percorso(tra questi il questionario relativo all’attività peer to peer compilato dal tutor). Questa fase coinvolge direttamente il docente nella raccolta e nell’organizzazione dei materiali - in via sperimentale anche attraverso strumenti open source - e nella documentazione dell’attività svolta e delle competenze maturate anche a seguito della formazione. Al termine del percorso on line al docente viene rilasciato un documento finale che sarà discusso in sede di Comitato di valutazione 
  • il dirigente scolastico firma l’attestato che certifica le attività e la funzione svolta dal tutor stampato dalla piattaforma on line che resterà attiva almeno fino al 5 luglio.

Risorse per il funzionamento delle scuole, informativa al MIUR

Si è svolto, nella mattinata di giovedì 28 maggio, l'incontro di informativa,  richiesto dalla Cisl Scuola e dalle altre OO.SS., riguardante le risorse per il funzionamento amministrativo e didattico spettanti alle istituzioni scolastiche.
Il Direttore Generale per le risorse umane e finanziarie, dott. Greco, ha illustrato alle OO.SS. quanto, fino ad oggi, accreditato alle scuole , elencando cronologicamente le risorse assegnate ed erogate.
A fronte di una disponibilità media - per le attività di cui si tratta - che negli ultimi anni si è attestata su circa 110 milioni di euro, la direzione del bilancio, con riferimento all'anno scolastico 2014/2015 ha:
1) assegnato ed erogato i 4/12mi di competenza;
2) assegnato ed erogato, nel mese di dicembre, un finanziamento straordinario per sofferenze finanziarie su posizioni debitorie a tutte le scuole per circa 72.000.000 di euro complessivi;
3) assegnato, nel mese di gennaio, ulteriori risorse per circa 50.000.000 di euro quantificate per le singole scuole attraverso una comunicazione via e-mail;
4) assegnato ed erogato, in data 21 maggio u.s., unitamente all'erogazione di quanto indicato al punto 3), degli 8/12mi del finanziamento ordinario.
Nei mesi di marzo ed aprile sono state anche assegnate ed erogate risorse per le pulizie e co.co.co. per 66.000.000 di euro e per il decoro delle istituzioni scolastiche ("scuole belle") pari a 50.000.000 di euro.
Sono state altresì erogate le risorse relative alla legge 440/97 che hanno portato le erogazioni da gennaio ad oggi ad un ammontare complessivo di circa 258.000.000 di euro, con un notevole incremento rispetto all'anno precedente.
Il Direttore ha sottolineato poi le azioni amministrative il cui iter procedurale porta all'attribuzione delle risorse e che, di fatto ne rallenta l'erogazione. In particolare il decreto di attribuzione dei poteri di spesa (formalizzato a marzo) e l'impossibilità di impegnare nel primo semestre dell'anno importi che superano il 50% delle previsioni di bilancio. L'Amministrazione ha specificato inoltre che le erogazione di cui ai punti 2) e 3) sono avvenute utilizzando i parametri del DM 21/07, di cui peraltro si sta studiando la modifica.
La Cisl Scuola ha preso atto di quanto comunicato, riscontrando positivamente l'incremento delle risorse, ma allo stesso tempo ha sottolineato la necessità di un maggiore impegno per abbreviare l'iter procedurale che ritarda la reale disponibilità della liquidità indispensabile per soddisfare gli impegni presi dalle scuole.

