"Finanziaria 2007" e organici del personale docente: esiti incontro al MPI

09.01.2007 20:28

Nel pomeriggio di ieri, 8 gennaio, è stato convocato dal MPI un incontro con le Organizzazioni Sindacali al fine di esaminare le ricadute dell'applicazione della legge finanziaria 2007 sugli organici del personale docente.

L'incontro ha mantenuto un carattere assolutamente interlocutorio, più rivolto ad un'analisi del testo legislativo che non alla definizione concreta di possibili interventi.

L'Amministrazione, nel corso della sua introduzione

  • ha affermato che gli obiettivi posti sono da conseguire, stante il vincolo della "norma di salvaguardia"
  • ha comunicato che, da calcoli elaborati dal MPI medesimo, per il previsto innalzamento dello 0,4 del rapporto alunni/classi "è sufficiente" un "taglio" di circa 14.000 posti e non di 19.000 come riportato nell'allegato tecnico alla legge finanziaria
  • ha messo in campo due possibili orientamenti per detto conseguimento: 1) la modifica delle norme che definiscono i parametri per la costituzione delle classi (D.M. 331/98 e 141/99); 2) una delega ampia a livello regionale per definire la ripartizione delle risorse attribuite in relazione alle esigenze del territorio
  • ha comunicato che nei prossimi giorni sarà avviato il confronto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), per il "concerto" sull'emanazione del decreto.

La CISL Scuola

  • ha ricordato il giudizio negativo - ripetutamente manifestato nel corso del dibattito parlamentare - circa disposizioni che intervengono su temi quali gli organici e le risorse per la scuola considerando gli stessi "un'area di sprechi"
  • ha evidenziato che tale previsione della Finanziaria è stata oggetto delle iniziative di mobilitazione e lotta unitarie che si sono protratte per tutto il mese di dicembre
  • ha affermato con forza che entrambe le ipotesi formulate sono inaccettabili: la modifica della disposizioni che regolano la formazione delle classi confliggerebbe con la chiara esplicitazione del testo legislativo ove questo afferma il rispetto della normativa vigente; mentre l'ipotesi di attribuire quote di risorse alle Direzioni Regionali rigidamente prefissate si configurerebbe come una conferma dei "tetti" di epoca "morattiana"
  • ha sottolineato, invece, che deve essere riconosciuto come un "dovere" del livello regionale lo sviluppare il confronto con Regioni e autonomie locali per verificare l'effettiva rispondenza degli organici attribuiti alle esigenze del territorio, al fine di definire le reali necessità ed esigenze.

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La legge finanziaria, inoltre, ha previsto un complesso di interventi sulla scuola che vanno affrontati in modo complessivo ed organico: non è sostenibile un approccio parziale che assuma esclusivamente il problema dei "tagli".

L'incontro con il MEF, quindi deve essere l'occasione per chiarire l'insostenibilità di ulteriori "tagli" e le conseguenze che questi produrrebbero: l'innalzamento del parametro medio alunni/classi, infatti, non può che comportare o la chiusura delle classi che sono state costituite con un numero esiguo di alunni per garantire il diritto allo studio in realtà geograficamente disagiate o, piuttosto, l'aumento del numero degli alunni in classi già sovraffollate.

Tutto ciò si tradurrebbe in ulteriori riduzioni di organico che andrebbero ad aggiungersi a quelle già operate nella precedente legislatura, compromettendo ulteriormente l'efficacia, la funzionalità nonché le condizioni di erogazione del servizio pubblico di istruzione.

Addirittura anacronistico sarebbe, poi, intervenire a "tagliare" sezioni di scuola materna, dopo anni di battaglie per la generalizzazione dell'offerta e l'eliminazione delle liste d'attesa. Sarebbe altrettanto inaccettabile qualunque intervento che producesse diminuzioni del numero dei posti di sostegno con conseguente riduzione degli attuali livelli di erogazione del servizio.

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La CISL Scuola - a fronte delle aperture manifestate dall'attuale Ministro in sede di adeguamento dell'organico alle situazioni di fatto - aveva maturato la speranza che la complessità della questione sarebbe stata oggetto di un confronto ampio ed articolato, al fine di eliminare le storture e le iniquità che si sono venute a determinare nel corso degli ultimi anni (organico di sostegno in deroga, "gap" tra "organico di diritto" ed "organico di fatto", tempo pieno e tempo prolungato, saturazione delle cattedre a 18 ore, ecc.) per giungere ad un quadro normativo tale da consentire l'attribuzione alle scuole di risorse professionali adeguate.

Il risultato dell'incontro pertanto non può che definirsi deludente e preoccupante.

Il MPI ha comunicato l'intenzione di proseguire il confronto nella prossima settimana, dopo il confronto istituzionale con il MEF.