Autonomia differenziata, per la CISL Scuola va garantito il carattere unitario e nazionale del sistema scolastico

03.02.2023 17:37

Il disegno di legge sull'autonomia differenziata, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, si avvia probabilmente a un percorso parlamentare che potrebbe rivelarsi lungo e complesso: al riguardo, faccio mie le affermazioni del segretario generale Luigi Sbarra, che chiede un coinvolgimento delle forze sociali nella discussione e piena salvaguardia dell'unità e della coesione del Paese, evitando ogni accentuazione di divari e sperequazioni, dando precise e solide garanzie di accesso ai diritti di cittadinanza in ogni angolo d’Italia”. Così la segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci, che aggiunge: “Per quanto riguarda la scuola, la nostra posizione è sempre stata molto chiara: la salvaguardia dell’unità del Paese si garantisce anche attraverso il pieno rispetto del carattere unitario e nazionale del sistema di istruzione. Risulterebbe persino difficile ragionare di LEP per un sistema come la scuola, che non produce beni materiali o prestazioni facilmente misurabili, mentre è fondamentale, per la funzione che gli è affidata, metterlo in grado di agire con la massima efficacia proprio nelle aree di maggior difficoltà e disagio”.
Al tema dell'autonomia differenziata – aggiunge la Barbacci – la CISL Scuola ha dedicato grande attenzione fin da quando, col governo ‘Conte uno’ sostenuto da Lega e 5 Stelle, il progetto sembrava in procinto di decollare, sotto la spinta di tre regioni, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. In quel momento dicemmo in modo forte e chiaro le nostre obiezioni, anche con un convegno che nel febbraio del 2019 affrontò il tema nelle sue implicazioni giuridiche, istituzionali e sindacali. Oggi come allora la nostra sensibilità non è cambiata: come nostra consuetudine, seguiremo con la massima attenzione l’iter del percorso legislativo facendoci carico di rappresentare, ove e quando necessario, le giuste ragioni a sostegno dell’unitarietà nazionale del Sistema d’istruzione”.

Roma, 3 febbraio 2023