Sciopero scrutini, qualche indicazione e qualche chiarimento sui servizi minimi

L’indizione dello sciopero degli scrutini, pur avvenuta nel pieno rispetto delle norme di legge e contrattuali, può comportare qualche difficoltà nel gestire situazioni che si determinano in tempi piuttosto stretti e nell’imminenza dell’inizio degli esami. La complessità è particolarmente viva nelle istituzioni scolastiche con un numero elevato di classi, dove occorre fare i conti con il rispetto del diritto di sciopero e la necessità di assicurare lo svolgimento degli adempimenti necessari alla chiusura dell’anno scolastico, posto che sono le stesse norme di autoregolamentazione dell'esercizio del diritto di sciopero a escluderne ogni possibilità di compromissione.
In particolare, sono giunte alla Redazione alcune richieste di chiarimento circa la gestione del contingente del personale Ata previsto per la garanzia dei servizi minimi essenziali in caso di sciopero degli scrutini. Tale contingente non va confuso con quello previsto in occasione delle assemblee sindacali (art. 8 comma 9 lettera b del CCNL 2006/2009), definito in contrattazione di istituto.
Per il personale Ata lo sciopero proclamato, di un’ora per ciascuna delle due giornate di scrutinio, riguarda la prima di servizio del proprio turno antimeridiano oppure l’ultima del turno pomeridiano. Le procedure da seguire sono quelle usuali e non vi sono servizi minimi da garantire. Tuttavia in caso di concomitanza dell’ora di sciopero con la convocazione degli scrutini, l’Accordo integrativo nazionale dell’ 8/10/99, stabilisce che “per garantire le prestazioni indispensabili allo svolgimento delle attività dirette e strumentali riguardanti l’effettuazione degli scrutini e delle valutazioni finali è indispensabile la presenza delle seguenti figure professionali: assistente amministrativo per le attività di natura amministrativa e collaboratore scolastico per le attività connesse all’uso dei locali interessati per l’apertura e chiusura della scuola e per la vigilanza sull’ingresso principale”(art.1c.1). In questo caso il dirigente scolastico individua il personale e almeno cinque giorni prima dello sciopero comunica agli interessati che sono stati inseriti nel contingente necessario per assicurare le prestazioni indispensabili. Nel caso in cui il personale interessato dichiari (entro il giorno successivo) di voler scioperare, il dirigente scolastico, se possibile, sostituisce il personale con coloro che non hanno dichiarato l’adesione allo sciopero.
Un ulteriore quesito che è stato posto dai nostri iscritti è relativo alla possibilità di convocare gli scrutini nella giornata di domenica. La risposta non può che essere negativa, trattandosi di giornata non lavorativa. Altrettanto impercorribile appare l’ipotesi di riconvocare lo scrutinio non effettuato a seguito dell’adesione allo sciopero, nella stessa giornata in cui era prevista la prima convocazione, magari a distanza di qualche ora. Non solo non verrebbero rispettati termini minimi di preavviso ma l’azione potrebbe essere ricondotta ad un comportamento volto a comprimere o vanificare il diritto di sciopero.
Per ciò che riguarda il personale docente della scuola dell’infanzia, lo sciopero riguarda la prima ora di lezione del turno antimeridiano e l’ultima ora del turno pomeridiano ed è fissato nelle stesse due giornate in cui sono previsti gli scrutini per gli altri gradi di scuola dell’istituto. In tal caso la procedura prevede che il dirigente scolastico emani, in tempo utile alla successiva comunicazione alle famiglie da fare 5 giorni prima dello sciopero, una circolare con la quale chiedere al personale la comunicazione volontaria di adesione allo sciopero. Ricordiamo che il personale non è obbligato a dichiarare l’intenzione o meno di aderire allo sciopero. Il dirigente scolastico valuta le determinazioni da assumere e comunica alle famiglie le modalità di funzionamento o la sospensione del servizio per il periodo di sciopero. 
Si vedano anche le indicazioni operative diffuse unitariamente dai sindacati promotori dello sciopero e le FAQ al momento pubblicate.

