Scuola: Furlan, Governo non sottovaluti protesta (notizia Ansa)

04.05.2015 18:47

Il Governo farebbe bene a non sottovalutare lo sciopero di tutto il personale della scuola di domani, aprendo una discussione seria con il sindacato per modificare profondamente la riforma della scuola”. E' quanto sottolinea il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, alla vigilia dello sciopero di domani che fermerà la scuola italiana.

La Furlan che parteciperà domani alla manifestazione indetta dai sindacati della scuola a Milano aggiunge: “Noi siamo i primi a voler cambiare la scuola e siamo pronti a discutere con grande senso di responsabilità. Ma il processo di riforma è stato portato avanti dal Governo senza un vero progetto culturale, con tanta superficialità ed improvvisazione, senza conoscere la scuola reale e coinvolgere i diretti protagonisti che sono in primo luogo gli insegnanti, il personale scolastico e chi li rappresenta sul piano sindacale. Non è stata finora una bella pagina di democrazia”.

Nella riforma del Governo si stanno violando i principi costituzionali che ispirano il sistema scolastico pubblico fondato sulla collegialità, sulla partecipazione e sul pluralismo delle scelte didattiche. Non possiamo trasferire i principi della concorrenzialità nella scuola, dove i docenti saranno premiati dai presidi con criteri a dir poco discrezionali. Si vuole passare dalla scuola della partecipazione a quella di un merito solo apparente. Ma questa non è la buona scuola che rischia al contrario di diventare una sorta di giungla, dove si assegnano ai dirigenti scolastici dei poteri abnormi ed impropri che nulla hanno a che vedere con una sana riforma della scuola”, prosegue la leader della Cisl.

Non è solo un problema rivendicativo legato al rispetto dei contratti e delle prerogative sindacali. Qui si stanno illudendo migliaia di insegnanti con ripetuti annunci astratti di assunzioni, mortificando migliaia di precari che attendono dopo tanti di sacrifici la giusta stabilizzazione. La scuola è un tema delicato, non può diventare un terreno di propaganda. Rinnoviamo il nostro appello al Governo ed al Parlamento perché affrontino con competenza ed apertura al dialogo temi così importanti. La scuola appartiene al paese e necessità del massimo di condivisione politica e sociale”, conclude il segretario generale Cisl.

(ANSA, 4 maggio 2015).