“La persona è più dell’individuo: è un io pienamente realizzato”. Il saluto del Presidente Mattarella al Meeting di Rimini

21.08.2021 10:03

La pandemia ci ha dimostrato quanto ci sia bisogno di responsabilità. Nell’opera dei medici e di tutto il personale sanitario. Nel lavoro di chi svolge mansioni sociali. Nell’impegno di chi opera nel tessuto produttivo e economico. Nell’azione dei governi e degli organismi internazionali. Ma anche nei comportamenti di ciascuno di noi. La responsabilità comincia da noi. Vaccinarsi - tra i tanti esempi possibili - è un dovere non in obbedienza a un principio astratto, ma perché nasce dalla realtà concreta che dimostra che il vaccino è lo strumento più efficace di cui disponiamo per difenderci e per tutelare i più deboli e i più esposti a gravi pericoli”.
È il passaggio dell’intervento di saluto del Presidente Mattarella al Meeting di Rimini su cui si è incentrata maggiormente l’attenzione dei media, legato com’è a un argomento di immediata e scottante attualità: ma quel passaggio va letto nel contesto di una riflessione che investe più in generale il tema della libertà, oggi invocato tante volte a sproposito.
Quella cui fa riferimento il Presidente è una “libertà autentica, capace di piantare solide radici soltanto se coltiva la vocazione all’incontro e al rispetto e che è iscritta nell’animo di ogni persona”. Capace di misurarsi e di realizzarsi con la libertà degli altri, che “nasce nella coscienza personale di ciascuno e vive insieme a quella di chi ci sta vicino, nella costruzione della coscienza comune”. “L’io responsabile e solidale, l’io che riconosce il comune destino degli esseri umani, si fa pietra angolare della convivenza. E, nella società civile, nella democrazia”.
Non mancano altre importanti sottolineature nell’intervento di Mattarella, dai rischi di omologazione e di esclusione insiti in una società globale e negli stessi canali di comunicazione di cui dispone, al difficile rapporto umanità – natura, al dovere di promuovere lo sviluppo integrale di ogni persona, cui ci richiama la nostra Costituzione andando oltre una dimensione puramente individualistica.
A tal fine è fondamentale il ruolo dei corpi sociali e delle formazioni intermedie, il cui compito è oggi più difficile “perché la persona rischia di trovarsi sola davanti a centri di influenza sempre più pervasivi e sempre più lontani, che incidono sul suo effettivo esercizio di libertà senza che possa esserne arbitra”. “Libertà e democrazia dipendono in buona misura dalla vivacità, dalla ricchezza di articolazione dei gruppi sociali, dalla autonomia che viene loro riconosciuta”.
Dal link il testo integrale del messaggio del Presidente della Repubblica.