INDICAZIONI OPERATIVE             

FAQ              

“Sicurezza e benessere nelle scuole”. Focus sul rischio biologico

Il mondo della scuola rappresenta una cospicua parte della società; in un Paese civile la salute e la sicurezza di dieci milioni di persone in prevalenza giovani deve costituire un diritto esigibile. Appare chiaro a tutti quanto sia importante operare in ambienti scolastici con adeguate condizioni di igiene e di sicurezza. A questo tema è dedicata una pubblicazione dell’Inail realizzata da CONTARP “Sicurezza e benessere nelle scuole. Indagine sulla qualità dell’aria e sull’ergonomia”. La pubblicazione riporta i risultati di un monitoraggio sulle condizioni di igiene e sicurezza degli ambienti scolastici in alcuni istituti di scuola secondaria di secondo grado di Roma e provincia. Il progetto nasce nell’ambito del protocollo siglato nel 2007 tra MIUR e INAIL, finalizzato a promuovere … iniziative di orientamento professionale e tecnico scientifico, in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, rivolte agli studenti delle Scuole Secondarie Superiori.
La CONTARP (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione dell’INAIL) ha sviluppato il progetto tenendo conto di due precisi obiettivi:

  1. accrescere le conoscenze sui rischi negli ambienti scolastici, informando e formando tutta la popolazione scolastica (studenti, docenti e ATA) sui temi della sicurezza
  2. monitorare i principali fattori di rischio/disagio realizzando “report” , in particolare sui fattori di rischio/disagio e la realizzazione di “report” sui monitoraggi effettuati, su “fattori di tipo chimico, fisico e biologico, per caratterizzare la qualità dell’aria indoor e analizzare gli aspetti di tipo ergonomico (comfort acustico, microclima, illuminamento, posture ecc.)”

Rinviando ad una lettura integrale del documento dell’Inail, in questa sede prestiamo la dovuta attenzione ad uno dei fattori di rischio spesso trascurato: il rischio biologico.
Il rischio biologico nelle scuole è di “natura prevalentemente infettiva (virus e batteri), con modalità di esposizione in prevalenza per inalazione e per contatto diretto (tra un individuo ed un altro) o indiretto (contatto con superfici o oggetti contaminati)”.
Ad esempio “l’affollamento dei locali, l’inadeguata ventilazione e l’insufficienza dei ricambi d’aria negli ambienti rappresentano condizioni critiche, che incrementano la possibilità di contatto con le potenziali sorgenti di rischio (persone affette da malattie infettive o portatrici sane o asintomatiche) e impediscono la diluizione degli inquinanti biologici negli ambienti. Il cattivo stato di manutenzione e di pulizia dell’edificio, degli ambienti indoor, dei servizi igienici e degli impianti sia di trattamento aria che idrosanitari può determinare condizioni favorevoli allo sviluppo e all’accumulo di muffe, batteri ambientali (ad esempio Legionelle) e acari della polvere”.
Le patologie prevalenti riscontrate tra la popolazione scolastica “sono rappresentate da:
- malattie virali, con epidemie stagionali di raffreddore, influenza, e altre malattie a trasmissione aerea (morbillo, varicella, rosolia ecc.);
- parassitosi (ad esempio, pediculosi, scabbia, ossiuri);
- patologie allergiche (allergie da pollini, acari della polvere, muffe, ecc.
)”.
Lo studio evidenzia che “considerata la natura prevalentemente infettiva del rischio biologico, la sua prevenzione nelle scuole si fonda essenzialmente sul rispetto delle norme di pulizia ed igiene sia personale che ambientale, con l’adozione di regole comportamentali individuali e collettive (c.d. ‘precauzioni universali’), a partire da un’adeguata ventilazione dei locali e dal lavaggio delle mani; quest’ultimo rappresenta un’elementare ma efficacissima pratica e misura di prevenzione del rischio biologico secondo le indicazioni date dall’OMS”. Precauzioni universali che “debbono essere adottate indipendentemente dall’insorgenza di casi di malattia nella scuola, in quanto servono ad interrompere la catena del contagio che favorisce la trasmissione interumana di un agente infettivo per via aerea, oro-fecale o ematica-sessuale. Una regolare manutenzione dell’edificio e degli impianti consente, inoltre, di controllare le condizioni ambientali che favoriscono la proliferazione microbica. Per questo motivo dovranno essere adottate tutte le misure comportamentali atte a ridurre l’accumulo di contaminanti di origine biologica (polveri allergeniche, muffe e spore fungine ecc.), la cui presenza determina condizioni favorevoli alla crescita microbica nell’indoor scolastico (umidità, fonti di nutrimento, ecc.)”. Ed è dunque chiaro quanto sia rilevante il ruolo dalla formazione su questi temi “nei confronti sia del personale scolastico (docente e non) che di quello coinvolto nelle attività di pulizia, ristorazione e manutenzione delle eventuali aree verdi esterne agli edifici scolastici”.
Il documento riporta poi “misure preventive particolari da adottare per la tutela della salute di tutta la popolazione scolastica, con particolare riguardo a quella giovanile e infantile”:

