8 marzo: anche nella Rivoluzione per le donne è vita dura

07.03.2014 10:07
Categoria: Agenda 2013/14

Anche nei momenti che nella storia restano come passaggi fondamentali di crescita civile e sociale, per le donne non c'è vita facile. In occasione dell'8 marzo rievochiamo la vicenda di Olympe de Gouges, la cui azione in difesa dei diritti delle donne le costò la vita nel 1793, ad opera di un tribunale rivoluzionario. Fu autrice di un testo, la "Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina", che costituisce un’imitazione critica della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino; in essa si elencano i diritti validi solo per gli uomini, allorché le donne non dispongono del diritto di voto, dell'accesso alle istituzioni pubbliche, alle libertà professionali, ai diritti di possedimento. Il testo denuncia la mancanza di libertà delle donne e chiede il riconoscimento di una serie di garanzie ed opportunità che rendano effettivi i principi della Rivoluzione anche per le donne. L'autrice vi difende, non senza ironia sulle considerazioni dei pregiudizi maschili, la causa delle donne, scrivendo che «La donna nasce libera e ha uguali diritti all'uomo». Volendo, si può dire che Olympe de Gouges criticò la Rivoluzione francese di aver dimenticato le donne nel suo progetto di libertà e di uguaglianza. In seguito, Robespierre proibì le associazioni femminili, chiuse i loro clubs ed i loro giornali, mentre Olympe de Gouges veniva ghigliottinata (novembre 1793) «per aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso» ed «essersi immischiata nelle cose della Repubblica».