Scuola dell'infanzia, posti scippati ai precari delle GAE. La ministra vuole portare al 25% la quota riservata ai concorsi
Non basta aver disatteso le regole stabilite nel contratto sulla mobilità, creando il caos nei trasferimenti del personale docente. Ora la ministra Giannini si concede un'ulteriore licenza decidendo, in difformità da quanto prevede la legge, di alterare la percentuale di assunzioni nella scuola dell'infanzia, a svantaggio del personale incluso nelle graduatorie a esaurimento. Viene infatti elevata al 25% la quota riservata alle graduatorie concorsuali del 2012; così facendo, sottrae più di 400 posti ai precari delle regioni in cui da tempo le graduatorie del concorso ordinario sono esaurite.
Noi sappiamo bene, perché lo viviamo da sempre, che su questioni di questo genere si rischia continuamente di scatenare "guerre tra poveri", mettendo gli uni contro gli altri quanti si ritengono portatori di legittime attese. Per questo occorrerebbe muoversi sempre con molta cautela e giusto equilibrio, che in questa decisione della ministra mancano del tutto.
Non è possibile che le insegnanti precarie della scuola dell'infanzia, già escluse dal piano straordinario della 107, subiscano oggi un ennesimo sgarbo, anzi un vero e proprio scippo. Ricordiamo inoltre che la quota del 15% riservata al concorso ordinario è stata stabilita dalla legge 89/2016 per venire incontro alle esigenze di territori con molti aspiranti nelle graduatorie concorsuali ma senza posti a disposizione, consentendo a tali aspiranti di essere assunti in altre province, ovviamente a scapito di chi era nella GAE.
Impugneremo immediatamente il provvedimento in questione, se le anticipazioni sull'illegittima e inopportuna modifica della quota troveranno conferma.
Roma, 31 agosto 2016
Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola
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