  • “gli studenti non devono condividere oggetti che potrebbero trasmettere malattie (oggetti che sono stati introdotti in bocca, bicchieri, cannucce, lattine, posate, matite, penne, salviette, rossetti, burro di cacao, spazzolini da denti);
  • gli studenti devono imparare a gestire le loro necessità personali in caso di pronto soccorso (ad es. epistassi);
  • gli studenti devono imparare a manipolare in sicurezza gli oggetti taglienti, i rifiuti prodotti da altri ed eliminare correttamente i rifiuti personali (salviette facciali, asciugamani sporchi, utensili per mangiare, assorbenti, superfici contaminate da sangue);
  • la trasmissione della pediculosi può essere limitata tenendo cappotti e oggetti personali in stanzini/comparti individuali, evitando di condividere cappelli, pettini ecc.;
  • gli insegnanti, gli istruttori o allenatori devono sempre mettere in pratica comportamenti corretti per la prevenzione del contagio, essere addestrati al primo soccorso e all’emergenza e conoscere le ‘precauzioni universali’. Devono, inoltre, saper utilizzare i materiali contenuti nel kit per le emergenze, messo a disposizione dalla scuola”.

Infine il documento riporta una tabella (pagg 111-113) che elenca alcune possibili condizioni o fonti di rischio biologico rinvenibili nelle scuole con i relativi interventi preventivi da mettere in pratica.

VEDI INAIL “ Sicurezza e Benessere nelle scuole. Indagine sulla qualità dell’aria e sull’ergonomia”

Note sindacali

L'ANP non è "garante dell'interesse generale"

Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno preso posizione in risposta alle recenti "indicazioni" che l'Anp ha ritenuto di dover fornire per il regolare svolgimento dei prossimi scrutini finali.

