Non basta dire no alla violenza sulle donne, per la parità di genere serve una mobilitazione sociale

25.11.2018 09:25

"Non basta dire no alla violenza sulle donne, per la parità di genere serve una mobilitazione sociale". È questo il messaggio che la segretaria generale della CISL, Annamaria Furlan, lancia oggi intervenendo sul quotidiano il Secolo XIX in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. "Sono tante anche quest'anno le manifestazioni nelle città italiane - scrive la Furlan - contro ogni forma di violenza alle donne". Ricorda poi i numeri allarmanti che ci restituiscono le cronache, ma sottolinea come ci siano anche "tante vittime ignote di cui non si parla". "Tuttavia - prosegue - solo una donna su cinque racconta la propria esperienza. Perché tante omissioni, tanta ipocrisia e indifferenza sulla violenza alle donne?".
L'Italia fa ancora troppo poco per combattere i femminicidi, sostiene Annamaria Furlan, mancano strumenti di protezione e assistenza che garantiscano alle donne il diritto al lavoro, lavoro che resta "la prima forma di emancipazione per le donne". Purtroppo l'Italia è sotto questo profilo ancora molto indietro, così come insufficienti appaiono le misure di sostegno alla maternità.
"Spetta anche al sindacato far sì che tutte le forme di violenza non restino nascoste".
"Dovrebbe far parte dei processi educativi e della cultura civica di un paese avanzato spiegare che il rispetto reciproco tra uomini e donne è il fondamento di una comunità. Questo è uno dei compiti che la scuola italiana deve assumere come una priorità".
"Bisogna saper costruire le condizioni per una alleanza vera - conclude Furlan - tra le istituzioni, la società civile, le associazioni, la scuola, l'università, il mondo della formazione. Ciascuno deve fare la sua parte. Questa è la battaglia sindacale e culturale che la Cisl porta avanti".