Riparte con l'incontro del 23 marzo la trattativa per il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca

23.03.2023 17:02

L'incontro di oggi, 23 marzo, fra sindacati e ARAN ha segnato la riapertura della trattativa sulla parte economica del CCNL, dopo la certificazione del nuovo atto di indirizzo del ministro Valditara per l'utilizzo al tavolo contrattuale delle ulteriori risorse disponibili, in aggiunta a quelle già previste dal CCNL del 6 dicembre 2022. Il presidente dell'Aran ha illustrato la composizione del budget disponibile che, grazie all'accordo politico del novembre scorso, è stato destinato all'incremento della parte fissa delle retribuzioni anziché al MOF.
Si tratta delle risorse previste dalla legge di bilancio per il 2022, pari sulla carta a 300 milioni di euro per la valorizzazione del personale docente (ridotti in realtà a circa 250 per le decurtazioni operate da vari provvedimenti di legge nel frattempo intervenuti). A queste si aggiungono 100 milioni - per il solo 2022 - destinati a incrementare come una tantum la RDP (docenti) e il CIA (personale ATA) nella misura già definita dall'accordo politico di novembre.
Ulteriori risorse ancora disponibili riguardano una quota residua pari al 5% del complessivo ammontare disponibile all'atto della sottoscrizione del CCNL del 6 dicembre.
La CISL Scuola nel proprio intervento ha posto in particolare risalto alcune questioni di merito:

  • le risorse per la valorizzazione dei docenti - che si è riusciti a destinare alla RPD anziché al MOF - sono finalizzate, fin dal loro originario stanziamento, alla valorizzazione del personale docente;
  • altrettanto necessario è valorizzare il lavoro del personale ATA e dei DSGA: è, quindi, il momento di verificare quante sono, e come devono essere destinate, le risorse per l'ordinamento ATA, quale incremento si può realizzare per CIA e per l'indennità dei DSGA;
  • le risorse destinate alla permanenza nelle sedi disagiate delle piccole isole vanno riconosciute a tutto il personale;
  • le risorse per la continuità didattica hanno senso come incentivo solo se cadono i vincoli posti alla mobilità; inoltre, la permanenza nelle scuole delle aree disagiate deve essere compensata indipendentemente dalla provincia di residenza.

Pur riconoscendo che finalmente si sono concretizzate, attraverso l'atto di indirizzo, le condizioni per portare a compimento il rinnovo del contratto, resta la consapevolezza che la consistenza delle risorse a disposizione permetterà in alcuni casi di ottenere risultati solo parziali e sarà indispensabile una mediazione accorta fra aspettative diverse, riguardanti con pari legittimità tutte le figure professionali e tutti i lavoratori, compresi i precari, per i quali da subito la CISL Scuola ha posto il tema della equiparazione dei diritti.
I temi riguardanti la parte normativa non sono stati oggetto della discussione odierna.
Il tavolo è stato aggiornato a lunedì prossimo solo sulle tematiche del settore Università.