* * *

L’ANP ha ritenuto di dover fornire indicazioni per il regolare svolgimento degli scrutini finali 2015. Al di là delle argomentazioni di tipo organizzativo e giuridico in essa contenute, e della loro fondatezza, ciò che non è accettabile è che sia l’ANP a farsi carico di “garantire l’interesse generale dell’utenza” messo a rischio dalle azioni di sciopero indette dai sindacati maggiormente rappresentativi del comparto scuola.
Tali azioni, come espressamente indicato nella nota di proclamazione dello sciopero, sono in realtà indette “nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie”; non vi è dunque alcuna necessità di particolari inviti alla vigilanza da parte di sedicenti garanti dell’interesse generale, essendo a tal fine ampiamente sufficienti le norme di legge e contrattuali alle quali responsabilmente le organizzazioni sindacali si stanno attenendo.
In tale contesto, la nota dell’ANP suona addirittura irriguardosa nei confronti dei dirigenti scolastici, ai quali non mancano certo l’intelligenza e il discernimento per assumere, in questa circostanza, i comportamenti necessari per contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con l’esigenza di un “regolare svolgimento degli scrutini finali 2015”, dando a intendere che il fine dell’azione di sciopero sia quello, mai dichiarato, di vederne compromessa la regolarità. Per questo, essa appare una deliberata provocazione, volta a creare un clima di divisione e tensione, laddove ci sarebbe bisogno di dialogo e confronto sui problemi di merito che sono al centro delle preoccupazioni dei lavoratori della scuola.
Pensare di strumentalizzare l’azione di protesta sindacale  presentandola come “destabilizzante”, con i dirigenti scolastici costretti a farsi carico da soli di “garantire l’interesse generale” messo a rischio dai sindacati stessi, non è solo sbagliato, ma irresponsabile. Si tratta con tutta evidenza di una rappresentazione volutamente distorta della realtà, non rispondente né ai fatti né alle intenzioni di organizzazioni che sono peraltro ampiamente rappresentative anche  dei dirigenti scolastici, i quali condividono ragioni e obiettivi di una mobilitazione non rivolta contro di loro, ma contro un’idea di scuola, e delle relazioni fra i soggetti che vi operano, sbagliata e controproducente anche rispetto alla giusta esigenza di veder valorizzata in modo adeguato la funzione dirigente.
Per sostenere la richiesta di introdurre in questo senso al disegno di legge in discussione oggi al Senato i necessari cambiamenti, obiettivo condiviso anche da un vasto arco di organizzazioni rappresentative del corpo professionale e dell’utenza, è indetta la mobilitazione dei sindacati scuola, e in essa le azioni di sciopero proclamate in concomitanza con le operazioni di scrutinio.
Un modo responsabile di fare sindacato, un modo responsabile per sostenere e promuovere la migliore scuola possibile, quella fondata sulla condivisione e sulla cooperazione fra le diverse figure, non su dannose contrapposizioni.

Roma, 29 maggio 2015  

Domenico Pantaleo (Flc CGIL), Francesco Scrima  (CISL Scuola),  Massimo Di Menna (UIL  Scuola), Marco Paolo Nigi  (SNALS  Confsal), Rino Di Meglio (GILDA Fgu).

Iniziative

5 giugno, "La cultura in piazza". Manifestazioni per cambiare il ddl di riforma

Nell'ambito della mobilitazione indetta dai sindacati scuola maggiormente rappresentativi per ottenere cambiamenti al testo della legge di riforma in discussione al Senato, mobilitazione che prevede lo sciopero di un'ora nei primi due giorni di svolgimento degli scrutini, da individuare con riferimento al calendario stabilito in ogni scuola, si è deciso di dar vita a manifestazioni in sede locale nella serata del giorno 5 giugno.
Le iniziative, per le quali si è individuato come tema "La cultura in piazza", saranno organizzate dalle strutture territoriali e regionali, in modalità che favoriscano il coinvolgimento attivo degli utenti della scuola (genitori e studenti) e si concluderanno, ove possibile, con una fiaccolata. 

Navigando nel sito IRSEF IRFED .....

Sul sito IRSEF IRFED puoi trovare

nella sezione APPROFONDIMENTI:

  • Seminario sull’Autovalutazione: mettiamo a disposizione i materiali del Seminario di studio dal titolo Autovalutazione e R.A.V. un inizio o un adempimento? Il Seminario si è svolto il 15 maggio 2015 ad Arona ed è stato organizzato dalla Cisl scuola Piemonte Orientale, sede di Vercelli.
  • Migliorare la scuola: sul canale Youtube di Indire sono stati pubblicati i video del convegno internazionale Migliorare la scuola, che si è svolto il 14 e il 15 maggio 2015 a Napoli nell’ambito del progetto Vales. Al convegno hanno partecipato studiosi ed esperti provenienti da tutto il mondo.

Cisl Scuola: via Bargoni, 8 - 00153 ROMA - tel. +39 06 583111 fax +39 06 5881713
e-mail: cisl.scuola@cisl.it web: http://www.cislscuola.it
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