Basta con lo stop and go sulla scuola. Un articolo di Angelo Colombini segretario confederale CISL

02.12.2020 10:07

La ripresa della didattica in presenza questa volta dovrà essere preceduta dalla predisposizione di piani chiari, condivisi e finanziati per l’organizzazione del trasporto pubblico, del servizio sanitario e per l’assunzione di personale, questioni ancora non risolte che impattano fortemente sulla tenuta del sistema scolastico”. Così Angelo Colombini, segretario confederale CISL, apre un suo intervento sul quotidiano Il Dubbio (1° dicembre 2020), nel quale si sofferma sul tema di un ritorno a scuola “che non può essere affrontato con uscite estemporanee e ad effetto” come quella sulla frequenza alla domenica.
La scuola è un mondo complesso che non può essere aperto o chiuso per esigenze politiche”, afferma Colombini. “Se riapriamo, che sia in sicurezza per tutti”.
Serve allora un piano con misure e finanziamenti, serve agire in modo coordinato fra Stato, Regioni e Comuni a partire dalla gestione dei trasporti, integrando se occorre i servizi pubblici con mezzi del settore privato. Occorre poi tenere conto delle diverse realtà territoriali su cui insistono le scuole, con situazioni molto articolate di cui non si può non tenere conto, ad esempio per le ipotesi di ingressi scaglionati che sono ipotizzabili solo nei grandi centri ma risultano inapplicabili nei piccoli centri e nelle aree interne. Indispensabile poi migliorare il raccordo fra scuole e servizi sanitari, rendendo disponibile personale competente per trattare tempestivamente i casi di contagio e i tracciamenti conseguenti.
Nel frattempo è fondamentale “raggiungere tutti gli studenti e le famiglie che hanno problemi economici e/o di cultura digitale dotandoli di device e soprattutto di connessione. Nessuno deve essere escluso dal diritto all’istruzione”.