Singolare derby linguistico tra Ministero dell'Istruzione e Consiglio di Stato sugli aggettivi sostantivati

05.05.2022 11:44

Incuriosisce, ma soprattutto fa sospettare l’esistenza di dinamiche non solo e non proprio istituzionali nelle relazioni tra i soggetti coinvolti, un passaggio del parere rilasciato dal Consiglio di Stato sulla bozza del regolamento riguardante le modalità di costituzione delle GPS e di conferimento delle supplenze, trasmesso dal Ministero dell’Istruzione e su cui già si era pronunciato il Consiglio Superiore della P. I..
Detto che l’Alto consesso sembra condividere buona parte delle osservazioni formulate dal CSPI, a richiamare l’attenzione è la disamina un po’ cavillosa (absit iniuria verbis) che al punto 19 viene dedicata a un termine utilizzato nel testo dal Ministero dell’Istruzione (“vicinorietà”), sottolineandone la forma non corretta.
Giustissima osservazione: peccato però che anche i giudici di palazzo Spada prendano a loro volta una discreta cantonata, indicando come termine corretto “vicinorità”, addirittura imbarcandosi – come vedremo incautamente - nella spiegazione sul modo in cui “gli aggettivi formano sostantivi astratti mediante il suffisso -ità applicato alla base”.
Senonché, l’aggettivo da sostantivare nel caso in questione non è affatto “vicino”, ma “viciniore”, e non si tratta certo di un sinonimo; se ne deduce che il termine corretto da utilizzare non è “vicinorità”, come con malcelata supponenza vien fatto osservare dal giudice, ma “viciniorità”. Chi ne avesse voglia può vedere, al riguardo, quanto scrive l’Accademia della Crusca in una risposta a specifico quesito proprio sull’esatta formulazione di quel termine.
Insomma, la disfida ortografica tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio di Stato si conclude con un pareggio. Potrebbe essere un 1 a 1 (goal del Cds e fulmineo pareggio del Mi), ma forse il punteggio più appropriato in questo caso è … zero a zero.

(g.m.)